La ricchezza naturalistica, artistica, enogastronomica fa del territorio dei Colli Euganei un forte attrattore per il nuovo turista interessato ai piccoli borghi e alle tipicità territoriali. Una conformazione geologica di genesi vulcanica, profili ondulati che emergono dalla pianura, un’enorme ricchezza di biodiversità, ricchezza stratificata di opere d’arte e di architetture civili e religiose perfettamente integrate nel paesaggio, il bacino termale più grande d’Europa.
Il quadro complessivo, sia naturalistico, che artistico, che gastronomico, fa del territorio dei Colli Euganei un forte attrattore per il nuovo turista interessato a viaggi di prossimità, ai piccoli borghi, alle tipicità territoriali.
Alla luce delle sue caratteristiche e unicità, il Parco Regionale dei Colli Euganei istituito nel 1989 sta elaborando un progetto di candidatura a MAB Riserva della Biosfera Unesco per il 2024.
Proprio in questo territorio così sfaccettato si è svolta la 1ª edizione della Borsa del Turismo Incoming Veneto, che ha visto, nella cornice del Castello di Lispida, l’incontro tra offerte turistiche della Regione Veneto, dalle Strade del Vino e del Gusto alle Agenzie per la Navigazione, ai Palazzi e Ville Storiche, e buyers provenienti da tutta Italia interessati a queste proposte.
Fortemente voluto dall’amministrazione di Monselice e da Ascom, il workshop ha permesso di esplorare tante potenzialità del turismo del Veneto, che, come ha sottolineato l’Assessore al Turismo della Regione, Federico Caner, “è la regione italiana con il maggior numero di arrivi annuali, suddivisi nei vari segmenti, dal termalismo al mare, dalla montagna alle città d’arte.”
In coincidenza con il workshop si è svolta la 1ª edizione della Giornata dei Colli che si ripeterà ogni anno, per valorizzare le bellezze dei colli veneti, con tante iniziative e proposte per i vari tipi di interesse.
Il convegno ha permesso anche di esplorare tante attrattive di Monselice e del suo territorio. A Monselice, una delle famose città murate venete, un vero gioiello è il Castello Cini, oggi Museo Regionale, che si alza ai piedi del Colle della Rocca: un maestoso complesso architettonico che raggruppa in sé diverse tipologie di edifici costruiti tra l’XI e il XVI secolo, la Casa romanica, il Castelletto, la Torre Ezzeliniana, un possente edificio difensivo voluto da Ezzelino III da Romano.
Dopo la conquista di Monselice da parte della Repubblica di Venezia, nel XV secolo, il castello passò alla nobile famiglia dei Marcello che ne completò la trasformazione in residenza civile, edificando il palazzetto di collegamento fra la torre di Ezzelino e la parte romanica.
Infine, dopo varie vicissitudini, occupazioni e disastri, nel 1935 per fortuna la proprietà passò al Conte Vittorio Cini, uomo di grande raffinatezza intellettuale, che avviò un’accurata ricerca di oggetti d’arredamento, mobili, dipinti, tappeti, arazzi, ceramiche, strumenti musicali e armi, ricreando all’interno del castello l’antica atmosfera medievale e rinascimentale che ancora oggi affascina i visitatori.
E, se si è fortunati, si può assistere in determinate occasioni allo spettacolo dei tamburini della Giostra della Rocca in costume.
Sempre a Monselice, a metà costa del Colle della Rocca è collocato il complesso architettonico denominato Villa Duodo, costruito dalla nobile famiglia veneziana Duodo sulla base dell’antico castello detto di San Giorgio. La villa è preceduta dal percorso delle Sette Chiese, una specie di Sacro Monte, progettato dallo Scamozzi su commissione dei conti Duodo nella prima metà del ‘600, formato da 6 cappelle allineate lungo il colle, e da una settima chiesa, San Giorgio, che chiude idealmente il percorso devozionale sulla spianata della villa.Monselice si presenta dunque come uno dei centri più significativi dei Colli Euganei.
Intorno un territorio variegato e attraente.
