Vinitaly 2019: presenti 4.600 aziende provenienti da 35 nazioni; 126.000 visitatori, a cui si sono aggiunti 80 mila appassionati negli eventi di Vinitaly and the City tra Verona, Bardolino, Valeggio sul Mincio e Soave. Ecco degustazioni e curiosità da cantine-vigneti- hotels, con Lugana Le Morette, Gualdo Del Re, Vinum Hotels e Body Painting in diretta per Wine Meridian
Le Morette volano alto
Tutto insieme in un unico vino: freschezza, fragranza, struttura e longevità. Stiamo parlando del Lugana, prodotto in cinque comuni affacciati sul Garda meridionale con trend di crescita del +8,6% nel 2018, un export che raggiunge il 70% del fatturato e un reddito per l’uva Turbiana, la madre del Lugana, tra i più elevati per la bacca bianca. In questo contesto ha un posto d’onore Le Morette-Azienda agricola Valerio Zenato, fondata nel 1955 a San Benedetto di Lugana www.lemorette.it. La posizione è beata: vicino al Santuario della Madonna del Frassino e all’omonimo laghetto, sito naturalistico europeo, di fronte alla conca submediterranea del Garda. Già il nome segna il destino: le Morette sono gli uccelli che abbondano in zona, sacri presso gli Etruschi, che di vino se ne intendevano. “Il tempo è un fattore di produzione”, sia quello storico, tradotto in esperienza, che quello della Turbiana, il vitigno che permette bianchi longevi fino alla Riserva, come ha dimostrato Fabio Zenato con la degustazione di Lugana Mandolara 2018, il Lugana Benedictus 2017, il Riserva 2016 e 2012. Le Morette Metodo Classico 2013 è proprio eccellente. Mix di Turbiana e Chardonnay prodotto solo nelle migliori annate, cattura l’occhio con riflessi dorati brillanti, perlage fine persistente; il naso con sentori di mandorla e fondo crosta di pane; la bocca con sensazioni eleganti, fresche e minerali, tali da renderlo piacevole compagno in tavola, dall’aperitivo in poi. Partner naturale del Lugana è il pesce di lago (e molto altro), che lo chef Fabio Codognola, coadiuvato da Luca Pinter alla mescita, ha declinato in sfiziose amouse-bouche. Tutto da replicare oltre Vinitaly, nella trattoria “Bella Italia Pesce” a Peschiera del Garda, con i piatti allettanti del patron Codognola www.trattoria-bellaitalia.it
Gualdo del Re in arte
Nel salone del Vinitaly e fuori salone, la Cantina Gualdo del Re ha mostrato l’arte del vino e il vino nell’arte. www.gualdodelre.it Prima di tutto ha organizzato una serata dedicata alla presentazione delle nuove etichette nel Flagship Store Kartell di Verona, specializzato in design di alta classe. Splendida l’ampolla in vetro soffiato contenente Merlot, che dà l’idea dell’edizione di sole 2 mila bottiglie create dal veneziano Moretti. La cantina di Suvereto (Livorno) propone una nuova immagine aziendale che racchiude raffinatezza, passato e modernità, anche con l’uso della calligrafia. Punto focale della nuova grafica è l’accento sul logo di Gualdo del Re: lo stemma araldico, simbolo dell’azienda, è racchiuso in una corona riccamente decorata dove il cavaliere a cavallo spicca in tutta la sua eleganza. L’utilizzo della calligrafia, raffinata tecnica di scrittura manuale, è una scelta legata alla manualità che contraddistingue la filosofia aziendale. Autrice del restyling del logo e delle etichette è Barbara Calzolari, calligrafa riconosciuta a livello internazionale. Fondata nel 1953 a Suvereto, un piccolo comune medievale chiuso ad anfiteatro dai colli che dominano la parte centrale della Toscana, a poco più di 4 miglia dal mare di fronte all’Isola d’Elba, l’azienda prende il nome dal tedesco wald (bosco), termine che definisce un luogo di particolare bellezza. A Gualdo del Re tutto segue i ritmi della natura, nel rispetto totale dei suoi cicli, e l’azienda è iscritta nell’elenco regionale degli operatori biologici. Nico e Teresa conducono la tenuta dagli anni Ottanta e dal 1999 è iniziata la collaborazione con l’enologa Barbara Tamburini. I risultati, quantificabili in una produzione annua di circa 120.000 bottiglie, annoverano nove etichette, tutte legate alle denominazioni di origine del territorio. I vitigni a bacca rossa spaziano infatti dal Sangiovese al Merlot, dal Cabernet Sauvignon e Cabernet Franc all’Aleatico; i vitigni a bacca bianca invece sono il Pinot Bianco e il Vermentino.
Vinum hotels in Alto Adige
Vigneti e vino da godere ad ogni ora del giorno e della notte. E’ la proposta di Vinum Hotels che raggruppa 29 strutture di alto livello in Alto Adige/Südtirol, a conduzione familiare, per “mettere il naso” fuori dal bicchiere, nelle sette zone vinicole riconosciute www.vinumhotels.com. Lo stile degli alberghi e la cultura del vino sono quelli ben noti della regione, con in più la specializzazione vinicola. Tutte le strutture si trovano nelle zone vocate e sono gestite da grandi appassionati di vino: gli albergatori prendono per mano gli ospiti e li portano alla scoperta dei vigneti e delle cantine da cui provengono le etichette più pregiate. La vacanza diventa così un’esperienza sensoriale a cominciare dalla visita ai vigneti per proseguire nelle cantine e finire nelle sale di degustazione e negli hotels, accompagnati da enologi e sommelier. Ogni Vinum Hotel, pur condividendo la filosofia del gruppo, ha caratteristiche proprie. Si va da “Vino & tradizione” dove gli hotel sono veri e propri custodi della storia e la vacanza diventa occasione per scoprire tradizioni, usi e costumi altoatesini, a “Vino & design” per una vacanza bella anche esteticamente, in strutture dalle linee precise e forme futuristiche, con arredi innovativi e accessori di classe. Da “Vino & benessere” dove trovare saune, massaggi e beauty center per un benessere totale, a “Vino & attività” per praticare sport e andare alla scoperta delle montagne dell’Alto Adige a piedi e in bicicletta. Infine “Vino & romanticismo” comprende gli hotel per innamorati, alla ricerca di un nido d’amore lontano dalla frenesia di tutti i giorni. Cin cin e buona vacanza, dunque, con i rossi eleganti e i bianchi freschi e suadenti dell’Alto Adige!
Body Painting per Wine Meridian
Body Painting: l’arte effimera di raccontare sul corpo di una modella, che al Vinitaly non può che essere la storia della vite e del vino www.winemeridian.com.
E’ successo anche questo allo stand di Wine Meridian e WinePeople, opera dell’artista Lorena Farinella: linee e colori hanno adornato la pelle femminile, in un evento artistico di grande suggestione che ha intrecciato terra e donna, come la fertilità di un tralcio avvolge la dea madre, dalla nascita della vite al suo sviluppo, dalla maturazione dei grappoli alla produzione del vino. “Appena abbiamo conosciuto le espressioni artistiche di Lorena – racconta Lavinia Furlani, direttore editoriale di Wine Meridian – le abbiamo proposto di realizzare un’opera di body painting dedicata al nostro mondo del vino. E’ nato così un tributo originale ad uno straordinario prodotto capace di coniugare al meglio valori materiali e culturali”.