a cura di Alida Bonifacio
Graz è città del Design Unesco
È ufficiale: dal 16 marzo scorso Graz è Città del Design Unesco. Sono dieci in tutto le città del design e fanno parte del “Creative Cities Network”, la piattaforma, fondata nel 2004, il cui scopo è promuovere, stimolare, sostenere lo sviluppo sociale, economico, culturale e creativo di città sorprendenti sparse nei cinque continenti. Dopo Berlino, Buenos Aires, Kobe, Montréal, Nagoya, Shenzhen, Shanghai, Seoul e Saint-Etienne, anche Graz si è aggiunta alla lista. Un obiettivo inseguito con determinazione da tutta la città, sin dal primo contatto con i responsabili dell’Unesco nel luglio del 2009. Ci sono stati controlli e verifiche, poi finalmente l’annuncio che riconosce il valore di una città ambiziosa che continua a crescere, che vuole condividere e migliorarsi. Città del Design, secondo i criteri dell’Unesco, non è solo un titolo che premia un centro con edifici all’avanguardia firmati da architetti famosi e musei dedicati all’arte contemporanea, ma indica un’attitudine della città, la sua volontà di immergersi non solo nel design ma anche nella creatività, il desiderio di aprire le porte a tutto ciò che è nuovo, cha aiuta a vivere meglio. La candidatura, fortemente voluta dall’Assessorato all’Economia della Stiria e dal Comune di Graz, puntava proprio sulla promozione e il consolidamento, a Graz, dell’economia della creatività. Un’economia che vuole disegnare il mondo intorno all’uomo e all’ambiente, puntando al benessere globale, interpretando la parola design come la possibilità di dare forma alla città, ai servizi, a nuovi prodotti. Ricercando il bello ma anche ciò che è pratico, funzionale, che non inquina. Che aiuta ad avere un futuro migliore. Il titolo di Design City a Graz, poi, acquista ancora più valore se si considera che la città stiriana è Patrimonio Unesco della Cultura, con il suo centro storico barocco dal 1999 e con il Castello di Eggenberg dal 2010. A Graz convivono, interagiscono, si stimolano vicendevolmente design e storia, architettura contemporanea e palazzi Jugendstil, la Kunsthaus (il museo a forma di bolla coperto da una pelle di plexiglass) e il seicentesco Arsenale con il suo tesoro di armi, e, ancora, l’Opera, pomposa e neobarocca, e la Casa della Musica (un cubo trasparente, da cui sbucano le sette note). Per andare a scoprire tutto questo tenete presente che fino al 5 giugno a Graz si festeggia il mese del design. Sono previsti incontri con grandi artisti e architetti, presentazioni di nuovi prodotti e, soprattutto, il coinvolgimento di giovani creativi che sperimenteranno in tutti i campi, dall’ecologia alla ristorazione, dall’ospitalità allo spettacolo. Dal 1 al 5 giugno, è previsto inoltre lo Sprinfestival (www.springfestival.at/), il festival dell’arte e della musica elettronica, con visual artist, dj ed esponenti della scena underground. Graz Tourismus (www.graztourismus.at/cms/ziel/2865539/I) propone il pacchetto “Tre per due”. Al design hotel Daniel dal 10 al 13 e dal 23 al 26 giugno si spendono solo 77 euro a persona per tre notti in camera doppia con la colazione, l’utilizzo dell’area benessere, due ore di noleggio gratuito di una Vespa o di un monopattino elettrico, la connessione internet e il pass Universalmuseum Joanneum per godersi per due giorni, gratuitamente, i musei della città. Nei fine settimana è disponibile anche la proposta “Week end a Graz”. All’Augartenhotel Art & Design, ricco di opere d’arte di 140 artisti, si spendono 139 € a persona per due notti in camera doppia con colazione, l’utilizzo della spa, la connessione internet e il pass Universalmuseum Joanneum per godersi per due giorni, gratuitamente, i musei della città. Per tutte le altre offerte consultare il sito nella sezione dedicata “pacchetti weekend”. Per ulteriori informazioni si suggerisce di visitare anche il sito www.austria.info/it/musei-festival-architettura-austria/graz-eventi-architettura-1499738.html
Dormire nell’arte All’Alexander Museum Palace Hotel di Pesaro
