Quando la trasparenza è il principio conduttore, lì è Azienda vinicola Farina; degustare oltre 500 etichette e ammirare i tesori artistici e paesaggistici della Sicilia è possibile durante Sicilia en primeur; Amarone e Recioto per sempre, da Negrar all’Unesco; feste e cinema per i 30 anni delle Donne del vino
La vinicola della trasparenza
Come un prisma riflettente da ogni lato, l’azienda vinicola Farina della Valpolicella (solo omonimia con la scrivente) sta realizzando un sogno: la trasparenza come cifra distintiva dal punto di vista etico ed economico, dando per scontato l’inclusione di valori come tradizione, sostenibilità, alta qualità. Il progetto Transparency, giunto al terzo anno di vita, prevede porte aperte dell’azienda per mostrare tutte le attività e i soggetti coinvolti dall’ energia trainante dei titolari, i cugini Claudio ed Elena Farina. In pratica, tutti i conferitori, fornitori, importatori, distributori e collaboratori dell’azienda sono “schedati” e “monitorabili” sul sito farinatransparency.com. Di particolare interesse, a proposito di trasparenza, sono le informazioni sui conferenti, visto che l’azienda possiede solo 7 ettari di vigneto propri: nomi, foto, storia, descrizioni, interviste descrivono compiutamente persone, tempi e fasi, dai campi alla bottiglia. “Trasparenza – spiega Claudio Farina – significa anche avere il coraggio di raccontare se si producono vini per altri o se altri producono vini per noi. Come pure, se si esporta, non omettere chi ti aiuta a farlo, dai tuoi importatori a tutto il comparto dell’export management”. “Fondamentale – sottolinea Elena Farina – è il nostro patrimonio di risorse umane, oltre la presenza dei titolari, perché i risultati di un’azienda sono frutto di un lavoro di squadra dove tutti hanno un ruolo fondamentale”. Ecco i dati trasparenti: 1milione 150.000 bottiglie, 50 ettari di conferitori, 6 milioni di euro di fatturato e la sinergia con la Cantina di Monteforte. Notevole l’ultimo nato in casa Farina: il Rosso Tre Venezie I.G.T. “Nodo d’amore”, potente, intenso, elegante uvaggio di Corvina, Merlot, Teroldego.
www.farinatransparency.com
Sicilia en Primeur
Torna in scena, dal 3 al 7 maggio, Sicilia en Primeur, che per la sua quindicesima edizione avrà come sfondo la città di Palermo e sarà ospite del Museo Regionale d’Arte Contemporanea. All’insegna di cultura, ricerca e internazionalità, l’appuntamento, promosso da Assovini Sicilia rivolto alla stampa, ai professionisti di settore e al pubblico, sarà un’occasione imperdibile per celebrare il capoluogo siciliano, Capitale della Cultura Italiana 2018. Oltre a presentare in anteprima i vini dell’annata precedente, l’evento permette di degustare circa 500 etichette delle cantine appartenenti ad Assovini. Ulteriore attrazione sarà l’enotour in luoghi suggestivi, per ammirare l’arte, l’archeologia e i paesaggi dell’isola. E’ confermata la partecipazione di cinque Master of Wine internazionali che offriranno alla stampa approfondimenti su tematiche di settore in cinque masterclass dedicate. Tra le novità, una sessione di divulgazione scientifica denominata “Sicily Wine Science Show”, in cui gruppi di ricercatori selezionati presenteranno i loro progetti di studio sulla vitivinicoltura siciliana. “L’elezione di Palermo a capitale della Cultura 2018 non poteva che spingere la nostra associazione, che per vocazione si impegna a promuovere la cultura della regione, ad organizzare qui la nostra storica anteprima” ha commentato Alessio Planeta, Presidente di Assovini Sicilia. Per concludere, lunedì 7 maggio alle ore 17.00 il Museo Regionale d’Arte Contemporanea aprirà le porte al pubblico, offrendo a tutti i wine lovers la possibilità di degustare imperdibili etichette. Assovini Sicilia è un’associazione che riunisce 76 aziende vitivinicole di varie dimensioni, accomunate da tre elementi: il controllo totale della filiera vitivinicola, dal vigneto alla bottiglia; la produzione di vino di qualità imbottigliato; la visione internazionale del mercato. www.assovinisicilia.it
