a cura di Sara Marchesi
Inno all’amicizia al Teatro Arcimboldi
Dall’1 al 17 aprile torna in scena al Teatro Arcimboldi di Milano la famosa commedia musicale di Garinei e Giovannini “Aggiungi un posto a tavola”. Diventata oramai un classico del teatro italiano, lo spettacolo è stato rappresentato per la prima volta nel 1974 ed è nato dalla penna di Enzo Garinei e Sandro Giovannini, con la collaborazione di Jaja Fiastri, e dalla partitura di Armando Trovajoli. La storia, narra le avventure di Don Silvestro e del suo paese, scelti da Dio per costruire una nuova Arca e salvarsi dal secondo Diluvio Universale. In questa edizione Gianluca Guidi, indosserà, con naturalezza, la tonaca di Don Silvestro portandogli in dote la sua innata simpatia e comunicatività. Nel ruolo del Sindaco Crispino torna Enzo Garinei con la sua inarrestabile verve. Consolazione avrà la simpatia e la carica vitale di Marisa Laurito, beniamina del pubblico che da sempre la segue nelle sue performance televisive e teatrali. Le conversazioni di Don Silvestro con Dio, l’amore di Clementina per il parroco, la comparsa della prostituta Consolazione che si innamora dello scemo del paese; tutto questo e tanto altro portano il pubblico a divertirsi ed ad amare questo. www.teatroarcimboldi.it
Analisi di vita al Teatro Oscar
Fino al 16 aprile il Teatro Oscar di Milano ospita “A porte chiuse” di Jean-Paul Sartre per la regia di Virginio Liberti. I tre protagonisti della vicenda (riuniti in un salone per l’eternità poiché sono già morti) sono condannati per sempre a giudicarsi e ad essere giudicati, essendo ciascuno prigioniero della coscienza dell’altro. In questo inferno le torture che i tre personaggi subiscono non richiedono né personale specializzato né alcuno degli strumenti classici utilizzati dai carnefici: basta un luogo e la condanna ad essere lasciati senza fine a subire la presenza gli uni degli ‘altri’. Sono radicalmente indifesi sotto lo sguardo dei presenti. Ma è un inferno in piena vita, è la condizione umana nel suo modo ‘naturale’ di essere vissuta.
Dal 27 al 30 aprile “e-relazioni/mail-pericolose”, diretto da Paolo Bignamini parla di una donna, quarant’anni, single, una vita all’apparenza monotona e scandita dai ritmi di lavoro. Attraverso delle mail assistiamo alle lamentele dei clienti di un’industria di cosmetici che si rivolge a un pubblico maschile, gli incontri con l’amica del cuore e con il compagno. Sotto l’apparente anonimato di una vita comune, si celano tormenti, frustrazioni che diventano, esasperati dalle richieste dei clienti, dal rapporto con l’amica si rivela ancora. Di volta in volta incarna il ruolo della gentile signorina addetta al servizio cortesia-clienti, il ruolo della inflessibile dottoressa dietologa e nutrizionista e il ruolo dell’arrogante avvocato che difende l’azienda dai clienti insoddisfatti. L’effetto è quello della costante risata liberatoria. La vicenda è invece un percorso di ripensamento e formazione di una vita giunta a un punto di svolta. www.teatrooscar.it
Risate al Teatro Nuovo
Al Teatro Nuovo di Milano, dal 5 al 17 aprile, Armando Pugliese mette in scena “La dodicesima notte”, di William Shakespeare. Una commedia brillante, che vede la partecipazione di Francesco Paolantoni nei panni del maggiordomo truffato Malvolio, di Edoardo Siravo nel ruolo di Sir Toby e Maria Laura Baccarini che sfrutta il suo talento canoro nelle inconsuete vesti di Feste.
Dal 18 al 20 aprile, Giacomo Ciccio Valenti è in scena con “Io mi marzullo da solo”, spettacolo di cabaret assolutamente da ridere, perché “l’uomo quando si confessa diventa buffo”. Sul palco con Giacomo Ciccio Valenti anche il trombettista jazz Raffaele Kohler . Due ore di puro divertimento per uno spettacolo scritto con Francesco Bozzo e Pierluigi Montebelli già autori di Fiorello.
