Riscopriamo l’Italia nell’anno della pandemia, adesso che si può “uscire” dalle nostre regioni. Ma in realtà ognuna di esse, comunque, ha interessanti peculiarità da dedicare al turista. Taormina, questa dolce collina siciliana che scivola verso il mare di Mazzarò, dove resta immersa Isola Bella, e sulla quale si abbarbicano, quasi attaccate l’una all’altra, le casette bianche di calce o color pastello, attende i viaggiatori come sempre. Tutto qui è turismo, supportiamo la nostra Italia, in questo strano e pandemico 2020.
Taormina è un mix di vestigia storiche, stradine festose impreziosite di mille negozi di souvenir e noti brand insieme ad altrettanti bar e ristoranti, un parco profumato di zagare e colorato di gerani e buganvillee, gli abitanti sono circa settemila e durante la scorsa estate sono arrivate a Taormina, per una vacanza, più di un milione di persone, per la maggioranza stranieri.
A causa dell’emergenza Covid 19 e soprattutto per le regole imposte si prevede che quest’anno ci sarà un calo del turismo del 90%. Aiutiamo il turismo di casa nostra: aiutiamo Taormina e scegliamola per la prossima vacanza.
Se si pensa alla Sicilia, prima di tutto si immagina Taormina ed anche se si è visitata una volta c’è sempre da rimanere ammaliati e la sensazione è la stessa, perché Taormina non cambia mai, conserva intatta la sua fisionomia, anche se il modernismo e il consumismo pure qui hanno fatto breccia. “Ciò che è meraviglioso – ha scritto di Taormina Roger Peyrefitte – ciò che alla fine conta più d’ogni altra cosa, è che tutto è rimasto nell’ordine: gli stranieri con i loro vizi, il paese con le sue virtù. I “baroni” passano, Taormina resta”.
È questo fascino misterioso, questa realtà fuori dal tempo che i turisti vengono a scoprire e a vedere e ad amare; perché non si può vivere a Taormina senza innamorarsi. E questa cittadina speciale è stata la culla, nel tempo, di mille amori, molti anche “proibiti”, ai quali, forse anche, questo dolce borgo, arroccato ai piedi del Monte Tauro, deve la sua fama nel mondo. Perché qui, nei tempi, soggiornarono e amarono personaggi dai nomi illustri. Primo tra tutti Johann Wolfgang Goethe che, due secoli fa, vide Taormina come “un lembo di paradiso sulla terra”; e non era altro, allora, che un borgo imprigionato dalle mura arabe, erette come un fortilizio mille anni prima. E fu proprio Goethe, con il “Viaggio in Italia”, a descrivere e fare apprezzare nel mondo questo lembo di terra lontana. Dopo di lui, novanta anni più tardi, il barone-fotografo tedesco Wilhelm Gloeden ne diffuse panorami e scorci spettacolari assieme alle fotografie dei ragazzetti del luogo, nudi e agghindati da fauni o da satiri, che portavano godimento nei raffinati salotti di Berlino, dove la più bella società si raccoglieva attorno ai Krupp. Al resto provvide il Kaiser che, dopo essere approdato con la sua nave nella ridente baia di Isola Bella, richiamò su Taormina l’interesse di teste coronate e rappresentanti dell’alta finanza. E un altro tedesco, infine, Otto Geleng, tenne a battesimo l’industria alberghiera locale, nell’inverno del 1864, inventando un albergo, il “Timeo”, dipingendone il nome su un’asse di legno che pose sulla porta d’ingresso di una vecchia casa padronale di proprietà di Ciccino La Floresta, dopo aver lanciato nei salotti di Parigi una sfida-scommessa a quanti non credevano che l’inverno di Taormina fosse quella radiosa primavera che Geleng raffigurava nei suoi quadri.
E così, se da una parte Taormina deve la sua fortuna turistica ai tedeschi, da allora i clienti più assidui e più numerosi, dall’altra difficilmente non si è sentito parlare di Taormina, e chi prima o poi, da qui passa e rimane estasiato dal panorama e dalla maniera di essere della cittadina…
Da ogni dove abitualmente, persone di tutte le età arrivano a Taormina, per un tour culturale o gastronomico, come scalo da una nave da crociera; ogni sera sciamano per Corso Umberto o per i vicoli, dopo aver trascorso una giornata al sole di Mazzarò o nelle acque di Isola Bella, o dopo essersi arrampicati per i tornanti che portano a Castelmola. Perché Taormina è tutta da vedere, da visitare, da vivere, da scoprire: perché, in ogni angolo, retaggi di civiltà emergono nel bel mezzo di una natura forse unica che fa di questo lembo di Sicilia una delle acropoli più incantevoli del mondo.
