Testo di Ada Grilli
La Lapponia esisteva nel ‘500 come regione a sé stante nel nord della Scandinavia ed è rimasta poi nell’oblio fino a un decennio fa. Cosa è successo? Cambia il mondo e con esso la geografia, le denominazioni, i confini e le nazioni e non soltanto in conseguenza di conflitti o di accordi tra stati. L‘Alaska fu venduta dai Russi agli americani ma mantenne il suo nome. La Lapponia che era terra di renne e di pochi allevatori di renne fu facilissima da smembrare e ripartire, eliminandone il suo nome, come parte di quattro Stati, la Norvegia, la Finlandia, la Svezia e la Russia.
Oggi decidere di andare in Lapponia vuol dire attraversare almeno tre confini, avere a che fare con tre valute diverse e con almeno tre lingue differenti. Superata questa complicanza, e superato il Circolo Polare Artico, al di sopra del quale si estende questa regione del globo, tutto il resto è facile, simile, unico e diverso da tutto il resto d’Europa. Così diverso che non c’è un’altra porzione del vecchio continente con le caratteristiche morfologiche, climatiche e culturali della Lapponia: innumerevoli laghi, estesissime foreste di pini, abeti e betulle fino alla tundra delle latitudini più alte (più o meno verso capo nord), un mix di animali piccoli e fastidiosi come la zanzara, o molto grossi e schivi come l’alce e l‘orso bruno, una miriade di pesci tra i più desiderabili dal mercato (il salmone, il merluzzo) per finire con la renna, il vero re della Lapponia come lo è il leone per la savana africana. La renna è l’icona della Lapponia che più agisce sull’immaginario di noi italiani, il richiamo della foresta delle renne insomma, che si porta dietro l’icona numero due, ossia la neve. Ambedue garantite e apprezzabili per tutta la lunga stagione invernale, vale a dire tra inizio novembre fine aprile, meglio se le renne sono intorno al Villaggio di Babbo Natale a Rovaniemi, nella parte finlandese appena al di là del Circolo Polare Artico, quel Napapiiri che vediamo sulle casacche da sci e di cui pochi sanno il significato.
Eccolo svelato: Circolo Polare appunto. Meglio ancora se oltre alle renne e alla neve un’aurora boreale si concederà al viaggiatore, sempre imprevista, sempre affascinante oltre ogni immaginazione, indimenticabile davvero. L’aurora boreale- in inglese “ northern lights”- è il regalo più bello che la natura può riservare a coloro che non desistono, e soprattutto hanno la pazienza di aspettarla, imparando a scrutare il cielo e a capire i segni premonitori. La decisione migliore è di andare in Lapponia in gennaio o febbraio, prendere un volo e …avere un po’ di fortuna. Il sole di mezzanotte è invece regolare, gratuito come l’aurora e garantito in tutta la Lapponia più o meno per tutto luglio. Fantastico sì, ma molto più prosaico, meno magico. Importante scegliere cosa volere vedere sotto il sole di mezzanotte, un lago? un recinto di renne pronte per la selezione al lasso? un fiume e una barca alla ricerca dell’oro da setacciare?
Ci si può provare per esempio nella Lapponia finlandese, tra Vuotso e Ivalo, la Via dell’Oro; qui sono stati setacciati centinaia di chili d’oro. In quest’area infatti c’è uno zoccolo granulitico con la più alta concentrazione di metallo prezioso. Qui è nata la” febbre della Lapponia” di cui parla Kauko Launonen – lo stravagante proprietario di un interessante Museo dell’Oro e del Villaggio dei Cercatori ricostruito e oggi meta di visite da tutto il mondo, a Tankavaara. Ma ben prima della febbre dell’oro fu una febbre di conoscenza a portare gli europei in Lapponia, dal nostro Francesco Negri di Ravenna, il primo ad arrivare a Capo Nord nella seconda metà del seicento (delizioso il suo Viaggio settentrionale, ristampato nel 2000 da Leading Edizioni), a Giuseppe Acerbi mantovano che nel secolo dopo ne fece- in inglese- un lungo racconto di viaggio, mai interamente tradotto in italiano, a Carl Linné svedese che ne descrisse la flora in maniera dettagliata.
Info utili:
Per documentarsi dettagliatamente prima di partire suggeriamo “Iter Lapponicum-In viaggio nella Lapponia del Sami”, Leading Edizioni, euro 27,00 e “Coi bambini nel Paese delle renne”, euro 22,00.
Per maggiori informazioni: www.visitnorway.com – www.visitfinland.com – www.visitsweden.com.
Per entrare nel mondo della Lapponia, clicca qui per i video: