Multe stradali in ambito europeo, le regole comuni in una scheda pratica
La circolare del Ministero dell’Interno del 12 settembre 2017 ha commentato le disposizioni europee (Direttiva UE 2015/413, che ha sostituito la 2011/82/UE, annullata dalla Corte di Giustizia europea per errori formali, mantenendone, però, il contenuto per dare continuità alle regole) e nazionali (Decreto legislativo 37/2014, che ha recepito la direttiva del 2011) e dettato le istruzioni operative per lo scambio dei dati dei veicoli, in ambito europeo, utile per individuare i trasgressori di violazioni commesse nei Paesi UE con veicoli immatricolati in un altro Paese membro. Secondo le regole europee, oltre allo scambio dei dati, è previsto anche l’invio di una informativa al trasgressore per avvisarlo della violazione commessa e della multa collegata. Tale documento si affianca alla notifica formale del verbale o altro atto previsto dalla normativa dello Stato europeo in cui è stata commessa la violazione. E’ doveroso precisare, però, a tutti i viaggiatori che le modalità del ricorso e quelle della riscossione coattiva sono diverse da Stato a Stato: tali regole, però, devono essere riportate negli atti notificati.
Corte di Cassazione: nullo il verbale privo delle motivazioni della mancata contestazione
La sesta sezione civile della Corte di Cassazione, con l’ordinanza n. 25030/17, in tema di autovelox, pubblicata il 23 ottobre, ha dichiarato che è nullo il verbale per l’infrazione accertata con lo strumento elettronico di rilevazione della velocità , ex articolo 142 del Codice della Strada, se non motiva le ragioni della mancata contestazione immediata al trasgressore.
L’illegittimità vale, in particolare, quando l’accertamento è effettuato lungo un rettilineo perché gli accertatori si possono ben posizionare in modo tale che, misurata la velocità delle autovetture in transito, possono fermare l’autovettura di cui è stato rilevato il superamento del limite. Se non lo fanno, essi hanno l’obbligo di spiegarne le motivazioni nel processo verbale di contestazione.
eCall, il sistema che chiede aiuto in caso di incidente
Anche in Italia, su 3 milioni di veicoli dotati di scatola nera, è iniziata la sperimentazione in Italia di eCall, il sistema di allarme automatico, che chiede aiuto in caso di incidente, anche se il conducente ha perso conoscenza: il sistema, che accorcerà i tempi di intervento, sarà obbligatorio, a partire dal mese di aprile 2018, su tutti i veicoli di nuova omologazione.
La tecnologia al servizio della sicurezza stradale: in caso di incidente la tempestività dei soccorsi può fare la differenza e molte aziende stanno sviluppando sistemi automatici di allarme, geolocalizzazione e risposta, in grado di ridurre al minimo l’intervallo di tempo tra la chiamata e la risposta del personale sanitario. Una svolta in questo senso arriva dall’avvio della sperimentazione in tutta Italia di ‘private eCall’, il sistema di allarme automatico che potrà salvare vite umane lanciando l’allerta in caso di incidente stradale. La sperimentazione è stata a seguito di un accordo siglato con l’Agenzia Regionale Emergenza Urgenza (Areu) dalla Tsp Association, che, in Confindustria Digitale, riunisce i principali Telematics Service Providers italiani. In questa fase il sistema eCall utilizza le scatole nere, su cui è installato un Gps, che registrano i movimenti del veicolo e, se rilevano un incidente, inviano automaticamente un segnale di allerta alla centrale operativa del provider del servizio. Se gli occupanti sono incoscienti e non rispondono all’operatore, scatta automaticamente la procedura di localizzazione del mezzo per inviare i soccorsi nel più breve tempo possibile. La chiamata, che può essere anche avviata manualmente, viene girata direttamente al 112, saltando, così, un passaggio e guadagnando minuti preziosi.
Usa: nuove regole per i voli
Dal 26 ottobre, anche per tutti i voli diretti negli Stati Uniti, sono in vigore nuove procedure di sicurezza, diverse tra i vari vettori, che prevedono, tra l’altro, l’obbligo per i passeggeri di sottoporsi ad intervista, poco prima dell’imbarco, per verificare l’assenza di profili di rischio. La Lufthansa, oltre al controllo dei personali dispositivi elettronici, ha introdotto brevi interviste al momento del controllo dei documenti in aeroporto o al gate. Emirates prevede le interviste già al momento del check-in. Anche Cathay Pacific Airways prevede brevi interviste al check-in. Air France propone ai passeggeri un questionario da compilare. EgyptAirha intensificato i controlli ai passeggeri ed ai bagagli ed introdotto interviste al check-in. Dal prossimo gennaio 2018, Royal Jordanian: farà compilare in aeroporto dei questionari a tutti i passeggeri diretti in USA.
a cura di Giovanni Guarino