Il viaggio enoico di inizio estate ci porta nel convento dei Carmelitani Scalzi per degustare i vini delle Venezie in Feelvenice, più a settentrione nel Sancta Sanctorum dei vitigni altoatesini conservati nei Giardini di Castel Trauttmansdorff, poi scendiamo in Toscana e in Sicilia per apprezzare la gamma delle etichette della famiglia Moretti Cuseri
Feelvenice
Isole in un convento per degustare i vini delle Venezie nell’evento Feelvenice, che si terrà il 3 luglio. Cinque isole di degustazione quante sono le denominazioni tutelate dal Consorzio, saranno disseminate all’interno dello splendido giardino in fiore del Convento dei Carmelitani scalzi a Venezia. Protagonisti i vini provenienti dalle cinque diverse denominazioni consortili: DOC Piave, DOC Lison Pramaggiore, DOC Venezia, DOCG Malanotte e DOCG Lison. Per gli appassionati saranno inoltre organizzate due degustazioni guidate (su prenotazione e a numero chiuso), in collaborazione con l’Associazione Italiana Sommelier Veneto – Delegazione di Venezia, durante la quale i partecipanti saranno condotti alla scoperta della storia e delle caratteristiche del Lison DOCG e del Malanotte del Piave DOCG. Feelvenice è anche una giornata dedicata all’arte e alla cultura enologica: durante la giornata la chiesa seicentesca del convento e l’antico brolo saranno eccezionalmente aperti al pubblico che potrà scoprire il vigneto-collezione della biodiversità viticola sito nel giardino, con le oltre venti varietà recuperate da diversi orti e giardini veneziani. Ecco gli appuntamenti dedicati al vino: degustazione libera aperta al pubblico su prenotazione dalle ore 14 alle ore 21; le degustazioni guidate su prenotazione sono rivolte al Lison DOCG dalle ore 15 e al Raboso dalle ore 18. Per raccontare il giardino segreto, nascosto dalle alte mura del convento, saranno proposte visite guidate nel brolo e nel vigneto, passeggiando così tra le viti, gli orti, il frutteto, l’oliveto tra le fragranze dei fiori, delle erbe aromatiche e officinali. In questa occasione si potrà visitare la chiesa di Santa Maria di Nazaret.
Il vigneto dei Giardini di Castel Trauttmansdorff
Il Sancta Sanctorum del vino altoatesino si trova nei Giardini di Castel Trauttmansdorff. Da più di tremila anni l’Alto Adige produce vino sia da uve bianche sia da nere e purtroppo molti dei vitigni autoctoni sono andati perduti. Tuttavia, il Vigneto dell’Alto Adige dei Giardini di Castel Trauttmansdorff conserva una dozzina di vitigni autoctoni molto antichi come Blatterle, Fraueler, Gschlafene e Edelschwarze, curati in modo particolare dai giardinieri per il loro valore storico. Oltre alla conservazione degli antichi vitigni autoctoni, il vigneto dell’Alto Adige assume il ruolo di testimone della cultura vinicola altoatesina anche per la riproduzione del metodo tradizionale di coltivazione della vite, la pergola, una struttura in legno formata da pali verticali in castagno e stecche orizzontali di abete rosso o larice, favorevole soprattutto alla coltivazione della Schiava. Tre dei tesori vitivinicoli si trovano all’interno del Tabernaculum, una sorta di “camera artistica” che racchiude: un vinacciolo dell’Alto Adige di 2400 anni d’età proveniente da un insediamento retico nella zona a sud di Bolzano, a riprova del fatto che l’Alto Adige è il territorio di più antica coltivazione della vite dell’area germanofona; la riproduzione in oro di un vinacciolo di 8000 anni d’età donato all’Alto Adige in occasione del Merano Wine Festival del 2007 dalla Georgia, il più antico paese produttore di vino al mondo; alcuni vinaccioli della vite forse più antica del mondo, il vitigno autoctono dell’Alto Adige Versoaln, che cresce da 360 anni a Castel Katzenzungen a Prissiano, una frazione di Tesimo. Suddivisi in quattro aree tematiche, i Giardini di Castel Trauttmansdorff presentano, su una superficie di 12 ettari, più di 80 paesaggi botanici con piante da tutto il mondo. Nel cuore dei Giardini troneggia Castel Trauttmansdorff dove l’imperatrice Elisabetta, Sissi, trascorreva la stagione invernale. Oggi questo stesso castello è sede del Touriseum, il Museo provinciale altoatesino del Turismo che racconta 200 anni di storia del turismo alpino. Nella gestione di 12 ettari di giardino botanico gli esperti dei Giardini di Castel Trauttmansdorff hanno maturato vent’anni di conoscenze e di esperienze. Piante da tutto il mondo in più di 80 paesaggi ricreati, con esigenze e caratteristiche completamente diverse, hanno contribuito a sviluppare nei giardinieri dei Giardini di Sissi una grande competenza che è stata riversata in un libro, Piantaci!, edito da Edition Raetia, pubblicato ad aprile 2021.
Moretti Cuseri in Toscana e Sicilia
L’ universo vinicolo della famiglia Moretti Cuseri spazia dalla Toscana alla Sicilia, dal Sangiovese al Nero d’Avola, con stile e personalità infusi in vigneto e in bottiglia. Le tenute sono insediate in terre vocate alla viticoltura di qualità come la Toscana con Tenuta Sette Ponti nel cuore della Toscana in provincia di Arezzo, Orma a Bolgheri tra i più bei borghi medievali d’Italia e Poggio al Lupo in Maremma di fronte all’Isola del Giglio; in Sicilia Feudo Maccari nel cuore del Mediterraneo in Val di Noto e Contrada Santo Spirito di Passopisciaro alle pendici dell’Etna. Il mix vincente della famiglia Moretti Cuseri si basa su esperienza in vigna, viticoltura biologica, lavoro di squadra e l’inarrestabile ricerca della qualità attraverso la selezione, caratteristiche riassumibili nei seguenti numeri: selezione e qualità per 84 ettari di superficie di coltivazione in Toscana e circa 70 ettari in Sicilia nel pieno rispetto dell’ambiente, per oltre 700 mila bottiglie vendute tra Italia e in 60 Paesi nel mondo. La storia delle tenute Moretti Cuseri ha inizio negli anni ’50 quando l’Architetto Alberto Moretti Cuseri acquista i primi 55 ettari direttamente dalle principesse Margherita e Maria Cristina di Savoia d’Aosta, figlie del celebre Duca Amedeo di Savoia d’Aosta. Alla fine degli anni ’90 il figlio Antonio Moretti Cuseri decide di produrre il primo vino in bottiglia. La prima vendemmia risale al 1998 con il Crognolo nome che deriva da quello di una pianta selvatica che abbonda all’interno della tenuta, il cornus. Un vino la cui base è una storica varietà di Sangiovese proveniente da cloni della più antica vigna della tenuta, la Vigna dell’Impero, voluta nel 1935 da Amedeo di Savoia Duca d’Aosta. Seguono altre etichette toscane fino a Poggio al Lupo con i suoi Cabernet Sauvignon, Vermentino e Morellino di Scansano, vini profumati, persistenti ed eleganti. Dalla Sicilia primeggiano Saia (Nero d’Avola) e Family & Friends (Grillo), Animardente Etna Rosso Doc (Nerello Mascalese 100%) e Animalucente Etna Bianco Doc (Carricante 85%, Minnella 15%), vini seducenti, morbidi con grandi note floreali. www.tenutasetteponti.it