Tante proposte e chicche gustose per vivere le vacanze invernali in Italia, Svizzera, Spagna e anche nella lontana Tokyo
Nelle Terre di Siena riparte Girogustando
Tornano i gemellaggi tra cuochi per un calendario che presenta produzioni tipiche, vini e approfondimenti sui legami tra storia e gastronomia. Dopo i primi vent’anni di gemellaggi tra cuochi firmati “Girogustando” l’Italia del gusto torna ad incontrarsi in cucina.
Prende il via da Siena il calendario di appuntamenti che nasce da veri e propri “gemellaggi gastronomici” e che vede protagonisti cuochi con esperienze e percorsi professionali differenti, impegnati a mettere in dialogo la loro creatività, per costruire differenti menu ciascuno dei quali sarà realizzato a quattro mani.
La rassegna ideata da Confesercenti Siena proporrà contaminazioni internazionali nell’intento di fondere culture e usanze gastronomiche anche molto lontane tra loro, regalando al pubblico un insolito viaggio fatto di sapori.
Ecco gli appuntamenti invernali di Girogustando 2022: giovedì 10 febbraio “La Taverna della Berardenga” di Castelnuovo Berardenga ospiterà “Il tufo allegro” di Pitigliano, giovedì 17 febbraio ristorante “Dal Falco” di Pienza accoglierà “Mamma Mozza” di Lutterbach (Francia) e venerdì 4 marzo il ristorante “Il Particolare” di Siena ospiterà “Lowen-Apriori” di Bubikon (Svizzera).
Era il 2002 quando i “gemellaggi” tra cuochi d’Italia furono sperimentati per la prima volta. In venti anni, ne sono stati protagonisti ristoranti di 17 regioni italiane. Non solo: Girogustando ha offerto un’occasione di confronto anche per chef di Francia, Malta, Ungheria, Germania, Polonia, Svizzera, e Giappone per un totale di 377 eventi, con protagonisti ben 328 ristoranti.
E lo spirito di collaborazione tra territori, oltre che tra cuochi, non si manifesterà solo nel piatto. Partners della manifestazione, sono infatti consorzi vinicoli e organismi di tutela e valorizzazione delle produzioni tipiche che impreziosiscono l’offerta agroalimentare della Toscana. In particolare, il Consorzio Chianti Classico, i sommelier Fisar e i maitre Amira. Il tutto nello spirito del modello “Vetrina Toscana”, ovvero il progetto condiviso tra Regione e Unioncamere Toscana che da tempo valorizza la filiera enogastronomica regionale e i suoi soggetti attivi.
Sanlúcar de Barrameda rappresenterà le eccellenze culinarie della Spagna per il 2022
Per la prima volta il titolo va a un comune che non è capoluogo di provincia. Sarà il comune di Sanlúcar de Barrameda a rappresentare le eccellenze culinarie della Spagna per il 2022. La città vicina a Cadice segue quella di Murcia, che ricevette il prestigioso incarico nel 2020, ma che per l’emergenza sanitaria ha vista estesa la sua rappresentanza fino al 31 dicembre 2021.
“Il fermo impegno degli impresari locali e una straordinaria offerta di prodotti di terra e di mare, eccellenti e genuini, primi tra tutti i gamberetti e il vino tipico, la manzanilla, uniti a una cucina che è in perfetto equilibrio tra tradizione e innovazione”. E’ la motivazione con cui la Federazione dei giornalisti e scrittori spagnoli (FEPE) ha concesso il titolo di capitale gastronomica per il 2022 al comune andaluso. Ha inciso anche “la qualità della vita generata dal fiume Guadalquivir e dall’ambiente naturale del Parco Nazionale di Doñana, area protetta della Spagna sud-occidentale; ma anche l’estate con le spiagge, scenario delle leggendarie piste di cavalli, il record di ore in cui il sole batte e l’ospitalità di una città aperta”.
Sanlúcar de Barrameda è il primo comune spagnolo a fregiarsi del titolo di capitale gastronomica senza essere capoluogo di provincia. Ma lo stesso riconoscimento presuppone un’importante piattaforma di promozione della gastronomia spagnola per un comune che si converte così a luogo eletto per un anno a meta obbligata del turismo gastronomico della Spagna.
Engadin St. Moritz, prendersi il lusso delle piste gourmet
Su ben oltre 300 km di piste in Engadina si contano più di 40 baite, ristoranti e rifugi di montagna, meravigliose terrazze e bar eleganti. Sono dunque tante le opportunità per gli sciatori di coronare con il gusto una giornata sulla neve. Tra le esperienze culinarie da provare questo inverno trovate ad esempio il rinnovato food concept della Chamanna al Corviglia e la degustazione di whisky ORMA nella distilleria in vetta al Corvatsch. E per prolungare l’idillio non resta che cenare in quota anche dopo il tramonto e pernottare negli hotel ristoranti di montagna Romantik Hotel Muottas Muragl e Berghaus Diavolezza.
Il White Marmot Restaurant & Bar è il ristornate glamour del Corviglia. Si presenta in uno stile retro, omaggio ai fiorenti anni ’60 quando lo chef pioniere Hartly Mathis rivoluzionava il concetto di gastronomia di montagna portando St. Moritz e Corviglia in vetta alle cucine gourmet di tutto il mondo. Lo stile degli interni affascina per l’estremo gusto con cui sono stati accostati i colori (verde bottiglia e rosa antico), per le poltrone in pelliccia di pecora e per la separazione degli ambienti destinati a usi diversi: lounge, bar e ristorante. Tra le sale del White Marmot la tradizione sciistica e l’anima sportiva del Corviglia si richiamano di continuo con quadri e motivi grafici alle pareti, ma soprattutto per le grandi vetrate dalle quali sembra di poter toccare le cime innevate. A tavola si gustano prevalentemente piatti della tradizione engadinese ma anche internazionali, rivisitati con le nuove tecniche della cucina moderna. Il White Marmote offre posto a sedere per 170 persone circa (escluso bar & lounge) e può essere prenotato anche in esclusiva e su richiesta per eventi serali.
www.mountains.ch/it – www.engadin.stmoritz.ch/montagne
Cucina Osechi a Tokyo, capitale gastronomica del mondo
Tokyo accoglie il nuovo anno riconfermandosi in cima alla classifica mondiale come città con più stelle Michelin al mondo. La quindicesima edizione della Guida Michelin della città incorona Tokyo non solo “al top della gastronomia globale, ma anche come luogo in cui si creano i trend globali”, come dichiara il Direttore Internazionale della Guida Gwendal Poullenec, grazie ai suoi 432 ristoranti, di cui 203 stellati (da una a tre stelle) e 229 suggerimenti Bib Gourmands.
Interessante la cucina tradizionale Osechi, una collezione di piatti tipici del Capodanno giapponese, ognuno dei quali porta nel suo nome o nella sua forma un significato simbolico di buon auspicio per il nuovo anno, in ambiti che possono spaziare dalla fertilità, ai raccolti abbondanti o fino alla ricchezza economica. Poiché richiedono una lunga e laboriosa preparazione, oggi è molto comune acquistarli da ristoranti, confezionati nelle tradizionali scatole impilabili jubako, per poi gustarli nell’intimità della propria casa.
Molti hotel esclusivi della capitale, sempre in prima linea nell’offerta di cucina Osechi, hanno preparato le loro tradizionali jubako, fornendo un servizio di asporto e consegna.
www.gotokyo.org/it tokyotokyo.jp