Frittelle dolci in Olanda, lezioni di cucina in Giappone, piatti di calamari in Istria e super ricette gourmet in Alta Badia
Alta Badia: proposte gourmet
Negli ultimi anni, i momenti di piacere, legati alle proposte culinarie caratterizzano sempre di più l’offerta turistica dell’Alta Badia. Le giornate dedicate alle gare di Coppa del Mondo di Sci Alpino, in programma per il 16 e 17 dicembre si prospettano all’insegna delle eccellenze gastronomiche della località altoatesina. L’area hospitality LEITNER ropeways VIP Lounge e l’evento culinario ALTISSIMO – The Dolomites’ Most Exclusive Brunch rappresentano i due highlight di inizio stagione.
Nella LEITNER ropeways VIP Lounge, situata sulla terrazza dell’edificio di fronte alla Gran Risa, dove gli ospiti hanno la possibilità di seguire le gare, dominando il parterre, l’esperienza culinaria avrà inizio al mattino con una ricca colazione, durante la quale si potranno degustare i dolci di Richard Wieser della pasticceria locale I Dolci di Ricky.
In concomitanza con il fine settimana dedicato alla Coppa del Mondo di Sci Alpino, si svolge l’evento culinario più lifestyle delle Dolomiti: la prima edizione di ALTISSIMO – The Dolomites’ Most Exclusive Brunch vede i tre chef stellati dell’Alta Badia, con a capo Norbert Niederkofler, uno dei nove chef tri-stellati italiani, Matteo Metullio, Nicola Laera e Marco Spinelli.
Un evento esclusivo e di alta qualità, riservato ad un pubblico ristretto e molto selezionato, presso il rifugio Club Moritzino.
A Natale calamaro all’istriana
Tutto è pronto nelle quattro perle dell’Adriatico per festeggiare il protagonista dell’inverno e del periodo natalizio: il calamaro. Tornano infatti dall’1 dicembre 2018 al 6 gennaio 2019 le Giornate del calamaro adriatico di Umago, Cittanova, Verteneglio e Buie.
Un’occasione da non perdere per conoscere la gastronomia istriana, ma anche per scoprire le tradizioni e la cultura di questa terra.
I ristoranti e le trattorie di Umago, Cittanova, Verteneglio e Buie proporranno menù con diverse portate a base di calamaro, a prezzi particolarmente convenienti, abbinandole a vini locali e a oli d’oliva di primissima qualità.
Una manifestazione culinaria che vuole valorizzare l’ingrediente principale, facendo conoscere piatti della tradizione, ma anche accompagnando i buongustai a scoprire ricette nuove e creative. Il tutto nel periodo natalizio, che è anche quello più indicato per la pesca del calamaro.
Preparati alla pescatora, alla griglia o in padella, ripieni o abbinati al risotto, con aceto, erbe aromatiche e peperoncino, oppure solo con qualche goccia di limone e un po’ di erba cipollina. Qualunque sia la cottura scelta, il gusto autentico e il sapore prelibato del calamaro adriatico soddisferà anche i palati più esigenti.
Olanda golosa
Tra castelli, mercatini e tradizioni, l’Olanda invita a un gustoso mese di dicembre
Ad esempio lo spazio antistante il castello di Cannenburch, situato a Vaassen, si trasforma interamente in un paesaggio natalizio da fiaba, con la presenza di oltre cento bancarelle. All’interno del castello i visitatori possono ammirare le sale splendidamente decorate in tema natalizio e comprare bellissimi regali di Natale. Le cantine del castello sono invece il luogo ideale per gustare i piatti locali.
Mentre per chi volesse trascorrere il capodanno in Olanda, sarà bellissimo scoprire che gli olandesi celebrano Oudejaarsavond, ossia l’ultima sera dell’anno “vecchio” in famiglia o con amici, gustandosi i tradizionali “oliebollen”, frittelle dolci con uvetta e le “appelflappen”, ciambelle alle mele, nell’attesa dei grandi fuochi d’artificio di mezzanotte.
Nelle grandi città Capodanno si festeggia all’aperto nelle principali piazze delle città. Per chi invece preferisce passare il Capodanno al chiuso, le città offrono molte possibilità di divertimento in numerosi club e locali di ogni genere, al ritmo di svariati generi musicali e gustando specialità locali, vino caldo e birra.
A Tokyo le Washoku, le migliori cooking school della città
Quando si parla di cibo, in Giappone non si scherza. Soprattutto quando si tratta di tradizione Washoku. Niente a che fare con ricettari, mode di consumo o chef stellati, si tratta piuttosto di un approccio fondato su conoscenze e competenze tradizionali legate alla scelta, alla lavorazione e al consumo del cibo che è profondamente connesso ad un utilizzo coscienzioso delle risorse naturali. Una vera istituzione in Giappone, celebrata anche dall’UNESCO che nel 2013 l’ha proclamata Patrimonio Culturale Immateriale dell’Umanità.
Per conoscere da vicino l’aspetto più gustoso della cultura giapponese legata alla tradizione Washoku niente di meglio, quando si arriva a Tokyo, che prenotare una cooking lesson.
Ad esempio da Washocook, gestito dalla Japan Association of Cooking for Foreigners, perfetto per chi vuole imparare a creare gustosi piatti della cucina tradizionale pronti in non più di 20 minuti, oppure da Chagohan Tokyo che non solo offre lezioni di cucina tradizionale ma anche approfondimenti su tè verde e degustazioni di sake. Il bello dei corsi tenuti qui è il curioso mix che si crea tra influenze moderne e gli spazi profondamente legati al Giappone d’antan.