Torna la Primavera del Prosecco sulle Colline Patrimonio Unesco; c’è una cantina igloo sul Corno d’Aola a 2 mila metri di quota; il rosa del Chiaretto nell’Anteprima di Bardolino sul Garda
La Primavera del Prosecco
Torneremo a brindare con il Prosecco Superiore sulle colline di Conegliano e Valdobbiadene, festeggiando la loro inclusione nel Patrimonio Unesco. Il Comitato organizzatore della Primavera del Prosecco Superiore, presieduto da Giovanni Follador, ha deciso di ripristinare il consueto calendario di mostre del vino ed eventi da realizzarsi in presenza, per tornare a celebrare come merita il Prosecco Superiore di Conegliano e Valdobbiadene DOCG nei luoghi dove nasce. Il 2022, infatti, sarà anche l’anno dei grandi festeggiamenti – a suo tempo bloccati dalla pandemia – per la nomina a Patrimonio dell’Umanità delle Colline del Prosecco di Conegliano e Valdobbiadene: passeggiate naturalistiche, visite guidate ai principali siti culturali e avvenimenti sportivi saranno allettanti proposte per scoprire e vivere un territorio davvero unico. Confermato anche il programma Cartoline inviate dagli dei, dedicato ai luoghi decantati dal poeta Andrea Zanzotto, che quest’anno si amplierà nel filone naturalistico e culturale. Non mancherà, nel mese di giugno, il Concorso Enologico Fascetta d’Oro dedicato alla migliore produzione vitivinicola dell’area del Conegliano Valdobbiadene. Infine, grande attenzione sarà rivolta ai turisti che torneranno a visitare l’area, con l’organizzazione di giornate immersive inserite nel programma di Primavera del Prosecco Superiore, in collaborazione e sintonia tra le varie mostre e gli attori del territorio. Anche se non sarà possibile una programmazione degli eventi con larghissimo anticipo, i visitatori saranno costantemente aggiornati tramite il sito web e i canali social dell’evento, affinché la prossima sia veramente una “Primavera DOCG” www.primaveradelprosecco.it
Vini della Valcamonica in cantina di ghiaccio
Se andate sul Corno D’Aola, nella zona sky di Ponte di Legno nel Parco dell’Adamello, troverete una cantina speciale che racchiude duecento tra le migliori etichette del territorio, nella fase in cui stanno completando l’invecchiamento. Il progetto è stato messo a punto dal Consorzio Pontedilegno-Tonale che ha coinvolto il Consorzio Vini di Valcamonica, la Cantina Bignotti e “UNIMONT: Università della Montagna” sede di Edolo dell’Università degli Studi di Milano. L’obiettivo è studiare come cambiano le qualità organolettiche del vino e individuare tecniche di viticoltura sostenibile. Più in basso, in Valle Camonica, esisteva in passato una tradizione vinicola che è stata riscoperta verso la fine del 1900 ed in poco tempo è diventata un punto di riferimento all’interno della produzione agroalimentare del territorio. Dall’idea di unire neve e vino è nato l’esperimento dell’igloo, realizzato a 2.000 metri di quota dall’artista camuno Ivan Mariotti, usato come originale cantina di affinamento. Al suo interno, all’inizio dell’inverno, sono state collocate circa duecento bottiglie. La Cantina Bignotti ha depositato in questa cantina speciale i suoi rossi IGT e gli spumanti Supremo e Brut metodo classico, mentre il Consorzio Vini di Valcamonica, che riunisce al suo interno dodici cantine, ha scelto di partecipare all’esperimento con una trentina di etichette tra rossi, bianchi e passito. “Questo esperimento ha l’obiettivo di indagare l’effetto delle caratteristiche climatiche delle quote montane più elevate sul processo di affinamento dei vini prodotti in Valcamonica. Verranno effettuate una serie di analisi chimico-fisiche e organolettiche sia sui vini collocati nell’igloo che su quelli lasciati nelle cantine delle aziende in fondo Valle, che consentiranno una prima comparazione necessaria a verificare l’effetto delle condizioni di quota e a meglio orientare la ricerca nei prossimi anni – spiega Anna Giorgi, responsabile di “UNIMONT-Università della Montagna”. Questo studio si affianca ad altri volti a valorizzare i prodotti enologici della Valcamonica, dalle qualità peculiari e uniche, che potranno essere apprezzati dagli ospiti del territorio camuno la prossima estate.
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Anteprima del Chiaretto di Bardolino
Torna nella sua bellezza corallina, incorniciata dall’azzurro Garda – sabato 30 aprile e domenica 1 maggio – l’appuntamento con Corvina Manifesto – L’Anteprima del Chiaretto di Bardolino, la rassegna di presentazione della nuova annata del vino rosa della sponda veronese del lago. Durante l’evento, giunto alla tredicesima edizione, saranno in degustazione i vini della vendemmia 2021, i primi a portare obbligatoriamente in etichetta la dizione Chiaretto di Bardolino, entrata in vigore con il nuovo disciplinare di produzione, che ha anche previsto l’innalzamento al 95% della percentuale utilizzabile del vitigno autoctono della corvina veronese. La manifestazione si svolgerà sulle colline di Bardolino, all’Istituto Salesiano Tusini, un centro professionale dedicato alla formazione di giovani operatori specializzati nella gestione della cantina e nella conduzione del vigneto. “Siamo felici – spiega Franco Cristoforetti, Presidente del Consorzio di tutela del Chiaretto di Bardolino – di poter tornare a degustare la nuova annata in presenza e lo facciamo in mezzo ai vigneti. Per ora, la rassegna è prevista per la stampa di settore, ma non si escludono soluzioni per il pubblico degli appassionati”. “Le prime bottiglie di Chiaretto che stanno uscendo dalle cantine – aggiunge il responsabile tecnico del Consorzio, Andrea Vantini – confermano l’ottimo livello qualitativo della vendemmia 2021, con la presenza di quelle caratteristiche di freschezza e di sapidità che sono tipiche del Chiaretto di Bardolino”. Come lo scorso anno, in primavera entreranno sul mercato alcuni Chiaretto di annate precedenti. Infatti, c’è un buon numero di produttori che propone vini rosa affinati per uno o due anni prima di essere posti in bottiglia, confermando la denominazione gardesana tra le più strutturate ed eclettiche del panorama dei vini rosa europei. www.consorziobardolino.it
Contributi fotografici Mauro Mariotti per la foto della cantina di ghiaccio