Infine dal 26 aprile all’1 maggio, il trasformista Ennio Marchetto dà vita allo show “A qualcuno piace carta”. Con il solo ausilio della carta, plasmata a foggia di vestito, di capigliatura, ma anche di accessori di ogni tipo, riesce a far vivere questi costumi ripetendo movenze e tic di personaggi famosi. Si trasforma ad una straordinaria velocità dalla Regina d’Inghilterra a Freddy Mercury, Vasco Rossi, Madonna, Tina Turner, Liza Minelli… sono solo alcuni dei 300 costumi creati in questi anni dall’artista. www.teatronuovo.it
La Goggi al Sistina
Dopo la tappa milanese, dal 5 al 24 aprile al Teatro Sistina di Roma
va in scena “S.P.A – Solo per Amore”, con Loretta Goggi
per la regia di Gianni Brezza. Musica, teatro e tanto divertimento
saranno le specificità di questo one woman show, che spazierà
da grandi emozioni musicali, con l’omaggio ai grandi cantautori della canzone italiana, a esilaranti momenti di comicità e dialogo con il pubblico.
Sul palco con Loretta Goggi ci saranno Stefano Bontempi,
Erika Puddu un’orchestra di 12 musicisti e un corpo di ballo di 10 ballerini. www.ilsistina.com
Comicità al Manzoni
Fino al 17 aprile è in scena al Teatro Manzoni di Milano Vincenzo Salemme con “L’astice al veleno”, commedia brillante e romantica. Protagonisti sono Barbara e Gustavo. Lei è un’attricetta che sta provando uno spettacolo ed attualmente è l’amante addolorata e delusa del regista, un inseparabile ammogliato. Gustavo invece è un pony express che porta in giro pacchi dono per il Natale imminente. La vicenda infatti nasce e finisce nella giornata del 23 dicembre. Nel teatro dove Barbara debutterà ci saranno quattro figure molto particolari: sono le statue raffigurate nella scenografia, una lavandaia del Cinquecento, uno scugnizzo di Gemito, un poeta rivoluzionario proveniente dal Regno delle Due Sicilie, un “munaciello”, figura mitologica dell’iconografia popolare napoletana, che si esprime come un primitivo. Barbara è una donna molto suscettibile e sognatrice e, proprio per questa sua fragilità psicologica, parla con queste figure inanimate che però nella sua fantasia prendono vita. Solo lei (e il pubblico in sala) le vede “vivere”. E invece quando in teatro arriva Gustavo, col costume di Babbo Natale per una consegna, anche per lui le statue si animano. E’ il segno che tra i due c’è molto in comune. Vincenzo Salemme, alla direzione dello spettacolo e in scena con il suo affiatato gruppo di attori, introduce come novità una decina di pezzi inediti cantati dai personaggi, passaggi musicali che spezzano e alleggeriscono il ritmo convulso delle battute.
