Nuovi percorsi, esplorazioni e mezzi per scoprire nicchie insolite della penisola: dal Friuli all’Emilia Romagna, dal Piemonte alle Marche
La Settimana del Pianeta Terra
La condivisione del sapere è l’obiettivo principale di una buona comunicazione scientifica: una società più informata è una società più coinvlta. Torna dal 3 al 10 ottobre la Settimana del Pianeta Terra, il Festival nazionale delle Geoscienze. Sono oltre 80 gli appuntamenti – ovvero i Geoeventi, per la maggior parte gratuiti – nel cartellone della IX edizione del Festival, che si svolgerà dalla prima alla seconda domenica di ottobre, quando altrettante località in tutta Italia si animeranno per comunicare e tradurre la cultura geologica, ambientale e naturalistica a un pubblico sempre più vasto.
La Settimana del Pianeta Terra, attraverso lo straordinario e variegato patrimonio geologico ambientale e naturalistico del nostro Paese e le sue interazioni con l’uomo, vuole creare curiosità, attenzione e conoscenza, in modo rigoroso, ma semplice e anche gioioso. Anche i Geoeventi della IX edizione della Settimana del Pianeta Terra coprono una tipologia ampia e diversificata: escursioni; passeggiate nei centri urbani e storici; porte aperte nei musei; centri di ricerca e osservatori astronomici; laboratori didattici e sperimentali; esposizioni; letture, conferenze e seminari; attività artistiche, musicali e ludiche; enogastronomia. I Geoeventi rappresentano una grande opportunità per scoprire il ruolo determinante che le Geoscienze rivestono nella nostra quotidianità, con un compito strategico per lo sviluppo sostenibile a livello economico, sociale e ambientale non solo del nostro Paese ma dell’intero Pianeta: le Geoscienze riguardano i delicati equilibri della natura, ne determinano il benessere e, con esso, la nostra stessa salute.
Un Friuli Venezia Giulia da (ri)scoprire: oltre 30 visite guidate sul territorio
Scoprire le leggende e i misteri che avvolgono la città di Trieste, cercare i simboli che caratterizzano gli ingressi dei palazzi del quartiere ebraico di Gorizia. Ma anche passeggiate tra le rovine dell’antica colonia romana di Aquileia, tra le testimonianze industriali di Torviscosa, la città della cellulosa del Novecento, e le colorate tessere di mosaico di Spilimbergo.
Le città del Friuli Venezia Giulia, dai quattro capoluoghi di provincia con Udine, Pordenone, Trieste e Gorizia, ai patrimoni Unesco e ad alcuni dei luoghi più suggestivi della regione, sono pronte a svelare la loro bellezza attraverso le esperienze che si possono vivere grazie alle numerose visite guidate proposte sul portale ufficiale di PromoTurismoFVG. Visite guidate che, con l’ausilio di guide turistiche regionali, sono ripartite in sicurezza e offrono ai turisti e ai visitatori la possibilità di immergersi nella storia e nelle curiosità delle città d’arte, per poi apprezzare la cultura delle tradizioni locali, i silenzi della natura, i colori intensi dei giardini e i sapori della ricca tradizione enogastronomica da gustare nei locali dei centri storici.
Accanto ai tour più classici sono stati infatti pensati alcuni itinerari più originali, per attrarre anche un pubblico più curioso.
www.turismofvg.it/arte-cultura/visite-guidate
Il tuo giro parte da Verbania: parte il rilancio del cicloturismo della città giardino sul lago
Con il claim “Anche il tuo giro parte da Verbania”, la città “giardino sul lago” lancia una campagna di rilancio del cicloturismo per portare gli amanti delle due ruote più allenati sulle orme dei più grandi campioni di tutti i tempi e i principianti e le famiglie sui percorsi immersi nella natura partendo proprio da Verbania. Il cicloturismo, settore in rapida ascesa, è un turismo per lo più locale e all’aperto, in linea con l’attuale situazione in cui ci troviamo, e green, attento alla mobilità sostenibile e compatibile con la vocazione del territorio, in cui il soggiorno a Verbania e dintorni diventa base di partenza per raggiungere e conquistare i principali itinerari ciclo-turistici del luogo.
Gli itinerari vanno dal percorso più impegnativo di taglio sportivo, su cui si sono cimentati alcuni dei più famosi campioni italiani, fino alla gita su sentieri off-road accessibili anche al ciclista alle prime armi e alla famiglia amante della natura: il Verbano è ricco di molti percorsi di diverso grado di difficoltà, da abbinare a destinazioni e soste di carattere culturale ed eno-gastronomico. Ad esempio Macugnaga, nella Valle Anzasca è una vallata dalla natura intatta, incantevoli borghi e tradizioni antiche, ai piedi dell’impressionante parete est del Monte Rosa. Qui il tempo scorre ancora lento, silenzioso e cordiale e, grazie anche a un territorio completamente privo di contaminanti, l’offerta enogastronomica è di alto livello, con ottime produzioni di nicchia per i consumatori più attenti.
Da San Marino a Mandriole sulle orme dell’eroina dei due mondi
Da San Marino a Mandriole (Ra) in sette tappe. Sulle tracce di Anita Garibaldi. Ripercorrendo gli ultimi giorni della sua vita, nella fuga disperata verso Venezia al fianco del marito Giuseppe e del manipolo di fedelissimi rimasti al fianco dell’eroe dei due mondi.
Nel 200esimo anniversario della nascita, il progetto del Cammino di Anita che ha per capofila il Comune di Verucchio, nel riminese, e il sostegno di Visit Romagna propone un nuovo itinerario: 129 km in sette tappe corredate di rievocazioni storiche e vele al terzo.
Dal progetto Due mondi e una Rosa per Anita che unisce la Romagna e il Sudamerica nasce questo ulteriore sviluppo. L’idea con il sostegno di Visit Romagna che ha subito sposato l’iniziativa insieme alla Repubblica di San Marino, si propone di coinvolgere tutti i Comuni della Trafila Garibaldina Romagnola e tutti quelli lungo il percorso San Marino-Mandriole. Sono 129 i chilometri complessivi, con un dislivello totale di 1340 metri, per un cammino immaginato in sette tappe. La prima, la San Marino-Verucchio appunto, di 11,8 km, appena testata. Il secondo giorno è prevista poi la Verucchio-Sogliano al Rubicone di km 19,3. Seguono la Sogliano al Rubicone-Longiano di km 19, la Longiano-Cesenatico di km 19,3, la Cesenatico-Pineta di Classe di km 25,3, la Pineta di Classe-Marina di Ravenna di km 16,6 e la Marina di Ravenna-Mandriole di km 17,4 con possibilità di breve variante verso Capanno Garibaldi (dove il condottiero trovò rifugio nella notte del 6 agosto 1849, prima di riprendere la fuga). E in quello che è il Cammino “ufficiale”, si mira a prevedere la possibilità di imbarcarsi da Cesenatico sulle vele al terzo e percorrere parte del percorso via mare così come avvenne realmente nella Trafila.Oltre ad associazioni specializzate nel trekking per geolocalizzare con precisione il tracciato e segnarne tragitto e sentieri secondo le regole dei Cammini, si cercherà di coinvolgere tutta una serie di soggetti pubblici: i Gal, i vari Comuni che saranno attraversati, le istituzioni già parte di “Due Mondi e una Rosa per Anita”, Apt e tour operator per realizzare pacchetti ad hoc con tanto di strutture ricettive in cui poter dormire o regalarsi un pasto, i referenti dei Cammini Emilia Romagna e del relativo sito Internet.