Nella Valdichiana senese, un itinerario alla ricerca di paesaggi, tradizioni, produzioni eccellenti.
Se c’è qualcosa che si può definire il fil rouge di questo angolo di Toscana è la gioia di vivere. Non si legge sempre nei libri di storia che gli Etruschi furono un popolo amante della vita, del banchetto e della convivialità? Questa capacità di apprezzare i piaceri della vita si perpetua decisamente oggi in questa terra benedetta al confine con Lazio e Umbria.
La Valdichiana offre molte opportunità per godere il bello e il buono. Non a caso tanti artisti, registi e attori scelgono di vivere qui e tanti stranieri hanno deciso di acquistare terre e costruzioni, mostrando forse più amore a questa terra degli italiani stessi, con il rispetto che si deve a un tesoro da preservare. Il panorama è dominato in lontananza dalla mole del Monte Amiata e dalla torre di Radicofani, inconfondibile, che ricorda le minacce del brigante Ghino di Tacco.
Arte, archeologia, acque benefiche e rilassanti, terme prestigiose affacciate su panorami sconfinati e poi vini e cibi eccellenti. Insomma, un piccolo paradiso che conferma il fascino ricco e variegato della Toscana.
A Chiusi, potente città della dodecapoli etrusca, in posizione strategica lungo la più importante via di transito dell’Italia centrale, aleggia ancora il ricordo del re Porsenna, che era riuscito a sconfiggere i Romani.
Tutta l’epopea etrusca rivive nelle ricche necropoli e nell’importantissimo Museo Nazionale Etrusco, ricchissimo di reperti, buccheri, urne e statue funerarie, bronzi, vasi a figure rosse e a figure nere, frammenti d’oro, e soprattutto canopi, il più famoso dei quali è composto da un vaso cinerario, un trono in bronzo e una testa di terracotta. Questa ricchezza archeologica è protagonista anche a San Casciano dei Bagni con l’ultimo ricchissimo ritrovamento del Bagno Grande. Nello scorso agosto lo scavo ha visto riemergere dal fango caldo le tracce dell’ingresso monumentale di un santuario romano abbandonato. Sulla soglia era un altare in travertino. L’iscrizione “sacro ad Apollo”, dio guaritore, non lasciava dubbi sulla divinità tutelare del santuario, prova tangibile di quanto i Romani apprezzassero questi luoghi, anche per chiedere grazia e guarigione agli dei.
Quindi sono apparsi altari dedicati alla Fortuna Primigenia e a Iside, con dediche rarissime e una statua in marmo raffigurante Igea, che i giovani archeologi hanno toccato prima ancora di veder emergere con chiarezza dal fango caldo. Un Bagno effettivamente Grande poiché in un solo luogo accoglieva assieme così tante e diverse divinità.
A San Casciano dei Bagni, uno dei borghi più belli d’Italia, l’acqua è protagonista dunque da più di duemila anni: calda, sulfurea e salvifica, pronta ad accogliere e regalare emozioni.
Oggi, queste proprietà si apprezzano nel lussuoso Fonteverde: un palazzo del Rinascimento voluto dal Granduca Ferdinando I de’ Medici, costruito su una fonte termale, come un omaggio al potere rigenerante dell’acqua. Spettacolari piscine panoramiche, vasche per i trattamenti e il relax in un vero e proprio gioiello d’arte, un rifugio senza tempo, un luogo dove scoprire una nuova armonia di corpo e mente. Qui un tempo risiedeva il Granduca Ferdinando I de’ Medici ed oggi è un luogo d’eccellenza per i “terme addicted”, ma anche il punto di partenza per partire e vivere il territorio circostante.