Dal 26 aprile al 15 maggio Giovanni Esposito è in scena con “Rocco Papaleo“, Di Eduardo De Filippo. Eduardo scrive questi quattro atti unici (tutti appartenenti al filone della “Cantata dei giorni pari”) nell’arco di un decennio. Brevi componimenti in cui i personaggi si dibattono in spazi angusti, depositari di umori a volte fugaci, surreali, focosi e poetici che rivelano la loro radice emotiva, il loro pensiero inconfessabile, la loro perversione fatta di gelosia e vendetta. Il primo nell’ordine di scena è “Il Dono di Natale”, piccolo capolavoro in cui una coppia di sposi che vive la luna di miele in gran povertà vuole comunque scambiarsi un dono di Natale. Il successivo è “Filosoficamente”, mai stato messo in scena dal Maestro. C’è poi “La Voce del Padrone” che racconta del travagliato tentativo di effettuare la registrazione, in sala d’incisioni, della canzone “Adduormete cu’mme”, in un andirivieni infinito di bizzarri personaggi. Ora sotto l’attenta direzione di Giancarlo Sepe, saranno Rocco Papaleo con la sua stralunata comicità, e i caratteri di un nutrito cast di attori, a dare vita ai numerosi personaggi che popolano questi piccoli capolavori. www.teatromanzoni.it
Quattro giovani attori e una bisbetica
Fino al 10 aprile è in scena al Teatro Leonardo da Vinci di Milano “L’operazione” di Rosario Lisma, commedia molto particolare, in cui quattro attori di oggi mettono in scena un testo scritto da uno di loro che parla di quattro attori di oggi che mettono in scena un testo scritto da uno di loro che parla di quattro terroristi clandestini negli anni di piombo. In un sistema italiano scivolato senza rimedio a velocità costante verso l’abolizione delle più elementari tutele per i giovani lavoratori, del posto fisso come un miraggio e della distruzione della meritocrazia, osserviamo come vivono quattro trentenni fra i più precari di tutti i precari: gli attori. Chiusi in uno spazio sotterraneo, come topi operosi, alle prese con le prove di uno spettacolo sui brigatisti, lavorano, si confrontano, litigano, si confidano, sperano e si deprimono. Si scontrano sull’attualità delle “necessarie nuove forme” del teatro, sulla utilità o meno della rappresentazione dell’arte, e si convincono che l’unico sbocco per uscire alla luce del sole è farsi recensire dal critico più potente d’Italia, l’unico che ha davvero il potere di dare senso e consenso al loro lavoro e alle loro vite sommerse.
Dal 27 aprile fino all’8 maggio, omaggio a William Shakespeare con “La Bisbetica Domata”, per la regia di Valeria Cavalli e Claudio Intrepido. Protagonista è Caterina, donna intelligente e scaltra e di Petruccio, in cerca di una donna ricca da sposare. Caterina del matrimonio non ne vuole sapere. Domarla sarà veramente un’impresa. www.teatroleonardo.it
La Polonia incontra Beethoven
Dal 9 al 22 aprile a Varsavia avrà luogo il XV Festival di Pasqua Ludwig Van Beethoven. Per questa edizione sono previsti ben 20 concerti sinfonici e da camera con la partecipazione di musicisti di fama internazionale. In apertura l’esibizione dell’Orchestra Sinfonica della Filarmonica di Varsavia, diretta da Antoni Wit. Il programma di quest’anno sarà arricchito dalle celebrazioni per i 200 anni dalla nascita di Ferenc Liszt e i 100 anni dalla morte di Gustav Mahler. Parte integrante dell’evento è la collaborazione con gli artisti della nuova generazione per la realizzazione del manifesto promozionale e rappresentativo, progetto del direttore del festival Andrzej Giza. Il poster di quest’anno è stato realizzato da Jakub Julian Ziolkowski. Il Festival di Pasqua Ludwig Van Beethoven è membro dell’European Festivals Association e dell’International Festivals Association ( associazione americana che conta circa 3300 eventi artistici) che il 15 settembre 2010 ha premiato il festival di Varsavia con l’IFEA/Haas & Wilkerson Pinnacle Award 2010. www.polonia.travel.com
Modena, un museo tira l’altro
