a cura di Sara Marchesi
Tanti appuntamenti per il Teatro Nuovo
Un marzo ricchissimo di appuntamenti attende gli spettatori del teatro Nuovo di Milano.
Dall’1 al 6 và in scena “La Divina Commedia”per la regia di Maurizio Colombi e musiche di Marco Frisina. Lo spettacolo, come indica il titolo, è basato sul celebre poema di Dante Alighieri, e il suo viaggio tormentato nell’Aldilà. Un susseguirsi di incontri con personaggi straordinari porteranno il Nostro dall’Inferno al Purgatorio, fino al Paradiso, in un viaggio che continua tutt’oggi a emozionare.
Il 9 e il 10 Giuseppe Giacobazzi, comico di Zelig, si racconta a teatro in “Una vita da paura”. In scena analizza le vicende della vita quotidiana, l’attualità italiana, e, naturalmente, il suo rapporto con l’altro sesso.
Dall’11 al 13 il duo Lillo e Greg in “Intrappolati nella commedia” sono protagonisti di una vicenda a sei personaggi. Una giostra surreale e coinvolgente dai risvolti comici.
Solo il 14 marzo Andrea Vigano ci conduce in un mondo magico con “A kind of magic, un viaggio tra sogni, ricordi e fantastiche illusioni”. Performance uniche, colori, situazioni poetiche e, naturalmente, illusioni.
Dal 15 al 27 è la volta di Marco Columbro e Paola Quattrini in “Daddy Blues” per la regia di Vincenzo Salemme. Una commedia brillante ricca di equivoci, scambi di ruolo, sentimenti profondi. Una storia di una paternità cercata, di regole sociali, a volte da rispettare, a volte da ribaltare completamente.
Dal 29 marzo fino al 3 aprile, infine, Ornella Muti, Emilio Bonucci e Pino Quartullo ci riportano negli anni ’40 con “L’ebreo”, commedia che ricorda le leggi sulla discriminazione razziale e il tema degli espropri delle proprietà degli ebrei. Nonostante il tema la commedia privilegia la comicità italiana portando a un finale grottesco. www.teatronuovo.it
Una grande donna
Il 3 e il 4 marzo 2011, sempre a Milano, ma al Teatro Oscar, Ilaria Drago mette in scena il ritmo del cuore e il pensiero della donna con “Simone Weil”. Quest’ultima fu operaia in miniera e in fabbrica, contadina, sindacalista e combattente nella guerra civile spagnola. Attraverso una lettera scritta mentre lascia la vita terrena a un amico e confidente, ripercorre le tappe più importanti della sua vita. Lo spettacolo fa parte del progetto di PACTA dei Teatri “Donne per un teatro dei diritti umani”, dal 26 gennaio fino al 30 aprile 2011, con 6 spettacoli che suggeriscono una riflessione sul conflitto (o guerra) d’identità, individuale o collettiva, che ha segnato la storia del Novecento. www.teatrooscar.it
Scugnizzi al Sistina
Dall’8 marzo fino al 3 aprile, al Teatro Sistina di Roma, và in scena un cult del musical italiano. Arriva infatti “C’era una volta… scugnizzi” per la regia di Claudio Mattone e Gino Landi. Un cast di 25 giovani provenienti dalla strada animeranno il palco del Sistina continuando la fortunata tradizione di questo spettacolo che vanta 600 repliche e più di 800mila spettatori. Scugnizzi è stata e sarà sempre un’occasione per i ragazzi, che grazie ad esso hanno trovato la voglia di riscatto, un lavoro nel campo dello spettacolo e speranza per il loro futuro. www.ilsistina.com
Beckett al Leonardo da Vinci di Milano
Dal 17 al 27 marzo, al Teatro Leonardo da Vinci di Milano, l’appuntamento è con “Aspettando Godot”, celebre piece di Samuel Beckett. Per la regia di Susanna Baccari e Claudio Orlandini, viene presentata una versione originale e mai vista: una coppia di barboni rappresentano le più svariate relazioni umane e private, sempre in attesa di questo sconosciuto, Godot. Un mix di mistero, smarrimento, incapacità di scoprire il significato dell’esistenza. Una dimostrazione di come il tempo scorre inesorabile, a volte lento, a volte più veloce. É possibile fermarlo, prendersi una pausa? In scena l’assurdità della vita, con le sue incertezze e il bisogno di trovare delle risposte. http://www.teatroleonardo.it/
Cinema di qualità con il Sabaoth International Film festival
Dal 2 al 5 marzo, Apollo Spazio Cinema e lo Spazio Oberdan faranno da cornice al 4° Sabaoth International Film Festival. Il festival, evento biennale, nasce con l’obiettivo di ricercare e promuovere cinema di qualità che porti avanti i temi dell’amore cristiano, del rispetto e della dignità della persona. Nei film proposti, il messaggio è antico, ma sempre nuovo: fede, speranza, amore. Sono lavori che hanno una grande potenzialità di mercato, ma prima di tutto possiedono “un’anima e un centro emanatore di identità”, per dirla con Wim Wenders. Un’identità non solo italiana o europea, ma universale, che pone i diritti e la dignità di ogni individuo al centro del progetto.