Un altro valore del territorio, come in quasi tutta la Toscana, è l’enogastronomia. Anche la Valdichiana, in particolare al Palazzone, frazione di San Casciano dei Bagni, è terra di vini. Palazzone fa parte dell’area di produzione del Chianti DOCG nella parte sud-est alle pendici del monte Cetona e alle porte della Val d’Orcia. Clima ottimale, temperato e asciutto, soleggiamento e ventilazione favoriscono la maturazione delle uve. Le aziende sono quasi sempre aziende familiari in cui i nipoti sono orgogliosi di raccontare la storia dei nonni e dei bisnonni che avevano cominciato a piantare i vitigni, e vendevano vino sfuso nei birocci, andando in giro per la Toscana.
Nel consorzio Terre e Terme, che raccoglie gli imprenditori di San Casciano dei Bagni, l’azienda agricola Mori occupa un ruolo di rilievo. Posta a 400 metri di altezza, ha origine nel ‘700 e raggiunge il massimo sviluppo verso il 1870 fino a raggiungere una superficie complessiva di 800 ettari. In quest’epoca Giovanni e Giacomo Mori decidono di sviluppare l’attività vitivinicola utilizzando in vigna e in cantina le più moderne tecniche dell’epoca per produrre vino Chianti, con cui ottengono anche una medaglia d’oro a Bordeaux, olio extravergine di oliva, cereali e allevamento di bestiame chianino. Nel 1995, accanto ai vecchi vigneti si procede all’impianto di nuovi vigneti con attenta scelta delle varietà e dei cloni e si riprende in pieno la commercializzazione in Italia e nel mondo. di vino Chianti DOCG, Rosso Toscano I.G.T., Bianco Toscano I.G.T., Vin Santo. Ma la cosa che attrae maggiormente i turisti in visita è la possibilità di soggiornare nelle case coloniche dell’Ottocento utilizzate un tempo dai mezzadri dei Mori, recuperate e destinate ad uso agrituristico, totalmente immerse nella campagna toscana.
Dovunque si sono conservati lo stile e l’atmosfera originari: muri in pietra, soffitti a travi di legno, pavimenti in cotto, mobili della nonna, asciugamani a filet, atmosfera da casolare rustico caldo e accogliente.
L’azienda Ravazzi, invece, fondata nel 1956 e oggi guidata dai figli dei fondatori, punta principalmente sui vitigni autoctoni del territorio, Sangiovese principalmente, Canaiolo, Colorino e punta anche sulla sperimentazione con nuove scommesse su Merlot e Cabernet Sauvignon. Inoltre, Alberto Ravazzi, dando continuità alla tradizione della produzione paterna, ha raccolto in una collezione privata le etichette utilizzate da decenni: una linea di vini di grande valore, come il Prezioso, rosso toscano igt, il Borioso, Chianti riserva docg.
Grandi vini e grande gastronomia
A grandi vini si accompagnano i sapori forti della Toscana più autentica, ricette della tradizione, paste fatte a mano, pici e pappardelle ai sughi speciali, al ragù di cinghiale e all’aglione, chianine morbide e saporite, crostini al pesto verde e rosso e ai fegatini, cantuccini e vin santo.
Qualche indirizzo da mettere in agenda:
Il Poggio di Celle sul Rigo: anche questa struttura accoglie in maniera totale. Camere e piccoli appartamenti, una terrazza in splendida posizione sulla Val d’Orcia e la Rocca di Radicofani, produzione diretta dell’azienda agricola biologica di salumi, sughi, confetture, vino, olio e cinta senese che arrivano in tavola in gustosissime ricette della tradizione. Dal Poggio si parte per passeggiate in Val d’Orcia a piedi o a cavallo.
Daniela: a San Casciano dei Bagni, di fronte ad uno splendido belvedere, con tramonti mozzafiato sul monte Amiata, il ristorante occupa le antiche scuderie del castello. Una cucina fortemente toscana, che non si ferma davanti alle sperimentazioni in chiave moderna.
Per maggiori informazioni:
www.beniculturali.it/luogo/museo-nazionale-etrusco-e-necropoli-di-chiusi
www.facebook.com/ristorantedaniela.sancascianobagni/