È il tema del rapporto con gli altri il filo conduttore della settima edizione di “Musei da gustare”, l’iniziativa del sistema museale della Provincia di Modena che, per la prima volta quest’anno, si svolgerà nell’arco di due weekend, il 9 e 10 e il 16 e 17 aprile 2011. Sotto il titolo “Un museo tira l’altro” si collocano conferenze, animazioni, esposizioni e conversazioni che affrontano il tema del profondo bisogno di relazioni autentiche in un mondo che ci schiaccia sempre più spesso, tra globalizzazione e solitudine. Il Museo diventa quindi il luogo privilegiato per fare esperienza del “gusto” di stare insieme, per la propensione naturale ad essere luogo di transito, incontro, curiosità e creatività, intrecciando ogni io con ogni tu. E per la vocazione a trasformare ogni ospite in un protagonista. L’evento modenese avviene in occasione della “Settimana della Cultura” promossa dal Ministero per i Beni e le Attività Culturali, durante la quale l’ingresso nei musei è gratuito o ridotto. Fra i temi trattati ci saranno l’esplorazione del rapporto con gli altri fra psicoanalisi e neuroscienze; gentilezza, generosità e cortesia per il proprio benessere all’interno di una comunità; l’arte della relazione e molti altri. In una sorta di semina collettiva che si augura di tramutarsi in raccolto proficuo. Il Museo Archeologico di Modena, per esempio, propone un’esperienza insolita: apre l’attività di scavo nell’area del parco Novi Sad dove, in seguito alla realizzazione di un parcheggio sotterraneo, è stata rinvenuta una porzione della città romana. “Musei da gustare” sarà anche l’occasione per presentare la mappa “Romanico e gusto”, un itinerario alla scoperta delle ricchezze architettoniche medievali (abbazie, pievi e castelli che costellano il territorio modenese) e delle altrettanto numerose eccellenze della gastronomia tipica. www.museimodenesi.it
Commedie e musica all’Arena del Sole
Numerosi gli appuntamenti di aprile all’Arena del Sole a Verona. L’1, il 2 e il 3 è in scena “L’ingegner Gadda va alla guerra (o della tragica istoria di Amleto Pirobutirro)” per la regia di Giuseppe Bertolucci. Fabrizio Gifuni è il protagonista di un assolo in cui rivive gli inizi e la fine della vita di Carlo Emilio Gadda, delle cui parole ci restituisce l’humour e l’intelligenza, filtrandole attraverso il protagonista del suo più grande romanzo La cognizione del dolore e dell’Amleto di Shakespeare.
Dal 5 al 10 aprile protagonista in “Arie” è la grande Lella Costa diretta da Giorgio Gallione. L’attrice ripropone brani scelti in base alla costante presenza della musica, non solo come semplice colonna sonora, ma come voce altra, come interlocutore, comprimario e complice di palcoscenico. Non si tratta di una semplice rivisitazione antologica ma di un’occasione per cucire insieme momenti in apparenza lontani e scoprire il filo che li unisce, saldo e resistente al tempo e all’usura.
Il 6, 7 e 8 “La malattia della famiglia M”, scritto e diretto da Fausto Paravidino racconta in maniera diretta e poetica il disagio esistenziale di una famiglia allo sbando nella provincia italiana di questi anni: due sorelle, un fratello e un padre la cui malattia, usata come arma e scusa, lo sospende dalla possibilità di esercitare l’autorità. Una storia familiare su cui pesa il lutto dell’assenza della madre, vissuto come una colpa e che procura ai personaggi una vaga tristezza della quale tutti si accusano a vicenda. Il 12 aprile appuntamento con il concerto di Petra Magoni & Ferruccio Spinetti, rispettivamente voce e contrabbasso.
Il 14 e 15 “La verità salvata dalla menzogna” diretto da Paolo Billi. Quest’ultimo, al terzo anno del progetto Esperimento di Teatro alla Dozza, continua l’esplorazione di Dostoevskij, affrontando Memorie di una casa morta, testimonianza di quattro anni di prigionia in Siberia, un’opera minore ma fonte di tutta la produzione maggiore. Nel primo studio Nastasja, l’oggetto del lavoro teatrale è stato il romanzo L’Idiota, con il personaggio del Principe Myskin –“l’uomo buono” ovvero il principe idiota per il quale Dostoevskij si era ispirato a Don Chisciotte di Cervantes, autore che, come Dostoevskij soggiornò in diverse galere. Questo secondo studio si svilupperà dalle memorie di Dostoevskij e Cervantes in carcere per affrontare la follia di credere che la giustizia sia un dovere e che sia possibile. Infine il 20 aprile, appuntamento con il concerto di Niccolò Fabi. www.arenadelsole.it