All’inizio del Quattrocento si compie una radicale trasformazione del modo di concepire l’arte: si abbandona la concezione medioevale legata ai temi religiosi per concentrarsi sull’uomo come “misura di tutte le cose”. Questa diventerà l’era dell’Umanesimo, un secolo di civiltà e di sviluppi urbani alla ricerca della città ideale.
Urbino è una delle città d’arte più belle dell’Italia centrale, con un Palazzo Ducale che è forse il miglior prodotto dell’architettura civile del Rinascimento. Sorge sulla cima di un colle, in bella posizione panoramica sull’ondulata campagna marchigiana. Fondata forse dai Romani, nel Medioevo fu fedele all’imperatore, ma fu da questi ceduta ai conti di Montefeltro, originari di Carpegna. La dinastia si susseguì fino al 1508, dando vita a una delle più splendide corti italiane, soprattutto per l’opera illuminata del Duca Federico II. Il figlio di questi Guidobaldo morì senza eredi diretti, lasciando il Ducato al nipote Francesco Maria Della Rovere, la cui dinastia regnò poi fino all’annessione nello Stato della Chiesa, nel 1631. Vi nacquero numerosi, insigni artisti: i pittori Timoteo Viti, Girolamo Genga, Federico Barocci, e i sublimi Raffaello e Bramante.
Centro della città rinascimentale è la grande piazza, nella quale sorge il palazzo del Signore. Non più edificio fortificato, questo si impone con l’armonia delle proporzioni, la bellezza delle forme esterne e la ricchezza delle opere d’arte di cui i Signori si deliziavano nel collezionare facendo a gara di mecenatismo.
Urbino rappresenta l’essenza del Rinascimento, ne rispecchia i canoni della città ideale proprio qui nel famoso dipinto di autore ignoto conservato nella Galleria Nazionale delle Marche. Tutto ha inizio nel 1444 quando la città e il piccolo stato che le si è formato intorno, divengono possedimenti di Federico da Montefeltro. Nobile di grande lignaggio e dai gusti raffinati e dai molteplici interessi, fece di Urbino una delle capitali del primo Rinascimento. Proprio come negli edifici rappresentati nel quadro, egli applicò ordine e bellezza alla città, partendo dalla classicità per arrivare a una nuova visione dello spazio urbano. Federico volle una residenza grandiosa trasformando l’antico palazzo ducale in una vera e propria meraviglia, accentrato attorno al cortile d’onore e caratterizzato dalle torricine della prospettiva affacciata sulla valle. Oggi sede della Galleria Nazionale delle Marche ospita una delle più belle e importanti collezioni d’arte del Rinascimento, dei più grandi artisti dell’epoca come Raffaello, Piero della Francesca, Tiziano e Paolo Uccello. Spettacolare è lo studiolo di Federico in legno intarsiato.
Altri monumenti interessanti sono la trecentesca chiesa di S. Francesco e la Casa di Raffaello, ambedue nella graziosa via Raffaello, e la chiesa di S. Giovanni Battista, in fondo alla via Barocci, che si raggiunge dalla centrale piazza della Repubblica. Nei giardini di “Pian del Monte” insieme ai busti dei personaggi celebri si trova la statua di Raffaello. È comunque assai gradevole percorrere le antiche stradette lastricate, spesso in saliscendi, alla ricerca di scorci pittoreschi.
Urbino è ricca di chiese e oratori, che da soli costituiscono un itinerario pieno di arte e storia. L’importante Cattedrale di S. Maria Assunta che si erge maestosa e rilucente sopra una balconata, vanta un interno in stile Neoclassico realizzato alla fine del Settecento dal Valadier. Il Duomo conserva dipinti e sculture che costituiscono esempi significativi dell’arte urbinate del Cinquecento e Settecento. Di notevole impatto artistico sono gli Oratori: quello di San Giuseppe che oltre a quattro grandi tele con episodi della vita del Santo, racchiude un meraviglioso presepe in stucco a figure di grandezza naturale risalente al 1550. Un capolavoro della pittura tardo gotica italiana del 1416, lo si può ammirare, in tutto il suo splendore all’interno dell’Oratorio di San Giovanni Battista: un ciclo di vividissimi affreschi dei fratelli Salimbeni, ricopre con ricchi decori le tre pareti con la storia della vita del Santo e nell’abside il grande affresco della Crocefissione.
Per concludere la visita in bellezza, non può mancare una vista panoramica sulla città che si gode appieno dalla fortezza Albornòz, sul monte di San Giorgio il punto più alto della città.
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