Dormire fra opere d’arte, avvolti dal bello, senza spendere una fortuna? Un’esperienza possibile all’Alexander Museum Palace Hotel, il museo-albergo di Pesaro dichiarato dai navigatori della rete fra i 10 migliori Design Hotel d’Europa a prezzi accessibili. Contrassegnato all’esterno dalla svettante stele in bronzo di 16 metri, capolavoro di Enzo Cucchi, maestro della Transavanguardia, l’Alexander Museum è l’unico albergo italiano nella Top Ten stilata da Trivago e coglie a pieno la tendenza del momento: la ricerca di vacanze low cost, senza rinunciare alla qualità delle strutture e all’unicità dell’esperienza del viaggio; il bello non necessariamente sinonimo di lusso, ma piuttosto di arte e cultura vera. Arte e cultura che l’Alexander Museum realizza concretamente nei suoi 9 piani di arte contemporanea, nelle sue 63 camere firmate da 75 artisti e nelle parti comuni impreziosite da opere di altri 25. In tutto, 100 fra pittori e scultori, famosi ed emergenti, hanno lavorato per mesi a opere create nell’hotel e per l’hotel. Ogni stanza dell’hotel porta la firma di un autore diverso, che è intervenuto in piena libertà ovunque (dalle pareti, ai mobili, al bagno) e ne ha decorato, a mo’ di firma, la porta. Una galleria inconsueta e unica, a cui si affianca una grande collezione di sculture e quadri dei principali protagonisti dell’arte contemporanea in Italia, quali Sandro Chia, Giò Pomodoro, Enzo Cucchi, Mimmo Paladino, Primo Formenti, Arnaldo Pomodoro, Nanni Valentini, Simon Benetton, Mauro Brattini, Gino Marotta, Loreno Sguanci. Una collezione fra le più significative in Italia, che il proprietario dell’hotel (artista lui stesso) conte Nani Marcucci Pinoli di Valfesina continua a incrementare con nuove, importanti, acquisizioni. Per informazioni: http://www.alexandermuseum.it/%22%20%5Ct%20%22_blank
Concept unico in Austria: Ikarus Restaurant dell’Hangar-7
All’aeroporto di Salisburgo è possibile mangiare in un ristorante, l’Ikarus Restaurant Hangar-7 (www.hangar-7.com/en/ikarus/restaurant-ikarus/) ospitato in un edificio di alto valore architettonico. L’Ikarus è uno straordinario concept, espressione di un progetto targato Red Bull ed è molto di più che un semplice ristorante, in un edificio accanto alla collezione di aerei (veri) dei Flying Bulls, ma il primo e unico ristorante al mondo ad aver lanciato e concretizzato l’idea del Guest Chef: ogni mese, una star della cucina internazionale. L‘Hangar-7, situato sul comprensorio del Salzburg Airport, è una costruzione fuori del comune che ospita aeroplani anch’essi fuori del comune. La struttura in vetro e acciaio è un punto d‘incontro tra arte, passione, tecnologia e stile di vita d’alta classe. Costruito per ospitare la collezione di aeroplani storici dei Flying Bulls, in virtù della sua architettura l’Hangar-7 funge anche da punto d’attrazione visibile ben al di la dell’area del Salzburg Airport: una gigantesco guscio che si impone per la sua dinamicità e leggerezza. L’Hangar è continuamente sede di grandi mostre d’arte, e punto focale di arte culinaria di altissimo livello . Il guscio in vetro e acciaio, progettato e realizzato nell’arco di quasi quattro anni di lavori, ospita al pianterreno una collezione di aeroplani unica nel suo genere. Da anni Flying Bulls significa velivoli storici restaurati fino a renderli nuovamente abili al volo. La flotta comprende jet, un idrovolante e diversi aerei da combattimento risalenti agli anni Quaranta e Cinquanta. Pezzo forte della collezione è un DC-6B appena restaurato appartenuto all’ex capo di stato jugoslavo Tito. Un secondo leitmotiv dell’hangar è la gastronomia d’alta classe: oltre al lounge caffe “Carpe Diem”, e due eleganti bar, è soprattutto il ristorante Ikarus che sin dalla sua inaugurazione (nell’estate del 2003) ha fatto parlare di sé. L’Ikarus è l’unico ristorante al mondo ad aver attuato l’idea del Guest Chef che a ritmo mensile vede alternarsi sulla passerella di Salisburgo le più grandi star della cucina internazionale, da Dieter Muller a Marc Haeberlin a Jean-Georges Vongerichten a Jean Georges Klein e Jonnie Boer. A giugno 2011, “in scena” Emmanuel Renaut, del Flocons de Sel Relais & Châteaux di Megève, Francia, a luglio 2011 è invece il turno di Peter Goossens, Restaurant Hof van Cleve, Kruishoutem, Belgio, ad agosto 2011, eccezione che conferma la regola, protagonista il team interno dell’Ikarus, capitanato da Roland Trettl e dal suo chef de cuisine Martin Klein.