Etichette che risuonano di ricordi e affetti rivestono i vini Schiena; il prestigioso Premio Masi si terrà in streaming dalle Cantine della Valpolicella; vini di spiccata personalità nascono alle pendici dell’Etna nella Cantina Neri; donne conduttrici e prodotti eccellenti da un mare all’altro per Vetrere
Schiena Vini
Donne che, cantando, tagliano grappoli e li ripongono con delicatezza nelle cassette, uomini che caricano sui trattori i frutti da vinificare. E’ festa, oltre che normale fatica, la vendemmia dello Chardonnay nei vigneti della Tenuta Schiena a Francavilla Fontana (Brindisi). Nasce così il pregiato vino Rugiada, uno chardonnay vinificato in purezza, un bianco di spiccato carattere. Riti, sapori, profumi e storie s’intrecciano nel bicchiere, come quella assai curiosa che narra il titolare Giuseppe Schiena. “I tre compari, un Primitivo IGP – dice il vignaiolo Schiena -, è il primo vino da noi imbottigliato. E’ nato quasi per gioco. Due amici, dopo una vita trascorsa nell’ILVA, una volta andati in pensione, mi chiesero di restare in mia compagnia la sera. Naturalmente io ne fui molto felice. Per accompagnare le nostre serate iniziammo a creare un vino solo per noi: facevamo la vendemmia del primitivo “scientifica” perché selezionavamo le uve, grappolo dopo grappolo. Ne venne fuori un vino straordinario tutto nostro. Una sera… andando a mangiare nel nostro abituale ristorante, l’unico che ci consentiva di portare il boccione, ne offrimmo un bicchiere ad un signore. Era il titolare del ristorante! A lui piacque così tanto che ci chiese di imbottigliarlo. Ma che nome dargli? Dopo una cena, anche mezzi brilli, decidemmo di chiamarlo “I tre compari” in onore della nostra amicizia. Il vino ha avuto subito un grande successo e fino a quando vivrò il suo nome non cambierà mai!”. I Vini Schiena, vinificati in purezza e apprezzati sia in Italia che all’estero, comprendono la medaglia d’oro a Lione Messapico, un Salice Salentino dop dalla grande personalità; il Rugiada, il Tre Compari; e poi Albachiara, malvasia bianca, il Castellano, un Fiano che porta il nome del paese di origine di Giuseppe Schiena, Villa Castelli; Impero e Angioino, entrambi Primitivo di Manduria Dop, Dama, un negroamaro rosato IGP Salento, delicato e profumato. Enneoro è l’etichetta di punta, ricavato da uve Negroamaro salentino. www.schienavini.com
Premio Masi 2020
E’ il tema della sostenibilità il focus su cui è centrato il Premio Masi 2020, declinato nella sua accezione ambientale, sociale ed economica. Ecco gli illustri premiati della 39°edizione: la ricercatrice e virologa italiana di fama internazionale Ilaria Capua; l’alpinista dalle straordinarie imprese, strenuo difensore della montagna, Reinhold Messner; l’imprenditore pioniere della sostenibilità ambientale Andrea Rigoni. Il Premio Internazionale Civiltà del Vino sarà attribuito a Riedel Glass, l’azienda che ha saputo ergere ad arte la produzione di calici nel segno del riciclo del cristallo, mentre va al diplomatico italiano Filippo Grandi, Alto Commissario delle Nazioni Unite per i Rifugiati, il Grosso d’Oro Veneziano, assegnato alla personalità che si è distinta nel campo dei diritti umani e del progresso civile. Queste le tre categorie del Premio promosso dalla Fondazione Masi sin dal 1981 e presieduta dalla scrittrice Isabella Bossi Fedrigotti, che afferma: “Quarant’anni fa, alla fondazione del Premio, quasi nessuno parlava di sostenibilità, ambiente, cultura del territorio, attenzione alle diversità e alle minoranze. Eppure, nella cultura dei fondatori e nelle loro scelte dei premiati, tutti questi temi appaiono già fortemente presenti, con convinzione profonda che non dovessero essere separati o addirittura opposti alla modernità, all’industria, al progresso civile ed economico. Oggi come ieri, dunque, il Premio Masi segnala figure che indicano la strada di un progresso armonico: donne e uomini che si battono per uscire dalle contraddizioni che segnano il nostro presente, evitando decrescita o ripiegamento sul passato”. Sottolinea il vicepresidente della Fondazione Masi e presidente di Masi, Sandro Boscaini: “Nell’anno segnato dalla drammatica emergenza planetaria del Covid-19, complicato dal lock-down e da distanziamenti forzati, la nostra decisione di assegnare i Premi non è mai venuta meno. Anzi, abbiamo maturato l’ambizione di rappresentare un preciso e forte segnale di resilienza in un contesto di ripartenza generale: dall’economia alla scuola, dal mondo dello spettacolo all’editoria, dal turismo all’enogastronomia”. La premiazione avrà luogo sabato 24 ottobre alle ore 17 e sarà trasmessa in diretta streaming dalle Cantine Masi di Gargagnago in Valpolicella. www.masi.it
I Neri dell’Etna
Terra di fuoco, fertile e straordinaria, madre munifica di vini a forte personalità, come il Rosso e Bianco dell’Etna Neri DOC, prodotto nelle tenute della famiglia Neri, che si estendono all’interno del Parco dell’Etna, nel territorio catanese del comune di Linguaglossa. Il bianco generato da terre laviche sul versante est del vulcano è ottenuto da uve Carricante e Catarrato; esibisce piacevole freschezza aromatica ed elegante sapidità. Il rosso è ottenuto da uve Nerello mascalese di una vecchia vigna ad alberello. Un prodotto per così dire storico, che nasce in un territorio complesso e unico come quello del versante nord-est del vulcano, dove l’acidità discreta e la struttura delicata concorrono a dare vini di grande equilibrio e rara piacevolezza. Sorseggiare un intenso calice di vino, dal profumo inebriante, mentre si contemplano i filari delle vigne che gli hanno dato vita è un’esperienza che va oltre il fascino del paesaggio. Si possono prenotare visite che prevedono una prima passeggiata tra i vigneti e, a seguire, degustazione dei vini accompagnati da prodotti tipici siciliani come salumi e formaggi. La Tenuta Agricola non si limita a produrre vino. Per una vacanza a cinque stelle c’è l’Hotel Villa Neri Resort e Spa, dimora di lusso con dettagli di design in stile siciliano e contemporaneo. Per vivere le atmosfere di un tempo si può prenotare invece l’Agriturismo Casa Arrigo, sapientemente ricavato nell’antico casale agricolo, secondo i dettami dell’architettura sostenibile. www.hotelvillaneri.it
Vetrere su due mari
Cinque donne delle ultime due generazioni conducono, a ruoli distinti, l’azienda di famiglia, un complesso esteso su 300 ettari che giunge a lambire due mari. Dalle pendici della Murgia meridionale la tenuta Vetrere arriva al mar Ionio; da Bisceglie, fra Bari e il Gargano, giunge fin sull’Adriatico. Non solo viti, ma anche il mandorlo, l’ulivo, il grano sono coltivati qui. Il grano duro dà origine alla pasta della varietà “Senatore Cappelli” e l’oro verde della Puglia ha le caratteristiche di olio biologico extravergine di oliva. Da anni, l’azienda pratica la strada dell’energia pulita ed è in grado di soddisfare il fabbisogno energetico in completa autonomia; per la produzione delle uve utilizza solo prodotti biologici. Le etichette raccontano le varietà autoctone di uva Negroamaro, Primitivo e Malvasia. Nel parterre produttivo spicca, tra gli altri, il Minutolo, figlio di suoli calcareo- argillosi, con il suo acino “minuto” e l’aromatica buccia. Proprio per trattarlo amorevolmente si raccoglie di notte, al riparo da fermentazioni spontanee e stress; adagiato poi nelle umide e fresche cantine in tufo, matura la sua migliore espressione aromatica. Vetrère, ogni giorno su prenotazione, apre le porte agli enoturisti per tour di gustosa conoscenza della filosofia aziendale e dei prodotti di territorio come vino, olio e specialità varie. Solo durante il periodo estivo si organizzano anche brunch, light lunch, pranzi, aperitivi rinforzati e cene in azienda. www.vetrere.it