Da questo presupposto, nel 2008 nasce la “costola” del festival: la sezione speciale “Dare voce a chi non ha voce”, che di volta in volta si propone di affrontare un argomento di stretta attualità legato ai diritti umani. Nella scorsa edizione si è data visibilità ai massacri contro i cristiani in Orissa (India). Quest’anno si parla al femminile, con una serie di incontri, tavole rotonde e proiezioni dedicate gli abusi e alle violenza verso le donne. “Dare Voce alla Dignità delle Donne – Rompere il silenzio” è il tema del concorso per cortometraggi che il Sabaoth Film Festival ha indetto a latere del concorso ufficiale. La sezione ufficiale offre ben 14 film in prima europea e 4 in prima mondiale, per un totale di quasi 30 ore di cinema, in tre giornate. Sono presenti produzioni da tre continenti e tutti i film sono sottotitolati in italiano.
L’ingresso all’intera manifestazione è gratuito. I film in concorso sono divisi in cinque categorie (lungometraggi, cortometraggi, documentari, animazione/ film per ragazzi, opere prime/film studenti). La serata finale si svolge sabato 5 marzo allo Spazio Oberdan, dove vengono assegnati gli “Adam Awards”, gli Oscar del cinema cristiano. Sempre nella serata finale, vengono presentati e premiati i tre cortometraggi vincitori del concorso speciale e proiettato in prima assoluta europea il documentario “Sin by silence” di Olivia Klaus. www.sabaothfilmfestival.com
Aspiranti suicidi a raccolta
Dall’8 al 27 marzo, Giobbe Covatta e Enzo Iacchetti sono protagonisti al Teatro Manzoni di Milano di “Niente progetti per il futuro”, scritto e diretto da Francesco Brandi. Ambientata su un ponte pedonale alla periferia di una grande città, la vicenda vede come protagonisti due aspiranti suicidi, diversissimi tra loro per cultura e esperienze di vita, sono entrambi disperati, convinti che la vita e la società sempre più in crisi, non abbia più nulla da offrir loro. Due prospettive di vita opposte l’una all’altra, due personaggi che anche in un momento tragico, riescono comunque a farci sorridere. www.teatromanzoni.it
Torino, danza e cultura orientale
Dal 24 al 27 marzo, appuntamento a Torino per “Stelle d’oriente”, il festival internazionale italiano di danza, musica e cultura orientale. Giunta ormai alla decima edizione, la kermesse si rivolge non solo ai cultori della danza del ventre, ma anche agli appassionati di nuovi stili e contaminazioni e coinvolge i tanti curiosi che vogliono avvicinarsi alla cultura orientale, per conoscerla, scoprirla e imparare ad apprezzarla attraverso una forma espressiva delicata, sensuale e alquanto coinvolgente. L’organizzazione del Festival è curata e diretta da Aziza Abdul Ridha, una delle figure più apprezzate e conosciute della scena europea che si dedica a questa espressione della cultura orientale e l’artista vanta una fama ormai riconosciuta nel mondo visto che è accreditata presso il prestigioso Festival del Cairo come una vera etoile, ovvero una performer che non necessita di molte presentazioni. Intento di questa iniziativa culturale è aprire una finestra di dialogo tra l’universo della danza orientale tradizionale e le molteplici forme di contaminazione presenti nelle sue manifestazioni più contemporanee. Si spazierà dunque dal raks sharki (stile classico),al shabi (folklore), allo stile tribal, per passare attraverso il bollywood, fino al “trendy” belly burlesque. Anche questa decima edizione di Stelle d’Oriente si sviluppa in quattro giorni di workshops e masterclasses di specializzazione. In questi seminari la danza sarà elemento fondante, ma non mancheranno occasioni di approfondimento di temi legati alla storia e alla musica araba. Saranno soprattutto quattro giorni di show ed eventi speciali: infatti ritorna il concorso Maratona d’Oriente, arrivato alla sua quarta edizione, con l’incoronazione di Miss Stelle d’Oriente nel Mondo 2011. Poi, sarà la volta del Gran Galà Internazionale, in cartellone sabato 26 marzo al Teatro Nuovo di Torino, durante il quale si esibirà, insieme agli altri maestri e per la prima volta in Italia, la superstar Dina. La terza serata sarà dedicata alle performances di soliste e gruppi appartenenti al panorama della danza orientale italiana, rappresentate da quelle scuole