Pensando a Taormina e al suo teatro greco, Goethe aveva scritto: “… mai il pubblico di un teatro ha avuto innanzi a sé uno spettacolo simile… lo sguardo abbraccia tutta la lunga schiena montuosa dell’Etna, la spiaggia fino a Catania. L’enorme vulcano fumante conchiude il quadro sterminato, ma senza crudezza, perché i vapori dell’atmosfera lo fanno apparire più lontano e più grazioso che non sia nella realtà”.
Taormina è un quadro in cui si trova tutto ciò che sembra fatto sulla terra per sedurre gli occhi, lo spirito, l’immaginazione.
Forse per questo, la cittadina ai piedi del Monte Tauro, che in due millenni conobbe una infinità di dominazioni e tante distruzioni, è sempre risorta e continua, nel tempo, ad essere la meta preferita di teste coronate, di uomini di cultura e dell’arte, di sposi in luna di miele e di turisti di tutte le lingue ed etnie. Non è più, naturalmente, la meta esclusiva di un mondo esclusivo, ma è una destinazione da inserire nel proprio carnet di ballo tra le tante danze spettacolari che vogliamo la vita ci riservi. La nostra prossima vacanza prenotiamola a Taormina perché soprattutto dopo l’esperienza Covid 19 abbiamo bisogno di bellezza…
Le realtà più suggestive da visitare a Taormina
Teatro Greco: è il secondo teatro più grande dell’isola (dopo quello di Siracusa). Edificato dai greci (III secolo a. C.) per le loro rappresentazioni drammatiche e musicali, il Teatro nel II secolo d. C fu modificato e ampliato dai romani che trasformarono la scena e l’orchestra in un’arena dove avevano luogo i combattimenti tra i gladiatori e gli spettacoli di caccia
Villa Comunale: ricca di bellezze floreali ed arboree, la Villa comunale è una piacevole oasi di tranquillità nel centro cittadino.
Palazzo Corvaja: splendida villa gentilizia che si trova nel centro di Taormina, nella piazza che un tempo era l’antico foro romano e prima ancora l’agorà della greca Tauromenion.
Il Duomo: la Cattedrale cittadina dedicata a San Nicola, con la sua austera facciata in pietra, il coronamento a merli e la massiccia torre campanaria che la fanno assomigliare ad una fortezza, sorge nella suggestiva Piazza del Duomo.
Corso Umberto: è la via principale di Taormina. Delimitato a nord da Porta Messina e a sud da Porta Catania, l’antico asse viario d’epoca greco-romana attraversa il centro storico della bella cittadina siciliana.
Palazzo di Santo Stefano: incorporato all’interno delle antiche mura difensive della città, il trecentesco palazzo dei Duchi di Santo Stefano è considerato un capolavoro dell’arte gotica siciliana con una mescolanza di elementi arabi e normanni.
Piazza IX Aprile: la suggestiva terrazza panoramica sul mare, delizioso luogo d’incontro, celebre centro della vita mondana taorminese, si apre sulla principale via cittadina.
Taormina ed il Covid 19
Un gruppo di giovani commercianti e imprenditori “Giovani per Taormina” sta cercando di unificare le numerose aziende sia storiche che emergenti, degli operatori commerciali del territorio sotto un’unica associazione creata per affrontare, in modo costruttivo e collaborativo, i problemi derivati dall’emergenza Covid 19. L’obiettivo è quello di fare fronte comune tra piccole e medie aziende, operanti nel settore del turismo, dell’accoglienza, dell’hotellerie, della ristorazione, dell’artigianato, in stretta sinergia con tutte le associazioni di categoria.
Tanti i punti all’ordine del giorno presentati al governo. Sia per supportare chi vive e lavora in questa perla del Mediterraneo che per garantire sicurezza all’ospite.
Per maggiori informazioni: https://www.comune.taormina.me.it/ – www.sicilyintours.it
https://www.traveltaormina.com/it/ – www.taoarte.it – www.vaitaormina.com – www.taormina.it