“Strada della Romagna” un itinerario che si svolge tra il pittoresco borgo di Brisighella, il Giardino delle Erbe di Casola Valsenio, il Museo della Ceramica di Faenza ed eccellenze enogastronomiche.
Se è davvero indovinato il motto “Romagna: lo dici e sorridi!” bisogna andare a scoprire tutti i motivi di questo sorriso.
Uno dei tanti percorsi possibili ce lo indica la Strada della Romagna, in provincia di Ravenna che si snoda tra le colline faentine e il litorale di Cervia.
Scegliamo allora qualche tappa su questa Strada, all’insegna della storia, del paesaggio, dell’enogastronomia, del “buon vivere”.
Si parte da Brisighella, di origine medievale, uno dei Borghi più belli d’Italia, città slow, davvero incantevole.
Sullo sfondo in alto tre monumenti scenografici, la Rocca militare dei Manfredi, la Torre dell’orologio, il Santuario mariano della Madonna di Monticino.
Una lunga passeggiata panoramica li lega, affacciata sul paesaggio della Vena del Gesso.
Il pittoresco centro storico si sviluppa con strade strette, tra botteghe e case antiche, fino allo slargo da dove parte la famosa Via degli asini.
Nei colori caldi, gialli e aranciati, si apre quella che nel Quattrocento era la cinta muraria della città. Nei secoli vi sono state costruite case di abitazione, magazzini per la merce, stalle per gli asini.
Sono i famosi asinelli che danno il nome alla strada, coperta da archi, dal pavimento in cotto appoggiato sopra le volte a botte sottostanti, suggestiva per i tagli di luce e ombra, porticine di legno e grate di ferro. Uno dei punti imperdibili della visita a Brisighella.
La Via degli asini ricorda il tempo in cui Brisighella era un borgo ricco per il commercio del gesso trasportato dai birocciai.
Sorge infatti nelle vicinanze del Parco Regionale della Vena del Gesso, tutta luccicante, un filone che affiora per 20 km nell’Appennino, tra la vallata del fiume Lamone e quella del torrente Sillaro, un complesso carsico unico in Europa, per conformazione geologica, paesaggi, flora e fauna.
Caratteristica la colorazione differente dei due versanti, verde e ombroso a nord e biancheggiante nel versante sud, proprio come una “pietra di luna”.
Nel centro storico di Brisighella tante botteghe artigianali invitano alla sosta: da Arte del Mattarello in cui Beatrice produce la famosa “sfoglia lorda”, alla Bottega delle stampe romagnole, alla Bottega degli asini che propone asinelli in tutte le possibili varianti.
E per completare l’itinerario, si può percorrere il Sentiero dell’olio, dedicato agli olivi secolari di Brisighella fino alla Pieve di Tho, nella cui cripta ci sono i resti di un frantoio del II° secolo.
Informazioni utili:
Fra le botteghe del centro storico Terre di Brisighella è un punto vendita e degustazione che valorizza l’eccellenza dell’olio di oliva extravergine, tra i quali il pluripremiato Brisighello D.O.P. e l’esclusivo Nobildrupa. www.terradibrisighella.it
Sulla Vena del Gesso si affaccia anche una bellissima realtà che oggi è particolarmente attuale: il Giardino delle Erbe di Casola Valsenio. Con uno sguardo davvero lungimirante, Augusto Rinaldi Ceroni nel 1975 ebbe l’idea di creare un giardino per studiare le varietà e le proprietà delle erbe officinali, anticipando così tutte le tendenze successive, della cucina con le erbe, della medicina con le erbe, della cosmesi naturale, dell’erboristeria. Di grande attualità dunque questo giardino dove si passeggia liberamente, scoprendo centinaia di varietà di erbe, che erano lavorate fin dal Basso Medioevo nelle officine dei conventi. www.ilgiardinodelleerbe.it
Un’altra tappa fondamentale del percorso sarà il Museo della Ceramica di Faenza, il MIC, un museo unico al mondo con importanti collezioni che attraversano le culture di tutto il mondo, dall’Estremo Oriente, con Cina, Giappone, sud-est asiatico, alle Ceramiche classiche delle più importanti produzioni del bacino Mediterraneo, alle eccezionali Ceramiche Precolombiane, alle famose Ceramiche Faentine che vantano una tradizione plurisecolare. La città romagnola, infatti, per la natura del terreno ricco di argille adatte alla lavorazione e per la posizione geografica che ne faceva un punto di incontro tra la cultura padana e quella toscana, seppe costruirsi come centro ceramico di primaria importanza sin dal Medioevo. www.micfaenza.org
Uno degli aspetti imperdibili del viaggio in Romagna sarà l’enogastronomia.
Qui c’è solo l’imbarazzo della scelta tra visite a cantine, degustazioni, soste in ristoranti e trattorie con cucina tipica.
Ne scegliamo alcuni:
Agriturismo cantina Gallegati, vicino a Faenza, sulle splendide colline attorno al Monte Coralli, che ha ottenuto la certificazione biologica per grandi vini Sangiovese e Albana. www.aziendaagricolagallegati.it
Osteria ristorante La Baita nel centro di Faenza con la cucina tipica e atmosfera d’antan. www.labaitaosteria.it
Tenuta Nasano a Riolo, che serve in tavola vini e prodotti propri, formaggi, sottoli, paste all’uovo. www.tenutanasano.it
Randi a Fusignano, che produce vini di grande corpo e spessore, anche dei vitigni autoctoni Centesimino e Famoso, esportati in tutto il mondo. www.randivini.it
Di assoluta eccellenza la ristorazione della Locanda La Cavallina, una bella struttura che propone camere e appartamenti con piscina, in quella che era un’antica posta di cavalli sulla Via del sale della Romagna. Qui si cena su prenotazione con menù ricercati e una ricca carta di vini. www.locandalacavallina.it