che nei 10 anni di Stelle d’Oriente hanno contribuito a rendere il Festival un appuntamento fisso e imperdibile nel calendario torinese, italiano e internazionale. Ospite d’onore di questa decima edizione del Festival Stelle d’Oriente sarà proprio Dina, definita The Queen of Cairo, interprete di uno stile molto personale in cui abbina passi tradizionali a gestualità innovative che fanno di lei un personaggio unico e molto amato. Insomma, grazie al Festival Stelle d’Oriente stili e tecniche della danza orientale di tutti i tempi non avranno più segreti per le danzatrici di livello professionale come per quelle amatoriali. www.centroaziza.com
Girotondo al Teatro Officina
Un omaggio a Sandro Bajini, autore teatrale, poeta e traduttore. Il Teatro Officina di Milano, dal 25 al 27 marzo, mette in scena “Il girotondo delle marionette”, grazie alla regia di Massimo de Vita e Irene Quaranta. Nel mondo paradossale e dolcemente caustico di Bajini, una casta vedova ringrazia il Signore per averla liberata dal peso dei doveri coniugali. Un giovane perplesso confessa alla madre la propria inettitudine con le ragazze. Caino che, da uomo sommamente ingiusto, rivendica in faccia ad Abele la propria coerenza con la natura del mondo e si lancia in un’apologia della guerra. “Il girotondo delle marionette” è fatto di scene teatrali compiute e di epigrammi, di monologhi e di versi lirici; accosta l’assurdo alle esultanze del cuore, il comico al serio, perché la stessa vita è fatta di cose opposte ma non inconciliabili. E il filo è proprio questo sguardo disincantato eppur partecipe sulle contraddizioni del mondo, sulle ipocrisie grandi e infime che costellano le esistenze degli individui e gli assiomi della vita sociale. www.teatroofficina.it
Danze dal mondo all’Accademia di Roma
E’ giunto alla quinta edizione il “Piccolo Festival danza con me” all’Accademia nazionale di danza di Roma. Fino al 19 marzo, il pubblico di “Danza con me” affronterà un vero e proprio viaggio tra i generi della danza a cura di Rossella Battisti. Sul palco del Ruskaja si alterneranno gli stili più diversi: danza della tradizione popolare, danza del ventre, tango, lyrical jazz, hip-hop, taranta. Un percorso tra le danze di tutto il mondo, che parlano delle storie dei popolo e delle nazioni. Maestri di livello ogni sabato porteranno una loro performance per mostrare tecniche e virtuosismi delle loro performance. Il 5 marzo Rock ya body di Josè De La Cruz per il genere Lyrical Jazz, sabato 12 ci sarà Enzo Celli per Hip Hop… in Botega. Sabato 19 un grande evento, che chiude la rassegna “Radici”, con l’arrivo di Micha van Hoecke per la serata Mudra d’Occidente. Sabato 26 marzo appuntamento con L’Abruzzo fa spettacolo con i professionisti del Progetto speciale danza (Progetto europeo Regione Abruzzo – Pescara: percorso di alta formazione per danzatori classici e moderni).
Il festival continuerà anche ad aprile, il 2 e il 9 con “Crashing Test”. Due incontri a cura di Rossella Battisti e Carla Marignetti, che ospiteranno i giovani talenti della coreografia italiana per verificare la tenuta di scena dei loro lavori. Allievi, free lance, nomi emergenti o del tutto sconosciuti lanciano la loro sfida al pubblico e proprio come avviene per i prototipi delle auto con la prova dell’urto o del cosiddetto crash, verificano la tenuta di strada, o per meglio dire “di scena”, dei loro lavori. “Crashing Test” regala infatti a questi coreografi un’opportunità unica nella scena capitolina: offre un palcoscenico, visibilità e un pubblico eterogeneo di appassionati e non. Uno spazio per il talento della giovane e giovanissima coreografia contemporanea che mette in luce l’Accademia come luogo di creatività, di ricerca e sperimentazione. Le coreografie presentate nel “Crashing Test” saranno selezionate per partecipare alla finale di danza del Premio delle Arti 2010/2011. Il16 aprile è dedicato invece alla storia di un’altra grande protagonista della danza del ‘900, Martha Graham, in occasione del ventennale della sua morte. La V edizione di “Danza con me” termina il 30 aprile con una conferenza che presenterà la ricca stagione di appuntamenti dell’Estate in Accademia. Per saperne di più : Accademia Nazionale di Danza Roma tel 065717621.
Tanto divertimento al Ciak di Milano
Dall’8 al 13 marzo, al teatro Ciak Webank.it di Milano, torna, a grande richiesta, per la quarta stagione “Menopause The Musical”. L’ambientazione dello spettacolo è il grande magazzino la Rinascente all’interno del quale i personaggi si muovono e le scene cambiano all’annuncio dell’altoparlante che comunica via via cambio di piano e reparto. Vent’otto parodie di canzoni degli anni ’60 e ’70, disco music inclusa, che sfatano tabù, luoghi comuni e paure legate alla menopausa, culminando in una nuova visione della vita e in un senso di libertà e d’aggregazione travolgente. “Menopause The Musical” è la celebrazione delle donne che sono alle porte, nel bel mezzo o al traguardo di quell’inevitabile fase della vita che gli americani chiamano “The Change” o “The Passage” e noi menopausa. Oggi, 75 milioni di baby boomers, ovvero donne nate negli anni ’50, si trovano a dover affrontare le sfide incalzanti della menopausa. Il messaggio, sintetizzato nel motto Ama chi sei sulle note di YMCA, e l’obiettivo dello spettacolo è quello di conquistare e trasmettere una nuova libertà spirituale, armandosi di grande entusiasmo e di gioia di vivere. Grazie al sostegno dell’Associazione Italiana Donne Medico e con il patrocinio del Ministero della Salute la produzione di “Menopause The Musical” organizza, nelle città che ospitano il musical, incontri tra il pubblico, il cast e medici specialisti locali per “la promozione sull’informazione e prevenzione dai disagi e dai luoghi comuni sulla menopausa“.
Dal 17 al 20 marzo le Sorelle Marinetti vanno in scena con “Non ce ne importa niente” di Giorgio Bozzo per la regia di Ma Croci. Non un semplice concerto, ma una vera e propria piece di teatro musicale, che propone allo spettatore un viaggio temporale a ritroso, verso gli anni ’30. Anni di grandi inquietudini, per l’approssimarsi all’orizzonte di nubi nere, ma anni anche di voglia d’evasione e di spensieratezza che, grazie alla scuderia di autori, cantanti e direttori d’orchestra dell’Eiar (l’Ente Italiano Audizioni Radiofoniche, da cui, come araba fenice, sarebbe nata la RAI) ha prodotto un repertorio di canzoni che ancora oggi mettono buon umore. Interpreti di questo viaggio sono Le Sorelle Marinetti, un trio di “ragazze” davvero particolari, che, affascinate dall’esperienza artistica e umana del Trio Lescano, si calano nei panni di tre signorine degli anni ’30 per raccontare con gustosi sketch la società del tempo e per interpretare i più grandi successi di quegli anni in perfetto falsetto e “canto armonizzato”.
Il 25 marzo Giocasta e Artevox presentano “John Peter Sloan is… an englishman in Italy”, una serata speciale a cura di John Peter Sloan (protagonista delle numerose serate a Zelig Cabaret targate Zelig in English) che propone uno spettacolo interattivo e divertente sulle avventure di un povero inglese nella giungla italiana. Durante la serata John, affiancato dal cast di Zelig in English, attraverso una serie di monologhi e sketch comici farà un ritratto ironico e scanzonato sul modo di comunicare degli italiani confrontandolo con quello degli inglesi.
