La street art agli Uffizi, la pittura iperproteica a Fontanellato, Napoleone ai Mercati di Traiano a Roma
Incredibile ma vero: la street art entra agli Uffizi
Di street si parla molto negli ultimi tempi. Basti pensare ai giganteschi murales realizzati a Roma in occasione della morte di Gigi Proietti e a Napoli per la scomparsa di Maradona. Di pochi giorni fa l’annuncio del primo autoritratto donato da uno street artist e realizzato da Endless. L’autoritratto da lunedì scorso agli Uffizi, raffigura Endless insieme a una celebre coppia dell’arte contemporanea, Gilbert&George, all’interno del loro studio. Nell’opera spiccano Gilbert&George, rappresentati come sculture viventi, ed Endless mentre legge una rivista, che gli copre il volto, messaggio fondamentale da parte dell’artista teso a mettere in evidenza l’anonimato, punto di partenza della street art. Perché stupirsi? “ In fondo”, precisa il direttore degli Uffizi, Eike Schmidt,”anche i Granduchi Medici erano ansiosi di cogliere le ultime novità -anche le più ardite-in campo artistico. Credo che oggi sarebbero felici di vedere il lavoro di Endless entrare nelle collezioni del museo”.
www.criscontinicontemporary.com Â- www.visituffizi.org
Il cibo: incubo o piacere?
Originale, a volte ripugnante e a volte grottesca, la mostra nel labirinto della Masone a Fontanellato (Pr), intitolata “Enrico Robusti- Pittura Iperproteica” è come una calamita. Nella terra del maiale, del culatello, del parmigiano, delle rane fritte e della torta fritta, le opere di Enrico Robusti, parmigiano doc classe 1957, tracciano un ritratto grottesco del nostro mondo, occidentale e italiano, dove il cibo è fonte di venerazione e di piacere. Pennellate forti, iperealistiche deformano personaggi e scene. In questa mostra, fortemente voluta dall’ormai scomparso Franco Maria Ricci, non c’è traccia della Parma raffinata e colta, famosa per il Duomo, il Battistero e le cupole affrescate dal Correggio. A dominare la scena è la gastronomia della città , al punto da intitolare un’opera che ritrae una pasticceria carica di dolci con un soggetto femminile “Madonna delle brioches”. Fantastico, ironico e unico Enrico Robusti. In un mondo in cui il cibo fa da padrone vai contro corrente! Una mostra che fa riflettere, da apprezzare fino in fondo. Fino al 21 marzo.
www.labirintodifrancomariaricci.it
Napoleone innamorato di Roma
Lo sapevate? Non sembra difficile da immaginare. Basta pensare al ritratto della sua incoronazione con la corona di alloro a cingergli la testa e l’aquila imperiale come vessillo del reggimento. Fino al 30 Maggio, nella stupenda cornice dei Mercati di Traiano al Museo dei Fori Imperiali, la mostra “Napoleone e il mito di Roma”, in occasione dei duecento anni dalla morte di Napoleone Bonaparte, celebra il rapporto tra l’imperatore dei francesi, innamorato del mondo classico, e Roma, annessa all’impero tra il 1809 e il 1814, seconda solo a Parigi. Roma incarnava per il grande condottiero il passo successivo: diventare il simbolo della deificazione. L’imperatore abbraccia la classicità come stile di vita, dagli abiti impero, all’urbanistica, dai codici di comportamento fino alla moda. E’ lui a portare il verde nelle antiche strade lastricate, sottolineando come la bellezza dei giardini esalta il fascino delle pietre. In Place Vendome a Parigi farà erigere la celebre colonna a imitazione della colonna traiana di Roma. In mostra, tre sezioni raccontano con oltre 100 opere di grande interesse la storia di Napoleone e il suo intreccio con Roma, i riferimenti e i modelli culturali, la romanità , che doveva permeare il suo governo, annunciando una nuova era. Fino al 30 maggio.