Nella pianura dove una volta passava il confine tra gli stati del Papa e il Ducato Estense, le colline si alzano quasi con incerta timidezza fino a colorarsi di azzurro quando lontano, diventano montagna. Dal margine delle alture, si estende la pianura verde che corre a perdita d’occhio, segnata da acque, punteggiata di case, paesi, fabbriche.
Nel panorama svettano incontrastate le due torri medioevali che contraddistinguono la città di Modena, tesoro storico medioevale. Dal palazzo comunale si alza quella dell’Orologio sovrastata dalla Ghirlandina, torre civica e campanile del Duomo. Nel cuore antico della città Piazza Grande con la magnifica Cattedrale romanica e la Torre Civica costituiscono una testimonianza unica ed eccezionale di una civiltà scomparsa e di un periodo storico significativo della storia umana. Per questo suo alto valore artistico i tre tesori architettonici sono stati riconosciuti dall’UNESCO come patrimonio dell’umanità.
Attraverso tortuosi percorsi medievali delle strade estensi, tra case e portici che avvolgono il centro storico, si apre la spettacolare Piazza Grande. Cuore pulsante di Modena è splendidamente incorniciata dal Duomo, dalla Torre della Ghirlandina e dal seicentesco Palazzo Comunale. Qui per secoli ha regnato il potere sia spirituale sia temporale che ha visto dettare le regole della vita sociale cittadina; sede del mercato e degli scambi economici fu scenario di esecuzioni capitali e vi si svolgevano anche tutte le feste popolari, le sfilate del carnevale e i tornei per la conquista del palio.
Sorto in epoche diverse e composto da più edifici, nelle forme attuali il Palazzo Comunale abbraccia un angolo della piazza con il lungo porticato sorretto da colonne in marmo; al centro si erge la Torre dell’Orologio, coronata dalla cupola ottagonale.
Il quadrante dell’orologio fu decorato con gli stemmi Estensi e della Comunità, dall’artista Francesco Bianchi Ferrari. L’orologio attuale, posto in sostituzione del precedente quadrante nel 1868, ancora oggi si trova nel palazzo. L’opera d’arte è del maestro Ludovico Gavioli genio meccanico divenuto famoso in Italia e in Europa per la sua abilità creativa. La macchina cronometrica dell’Orologio della Torre faceva funzionare per mezzo di fili e bacchette, un altro orologio detto “trasparente” che si affacciava nella piazzetta delle Ova a 40 metri di distanza. Nella torre sotto l’orologio si può ammirare nel balconcino la statua dell’Immacolata, con la settecentesca balaustra in marmo.
Il Medioevo ci ha lasciato le grandi suggestioni dell’arte romanica, nata in un momento di grande rinnovamento e fervore costruttivo dopo un periodo buio funestato da devastazioni barbariche. Grazie al consolidamento del papato e al ruolo determinante degli ordini monastici, espressione della fede cristiana, l’arte fu soprattutto religiosa e si espresse nella realizzazione delle chiese, luogo di svolgimento delle funzioni spirituali e civili. Quando nel giugno del 1099 fu posta la prima pietra del Duomo di Modena, si diede inizio a quell’opera di arte romanica che stupì i contemporanei e che continua a sorprendere per la sua straordinaria bellezza e originalità. Opera architettonica del lombardo Lanfranco, artista dallo stile ardito che influenzò con la sua maestria l’arte del suo tempo, il Duomo racchiude tutti quegli elementi simbolici che si esaltano nei muri di pietra e nel cotto, creando un effetto di naturalistica bellezza. La mirabile decorazione scultorea si deve al maestro Wiligelmo, che ha ricreato un mondo di storie, di uomini, di creature fantastiche che popolano ogni capitello e loggia, facciata e semicolonne, mensole e archetti; tutto il mondo spirituale dell’uomo medioevale è riassunto in questa opera ed esaltato nell’intricata foresta di pietra del Portale Maggiore.
Le mura massicce fanno filtrare all’interno una luce debole ma suggestiva che mostra un ambiente austero, con una robusta struttura in mattoni. Le tre navate separate da pilastri e colonne coperti da volte a crociera, conducono a un presbiterio sopraelevato, in pieno rispetto dei canoni dello stile romanico. Originali e uniche sono le opere d’arte custodite in esso, come il pulpito decorato con statuine di terracotta e affreschi del 1300 e il “pontile” il cui parapetto è una rappresentazione policroma di santi in rilievo. Dal cielo scende un crocifisso ligneo trecentesco, sotto si trova il coro in tarsia e la cripta con un fitto bosco di leggiadre colonnine dai variegati capitelli. Qui è conservata l’arca di S. Geminiano in grezza pietra e il gruppo detto della Madonna della Pappa, composto di cinque statue policrome in terracotta. Il fonte battesimale cinquecentesco in marmo rosso di Verona è contenuto nell’abside sinistra e colpisce per la sua raffinata eleganza. Sulle pareti affreschi e dipinti che impreziosiscono per il loro valore artistico questa cattedrale che si fa leggere come un antico manoscritto attraverso i secoli.
Accanto alle absidi del Duomo agile e slanciata, la Torre Ghirlandina si proietta verso l’alto ergendosi a simbolo della città di Modena. Per le sue leggiadre e armoniose balaustre in marmo che ne cingono la guglia simili a ghirlande, la Torre ne ha derivato il nome. Edificata come torre campanaria del Duomo ha svolto anche una funzione civica scandendo i tempi della vita cittadina, fra le sue possenti mura erano conservati i tesori comunali.
Modena è anche terra di motori, nel raggio di pochi chilometri si concentrano una serie di musei e collezioni di automobili, moto e mondo delle corse.
A poca distanza dal centro storico dove si trovava la sua casa natale, c’è il museo dedicato alla mitica figura di Enzo Ferrari, che racconta la storia del fondatore e dei suoi prestigiosi motori. Un avveniristico padiglione ospita numerosi esemplari e modelli di auto della Ferrari che hanno fatto la storia non solo sulle piste di formula uno, ma anche nel mondo dei Vip i quali da sempre scelgono la Ferrari come auto di elezione, considerandola un prezioso gioiello fra le loro esclusive collezioni. All’interno lungo il percorso guidato del “Gran Tour” si rivive un viaggio ideale nel tempo e nello spazio fatto di passione e bellezza, di personaggi e momenti indimenticabili attraverso le auto che sono state protagoniste nel mondo dell’eleganza e lo stile Ferrari. Nell’officina che fu del padre di Enzo, è ospitato il Museo dei Motori Ferrari, dai più classici a quelli leggendari della formula uno, dove si respira la vera essenza del marchio divenuto leggenda grazie al suo fondatore, tratteggiando la sua vita come pilota negli anni ’20, animatore della Scuderia negli anni ’30 e costruttore a partire dal 1947.
Informazioni turistiche: www.visitmodena.it
Museo Ferrari: www.museiferrari.com