Infine, dal 29 marzo al 3 aprile, il divertimento è assicurato con “Oblivion Show” con Graziana Borciani, Davide Calabrese, Francesca Folloni, Lorenzo Scuda, Fabio Vagnarelli, per la regia di Gioele Dix. Gli Oblivion, rivelazione teatrale nata come fenomeno web grazie al video “I Promessi sposi in dieci minuti”, vogliono dimostrare che il pubblico di internet si può portare in massa a teatro e, grazie al successo del loro primo tour invernale, hanno conquistato una nuova fascia di spettatori che, affezionata alle sonorità un po’ demodé che il gruppo propone, apprezza anche la loro precisione scenica e l’ammirevole tecnica canora. “Oblivion Show”, è soprattutto uno spettacolo di cabaret che si ispira a classici come il Quartetto Cetra, ma anche ai Monty Python, a Rodolfo De Angelis e Giorgio Gaber, con un occhio sempre puntato alla modernità, all’attualità e in particolar modo alla parodia. Quella che ne emerge è un’identità artistica che ha come punti di forza il “sound” inconfondibile delle voci armonizzate, nonché una spiccata vena comica e parodistica dei testi e delle situazioni messe in scena. Cavallo di battaglia è l’applauditissima sintesi dei Promessi Sposi in 10 minuti, un perfetto micro-musical dove Renzo, Lucia e tutti i personaggi manzoniani prendono vita sulle note dei Beatles, di Umberto Tozzi, Mina, Marco Masini, Modugno, Vecchioni e Morandi, Vasco Rossi e Ivan Graziani, Baglioni e Ornella Vanoni (per citarne solo alcuni). Ma gli Oblivion omaggiano non solo le icone nazionali, ma volano anche oltremanica con otto tragedie di Shakespeare riassunte in 8 minuti. Gli Oblivion, ovvero teatro che può essere commedia musicale, rivista, spesso parodia, cabaret, e che a volte si avventura persino nel terreno della narrazione o del teatro canzone, ma che appare sempre segnato da un’imprescindibile relazione con la musica, quella musica che proprio grazie all’incontro col teatro moltiplica la propria capacità di coinvolgere, emozionare e divertire. www.officinesmeraldo.it, www.menopausethemusical.it.
Documentari in Sardegna
In arrivo un nuovo festival dedicato ai cortometraggi e ai documentari. Dal 23 al 26 marzo in provincia di Ogliastra, nel cuore della Sardegna, ha luogo la prima edizione del festival di documentari Ulassai Film Fest. Il Mediterraneo come crocevia di culture e identità diverse che si incontrano e si confrontano. Sarà questo il tema intorno al quale ruoterà la prima attesissima edizione di questo festival cinematografico dedicato alle produzioni indipendenti, ideato e organizzato dall’associazione senese Visionaria e dalla Primaidea s.r.l., con la direzione artistica di Mauro Tozzi e Nicola Contini. Il Festival si avvale del supporto organizzativo e gestionale del Dott. Raimondo Schiavone amministratore della Primaidea s.r.l. e segretario del Comitato Promotore permanente dell’Ulassai Filmfest, presieduto dal vicesindaco di Ulassai Franco Cugusi. La manifestazione si articolerà in diverse sezioni: la sezione principale, con nove documentari in gara selezionati da Nicola Contini e Giuseppe Gori Savellini, è dedicata al Mediterraneo e a tutti i popoli e le esperienze che si affacciano su questo mare e premierà attraverso il giudizio di una giuria di esperti selezionata, il miglior film. Tra gli eventi più attesi ci sarà un omaggio dedicato all’illustratrice e video-artista sarda Carolina Melis. Ma ci sarà spazio anche per una novità: la sezione curata dall’Associazione cagliaritana “Paesaggi di Famiglia”, dedicata ai filmati di famiglia, pellicole amatoriali realizzate dalla comunità locale, dagli anni ’20 agli anni ’80 che raccontano piccoli e grandi eventi privati e pubblici. Per raccoglierli il Comune di Ulassai ha indetto un bando pubblico, i materiali raccolti verranno riversati in dvd in modo tale da restituire alla comunità un inedito spaccato della sua storia. Una sezione speciale sarà dedicata al premio “Fuori Classe” assegnato dagli studenti delle scuole locali, che parteciperanno al corso sul linguaggio cinematografico che si terrà nei giorni immediatamente precedenti al festival. il Bando “Fuori Classe” scadrà il 5 marzo. Il concorso è aperto ad opere di narrazione e animazione fiction e docu-fiction, ed è riservato ad autori nati o residenti in Sardegna. Possono essere ammessi al concorso anche film che hanno come tema la Sardegna e la sua cultura (info disponibili sul sito www.ulassaifilmfest.it ). Ma Ulassai Film Fest non è solo cinema ma anche spettacolo, con iniziative collaterali dedicate alla cultura e alla musica popolare sarda. www.ulassaifilmfest.it, www.visionaria.eu.