50° dell’Amarone e Palio del Recioto
Ha raggiunto mezzo secolo la denominazione, festeggiata durante la tradizionale Anteprima Amarone svoltasi nel Palazzo veronese della Granguardia, con 71 aziende che hanno fatto assaggiare annate a ritroso dal 2014. Spicca a tal punto l’Amarone, tra le 52 denominazioni venete, che la Regione ne richiederà l’iscrizione al Patrimonio Unesco per la tecnica dell’appassimento delle uve. Che si tratti di una doc fenomenale è dimostrato dal fatturato del 2016 pari a 600 milioni e dal valore dei terreni e della rendita fondiaria per ettaro, di circa 25.000 euro. La festa continua a marzo con eventi imperdibili, organizzati dal Comune di Negrar, nel cuore della Valpolicella classica: Vetrina dell’Amarone e lo storico Palio del Recioto, l’appuntamento con i vini della Valpolicella e il suo territorio, giunto alla 66° edizione. L’Amarone torna in Vetrina sabato 3 e domenica 4 marzo presso la settecentesca Villa Mosconi Bertani di Novare. “Con questo evento, il Comune di Negrar – Assessorato al Turismo e Promozione del Territorio, organizzatore dell’iniziativa, intende consolidare l’apprezzamento internazionale dell’Amarone proprio nel territorio di nascita e di sviluppo” spiega l’assessore Camilla Coeli. Festa e solidarietà insieme: si terrà sabato alle 17 un’asta benefica di bottiglie vintage e d’annata di Amarone e altri vini della Valpolicella, il cui ricavato andrà a Cittareale, paese colpito dal sisma. Si rinnova, dal 1952 ad oggi, il Palio del Recioto, in programma dal 31 marzo al 2 aprile, con programma ricco e invitante da godere presso gli stand degustativi, gli eventi musicali, gli appuntamenti culturali con mostre e presentazioni letterarie, corsi interattivi e importanti premiazioni, come quella dedicata al Concorso del 66° Palio del Recioto e a “Vetrine ed Etichette”. www.paliodelreciotoedellamarone.it
30° dell’Associazione Donne del vino
Partono da Palazzo Vecchio a Firenze le celebrazioni per il 30° anniversario dell’Associazione Donne del vino, la più grande associazione mondiale di donne del comparto enologico, che oggi conta 770 socie tra produttrici, enotecarie, ristoratrici, sommelier, giornaliste. Non a caso la Festa delle Donne del Vino in programma sabato 3 marzo con eventi diffusi in tutta Italia a tema “Donne vino e cinema” è stata presentata a Firenze dall’assessora Anna Paola Concia: qui è nata l’Associazione il 19 marzo 1988. La festa del trentennale ha il suo clou il 3 marzo con degustazioni d’autore nelle sale cinematografiche, video-racconti girati con ironia e autenticità, inviti in azienda e, dunque, riflettori puntati su “personaggi femminili che creano, vendono, promuovono le grandi bottiglie italiane”, come ha sintetizzato la presidente Donatella Cinelli Colombini. La festa continuerà a Vinitaly, dal 15 al 18 aprile, con degustazioni di vini di oltre 80 anni, e molto altro ancora succederà durante l’anno.
Interessanti i dati diffusi da Unioncamere sulla presenza femminile nelle imprese italiane e in quelle del vino, riferiti al 2015: il 21% delle imprese italiane sono dirette da donne e un terzo di esse sono agroalimentari o turistiche; il 35% della forza lavoro agricola è femminile; le donne dirigono il 28% delle cantine con vigneto e il 12% delle cantine industriali, il 24% delle imprese che commercializzano vino al dettaglio e il 12,5% di quelle all’ingrosso. www.ledonnedelvino.com