Piatti speciali del Buon Ricordo, app e piazze virtuali: creatività, tenacia e innovazione nella ristorazione italiana che conquista stelle e riconoscimenti
Unione Ristoranti Buon Ricordo: nuovi ristoranti e nuove specialità
Pubblicata la Guida 2021, che si può scaricare anche dal sito.
Sei nuovi ristoranti entrano nel 2021 a far parte ristoranti entrano nel 2021 a far parte dell’Unione Ristoranti del Buon Ricordo, la prima associazione di ristoratori nata in Italia nel 1964, per salvaguardare e valorizzare la cucina regionale italiana, che, nonostante le gravi difficoltà per il comparto dettate dall’emergenza Covid 19, è più che mai coesa e propositiva.
Queste le 6 new entry, con le specialità che li rappresentano: a Montagnana (Padova) l’Hostaria San Benedetto con gli Gnocchi dolci di patate con uvetta, zucchero e cannella al burro versato, a Bornio (Rovigo) la Trattoria al Ponte con la Coscia d’oca sotto onto, a Fidenza (Parma) il Ristorante Sanafollia-Gluten Free con i Tortelli della Via Francigena, a Cressogno (Como) l’Osteria La Lanterna con l’Insalatona piccolo mondo antico, a Brianzone (Sondrio) Altavilla con La Süpa Sciücia, a Siena il Ristorante Il Mestolo con le Capesante con pappa al pomodoro.
A caratterizzare ciascun ristorante, e a creare fra loro un trait d’union, è oggi come un tempo il piatto-simbolo dipinto a mano dagli artigiani della Ceramica Artistica Solimene di Vietri sul Mare.
Lo Statuto del Buon Ricordo prevede che i ristoranti possano cambiare periodicamente la loro specialità. Per il 2021, lo hanno fatto in quattro. Le nuove proposte sono: le Tagliatelle e “misultitt” del Ristorante La Piana a Carate Brianza (Monza-Brianza), il Risotto agli aghi di pino mugo e ragù di lepre del Ristorante La Pòsa a Livigno (Sondrio), la Faraona 4.0 all’aceto balsamico tradizionale di Reggio Emilia, lamponi e cipolline borettane dell’Osteria in Scandiano a Scandiano (Reggio Emilia), i Ravioli al profumo di limone e vongole del Ristorante Lo Stuzzichino a S. Agata sui due Golfi (Napoli).
La galassia delle Stelle Michelin del Friuli Venezia Giulia
In pochi chilometri quadrati la egione è capace di regalare un vero concentrato di gusto per chi ricerca la cucina di alto livello e allo stesso tempo vuole scoprire un territorio unico dalle Alpi al Golfo di Trieste.
Dalle cime della Carnia fino al mare Adriatico che lambisce Trieste cambiano le tradizioni gastronomiche e i piatti che i ristoranti della regione sanno proporre facendo esprimere al massimo le materie prime. È un vero e proprio viaggio all’interno della tradizione enogastronomica regionale quello che si può fare sedendosi alla tavola dei locali premiati dalla Guida Michelin.
Si parte dal mare e dalla novità di quest’anno: l’Harry’s Piccolo di Trieste conquista la seconda e ambitissima stella Michelin con il suo giovane chef Matteo Metullio. L’Osteria Altran nel paese di Ruda è un piccolo angolo gourmet, immerso nel verde della campagna, vicino ad Aquileia, nel Collio, invece, fiore all’occhiello delle aree vitivinicole del Friuli Venezia Giulia, troviamo a Cormons La Subida, un country resort immerso nel verde tra le vigne e i boschi con la Trattoria Al Cacciatore, e L’Argine di Vencò aperto da Antonia Klugmann in un ex mulino ristrutturato.
A Udine, e in particolare nella frazione di Godia, troviamo Agli Amici 1887 che conferma le due stelle per il nono anno consecutivo.
A pochi chilometri da Pordenone, è immancabile la sosta a San Quirino, nel cuore del territorio dei Magredi, che ospita La Primula, un locale che vanta oltre 140 anni di attività.
Nasce il trend del semipronto
La risposta creativa di ristoratori e barman per sostenere il business è il delivery e take-away. Se durante il primo lockdown il trend del “fatto in casa” si è diffuso ovunque, con pane e pizza impastati come una volta e il lievito di birra andato a ruba tra gli scaffali dei supermercati, in questa nuova fase di limitazioni emerge la nuova tendenza del semipronto, che permette di rivivere direttamente a casa – grazie a servizi di take-away e delivery – l’esperienza gastronomica di locali e ristoranti.
L’idea del semipronto consente al cliente di personalizzare il proprio ordine e di ricevere comodamente a casa tutti gli ingredienti per realizzare piatti e drink di qualità, e risponde anche alle esigenze degli esercenti, che in questo modo possono non solo offrire un servizio di delivery più efficiente e redditizio (non più esclusivamente concentrato nelle ore di punta), ma anche gestibile nell’arco dell’intera giornata.
A rinforzo del nuovo trend, giocano un ruolo fondamentale le soluzioni innovative per le transazioni elettroniche di SumUp, fintech leader nel settore dei pagamenti digitali con mobile POS: dal Negozio Online, vero e proprio store digitale che permette di condividere online il proprio menù, ai Pagamenti via Link, grazie ai quali i ristoratori possono offrire ai clienti che ordinano piatti e bevande con formula delivery e take-away la possibilità di pagare anche a distanza.
Tra gli esercenti che in questa nuova fase stanno cavalcando con maggiore successo la nuova tendenza del semipronto e le soluzioni proposte da SumUp, spiccano tre attività milanesi: Fratelli Torcinelli, Ribelle e Rascasse e Bar BAH.
È online Mamablip: l’intelligenza artificiale per la cultura del cibo e del vino made in Italy
Tempi incerti richiedono soluzioni brillanti e questo 2020 ne è la prova. Dall’esperienza del noto Sommelier e Wine Educator Filippo Bartolotta, del tour operator Le Baccanti e della scuola di cucina MaMa Florence, nasce Mamablip: una piattaforma multipotenziale per diffondere ovunque nel mondo la sapienza e la gioia di vivere della convivialità italiana. Dopo aver creato centinaia di itinerari culturali e gastronomici per la promozione dell’Italia e del suo straordinario mondo produttivo. Dopo aver organizzato corsi di cucina ovunque nel Paese ed aver costruito una propria Scuola di cucina, MaMaFLorence, oggi Bartolotta e Held divulgano anche on-line il concetto di cucina sostenibile mediterranea, traghettandoci quindi nella nuova era della convivialità
Mamablip, con il meglio della tecnologia a disposizione, offre a una comunità di appassionati la possibilità di divertirsi, imparare, acquistare prodotti ed esperienze rimanendo sempre in contatto con istruttori, chef e giornalisti: corsi di cucina interattivi dove mettere le mani in pasta, lezioni sul vino live, degustazioni, video ricette.
E il percorso non si ferma qui: gli ingredienti protagonisti dei vari contenuti sono disponibili per l’acquisto nello shop della piattaforma, dove vengono proposte anche esperienze dal vivo relative alla filiera dei prodotti stessi, come la visita all’acetaia di Modena dove scoprire la nascita dell’aceto IGP, la degustazione in cantina per sorseggiare i vini direttamente col produttore o il tour del caseificio per toccare con mano la realizzazione dei formaggi interpretati all’interno delle ricette.