Ottawa è una città sorprendente. Chiedete a chi ha conosciuto il Canada qualche anno fa che cosa bisogna visitare: vi risponderà Toronto, la città più grande e più americana del Paese, oppure Vancouver con la sua incredibile posizione sull’Oceano Pacifico, o forse il Québec, la provincia francofona da dove partì nel ‘600 la colonizzazione del Canada, con le città di Montréal e Québec City.
Se poi lo avete chiesto a un amante della natura che disdegna gli scenari urbani, la risposta sarà niente città, ma le fredde e sterminate pianure del grande nord o le praterie delle province centrali, o la traversata delle selvagge Montagne Rocciose, o le escursioni sull’oceano come quelle organizzate da Joanne Kukat della SpringTideWhaleWatching davanti a Victoria per vedere da vicino leoni marini, balene e orche.
Tutto vero, ma con una dimenticanza: Ottawa, la capitale dello stato, negli ultimi anni si è scossa di dosso i panni di un centro esclusivamente politico e amministrativo, per trasformarsi con decisione in una destinazione turistica che attrae oltre undici milioni di visitatori all’anno.
La Westminster in mezzo ai boschi o la Washington del nord, come viene chiamata, ha una storia recente: appena 150 anni fa fu designata dalla regina Victoria a capitale della neonata Confederazione canadese. Giocò a suo favore la posizione, proprio al confine tra le due province dell’Ontario e del Québec e la necessità di bilanciare il peso delle ambizioni contrapposte delle due metropoli, Toronto e Montréal.
Così questo originario accampamento di boscaioli sulle rive del fiume omonimo si trasformò in una città dagli edifici rappresentativi ed austeri: la collina del Parlamento, una roccia calcarea che si affaccia alta sul fiume, è il cuore del potere politico, con l’austero palazzo del Parlamento canadese in mezzo a uno sventolio di bandiere federali biancorosse, dove di giorno viene effettuato il cambio della guardia e di notte viene proiettato uno spettacolo di luci e suoni.
La struttura più straordinaria di questo poderoso complesso neogotico è la Biblioteca retrostante, con archi rampanti e copertura conica. Quello che colpisce nella visita di Ottawa, città in continua espansione demografica che ha appena raggiunto il milione di abitanti compresi i sobborghi, è la quantità di acqua e la quantità di verde.
In centro, piuttosto racchiuso da parchi, il fiume e il canale Rideau, si gira bene anche a piedi. Ma nella bella stagione colpisce il numero di persone in bicicletta, in tuta da ginnastica a fare jogging oppure con le pagaie di una canoa o di un kayak sul pacifico corso d’acqua interno.
E’ indubbiamente una città in cui si vive bene e non è difficile impiegare il tempo libero, complice anche un’intensa vita culturale che ha nei musei un punto di forza. La National Gallery of Canada, costruzione con soluzioni architettoniche d’avanguardia situata proprio di fronte alla tradizionale basilica di Notre-Dame, è un museo d’arte con quadri e sculture al livello dei grandi musei europei o statunitensi: l’estate scorsa ha ospitato anche una notevole esibizione temporanea su Gaugin.
Il Canadian Museum of Nature si inserisce nel contesto dei musei della scienza e della tecnica americani, enciclopedici e molto didattici, con una serie di attività per i ragazzi che infatti lo affollano in permanenza. Il Museo della Guerra è in realtà anche un museo della Pace: ripercorre le battaglie seicentesche tra inglesi e francesi per il dominio sulle colonie, poi parla della partecipazione del Canada alle due Guerre mondiali fino ad arrivare all’impegno dell’esercito nelle più recenti missioni di peace keeping.
Ma la destinazione da non perdere, che si può raggiungere con autobus di linea o anche con i simpatici autobus rossi a due piani in stile londinese della Gray Line che offrono un servizio hop on/hop off, è il Museo di Storia del Canada, fino a pochi anni fa chiamato Museo delle Civilizzazioni.
E’ ospitato in un edificio di grande impatto visivo proprio in riva all’acqua sulla sponda opposta del fiume Ottawa, nel sobborgo di Gatineau che si trova già nella provincia del Québec. Ampio e ben documentato ha il coraggio di affrontare senza reticenze il tema spinoso del rapporto tra i colonizzatori europei e i nativi americani, qui chiamati “prime nazioni” e di riconoscere i numerosi torti perpetrati, cui oggi si cerca di riparare con la ricerca storica, con ingenti finanziamenti, ma soprattutto con un rispetto un tempo impensabile per tradizioni, cultura ed espressioni artistiche. I manufatti di grandi dimensioni delle diverse tribù indiane raccolti nelle gallerie sono davvero unici e molto inusuali per un turista europeo.
In centro a Ottawa non mancano sistemazioni alberghiere di tutte le categorie, né ottimi hotel di tutte le grandi catene internazionali. Due scelte a quatto stelle a poca distanza l’uno dall’altro un po’ più in basso di Parliament Hill sono The Metcalfe, di proprietà privata, in un edificio dei primi del ‘900 accuratamente ristrutturato con camere di grande fascino e lo Sheraton Ottawa, in un alto edificio moderno in mezzo ai grattacieli di Downtown. Per mangiare nella zona vivace del variopinto mercato di ByWard Market un indirizzo elegante e frequentato dai locali è il Restaurant 18.
Info: www.ottawatourism.ca