A Galzignano, paradiso ben noto agli appassionati del golf, è imperdibile Villa Barbarigo, con il suo spettacolare Giardino Monumentale di Valsanzibio allestito nella seconda metà del Seicento secondo un piano di lettura simbolica e iniziatica: viali di bosso, archi, sculture mitologiche e religiose, giochi d’acqua, costruzioni allusive a un percorso di ascesi e redenzione e il famoso labirinto che sfida la superbia umana. Il Padiglione di Diana non era solo l’entrata principale via acqua alla tenuta dei Barbarigo, ma rappresenta tutt’oggi , l’inizio del Percorso di Salvificazione, che finisce davanti alla Villa, al Piazzale della Fontana del Fungo, dell’Estasi o, appunto, delle Rivelazioni.
Questo eccezionale esempio di giardino barocco comprende oltre 60 statue scolpite nella pietra d’Istria, ed altrettante sculture minori che si integrano ad architetture, ruscelli, cascate, fontane, laghetti, scherzi d’acqua e peschiere. Così il giardino di Valsanzibio si propone come uno straordinario esempio di giardino simbolico interamente leggibile, un gran giardino d’acque in completa efficienza e come uno dei più estesi ed integri giardini d’Epoca mondiali. Tanto che ha ricevuto il primo premio come ‘Il più bel giardino d’Italia‘ nel 2003 ed il terzo più bello in Europa nel 2007.
Arquà Petrarca, uno dei borghi più belli d’Italia, è vocato a illustri memorie letterarie. Qui trascorse gli ultimi cinque anni di vita e morì Francesco Petrarca. La sua tomba imponente e la sua casa, dono da parte dei Carraresi, signori di Padova, che volevano trattenere il poeta presso la loro corte, sono la testimonianza perfetta di un rapporto tra un territorio e un personaggio illustre.
Qui tutto parla di Petrarca: lo studiolo, gli affreschi cinquecenteschi che celebrano i suoi capolavori, le foto dei dipinti famosi che lo ritraggono, le iscrizioni. Senza dimenticare il panorama ondulato che si apre dalla finestra. E si comprende perché Petrarca, ringraziando del dono i signori di Padova, celebrasse la bellezza dolce e rilassante dei Colli Euganei, da cui non volle più venir via.
Ad Arquà ha sede anche, all’interno di Villa Centanin, l’originale Museo del pianoforte che espone una collezione di pianoforti del XVIII e XIX secolo di famosi costruttori tedeschi, inglesi, francesi ed italiani, di proprietà della Fondazione Musicale Masiero e Centanin. Merito della Fondazione conservare importanti esemplari di interesse storico e soprattutto far rivivere gli strumenti molto spesso così diversi da quelli moderni, che spesso sono usati in occasione di attività concertistiche.
Terra di acque e giardini, dal suolo vulcanico, questa zona del Veneto è anche vocata all’agricoltura e a ottimi prodotti enogastronomici. Vini DOC e DOCG, a cui è dedicata anche la Strada dei Vini dei Colli Euganei, olio, miele, giuggiole, tipico esempio di frutti dimenticati che si possono assaporare in confetture, liquori, composte, sia nei ristoranti locali sia nelle tipiche cicchetterie venete che valorizzano per l’aperitivo i prodotti a km 0.
A Monselice le soste si moltiplicano: una tipica cicchetteria è Origini, mentre la famosa pasticceria Lazzarin ha inventato la Torta dell’Imperatore. Omaggio a Federico II che fece costruire a Monselice una poderosa fortificazione in cima a una collina, in vista dello scontro decisivo contro i capi guelfi.
Tutte le informazioni sul Parco Regionale dei Colli Euganei si possono reperire presso Casa Marina di proprietà del Parco, situata sul versante orientale del Monte Venda: un laboratorio didattico calato direttamente nell’ambiente naturale, sede di un interessante giardino botanico che dedica un settore alle piante officinali, ostello per gruppi e scolaresche, punto informativo anche per interessanti escursioni.
Informazioni turistiche:
www.comune.monselice.padova.it – www.parcocollieuganei.com – www.collieuganei.it –
www.valsanzibiogiardino.com – www.fondazionemusicale.it