Foreste, pittoresche città storiche, 3000 chilometri di canali navigabili, spiagge infinite, passeggiate nel terreno scoperto dalla bassa marea del Mar del Nord
Testo e foto di Franca Dell’Arciprete Scotti
Da quando l’aggettivo “slow” ha assunto un valore positivo, alcune regioni turistiche sono balzate in primo piano.
Così la Frisia, una delle 12 province dei Paesi Bassi, quella regione che si estende nel nord ovest olandese, affacciata sul mare del Nord, è diventata una splendida e insolita meta turistica.
Foreste, ma anche pittoresche città storiche, laghi e 3000 chilometri di canali navigabili, lunghissime piste ciclabili, mulini a vento, tulipani e prati verdi su cui pascolano placidamente mucche pezzate e morbide pecore lanose.
Il tempo non si è fermato, ma l’atmosfera di altri tempi é stata preservata per gli abitanti del posto e per i turisti.
La Frisia olandese é una terra accogliente e rilassante, piena di opportunità, soprattutto per chi ama il turismo all’aria aperta. Gli sport qui sono un’attività quotidiana: bici, trekking, canoa, barca a vela, windsurf.
Ma non mancano le emozioni forti, come il “wadlopen” o camminata nel terreno scivoloso, mezzo acqua e mezzo terra, che, durante la bassa marea, scopre un panorama davvero unico. Si svolge nel Waddenzee, Mar Frisone Occidentale, un’area di importanza naturalistica senza eguali al mondo, un mondo a sé, governato dall’acqua, dalla sabbia e dalle maree, ricco di almeno 10.000 diverse specie animali e vegetali, per cui è entrato a far parte del Patrimonio Mondiale dell’UNESCO nel 2009. Due volte al giorno, ogni sei ore, la corrente delle maree porta l’acqua del Mare del Nord, ricca di sedimenti e plancton, mentre crescono le alghe, base della ricca catena alimentare che rifornisce gli abitanti di queste terre, pesci, uccelli e foche.
Conoscere bene l’ambiente é fondamentale per godere in tranquillità la passeggiata fino alle isole frisone che si stendono come un cordone davanti al Waddenzee, affacciate sul Mare del Nord. Con stivaloni da pescatore e pantaloncini, in fila indiana, attenti a dove mettere i piedi, si procede nel terreno fangoso, con l’aiuto di guide esperte, che conoscono esattamente l’andamento delle maree.
Per i turisti abituati al paesaggio mediterraneo, l’esperienza è davvero unica e indimenticabile.
Con la bassa marea si possono percorrere a piedi i chilometri che separano da Ameland, conosciuta come il “Diamante delle Isole Frisone Occidentali”, o da Texel, l’isola più grande, o da Schiermonnikoog, che è anche Parco Nazionale. Poi si torna indietro in barca, mentre la marea si è già alzata e impedirebbe il ritorno a piedi.
Solo con un’esperienza del genere si comprende la capacità di governare un territorio, l’importanza di conoscere a fondo i fenomeni naturali per piegarli a proprio vantaggio.
E i risultati sono sorprendenti. Paesi minuscoli con casette monofamiliari, giardini curati, strade pulite, lunghissime piste ciclabili dimostrano il profondo rispetto per l’ambiente.
Nella stessa zona, a Pieterburen, merita una visita l’ospedale/asilo delle foche, che si vedono, tenere e goffe, nelle loro vasche. La montagna di reti da pesca colorate è un monumento simbolico alla protezione dell’ambiente e degli animali: ogni rete ha imbrigliato in acqua le foche, che sono state pazientemente liberate, risanate e rimesse in libertà.
L’acqua è stata irreggimentata, incanalata ed è diventata amica, elemento piacevole in cui giocare, correre, veleggiare, nuotare, con cui irrigare le terre fertili e i fiori meravigliosi, su cui costruire villette di legno e house boat.
Gli Olandesi hanno strappato all’acqua del mare porzioni di terra che servivano all’agricoltura, trasformando parti del mare in laghi di acqua dolce, bloccando con le dighe la forza delle maree.
Nel sud della Frisia, tra laghi, porticcioli e canali navigabili, il panorama cambia completamente. Alberi e vele al vento, scafi snelli e battelli panciuti, motoscafi e barconi da pesca delle aringhe si affollano per uscire dal porto, attraversare i canali e arrivare ai laghi più estesi. Un’escursione si possono vedere cittadine storiche, acqua, canneti e prati verdi.
Nel giro di un pomeriggio io si passa dal porto di Heeg ai laghi Sleattemer ed Hegermeer, dove mille windsurfisti sfrecciano velocissimi, trascinati dal vento potente che qui soffia a 80 chilometri l’ora, fino alla romantica Sloten, una delle undici città storiche della Frisia.
La più piccola città fortificata del mondo, nata nell’undicesimo secolo, città ideale del Rinascimento per la sua forma regolare, è rimasta fino al 1984 una comunità indipendente con un’amministrazione a parte. Divenuta città nel 1426, deve la sua origine e la sua fortuna alla posizione favorevole sulle vie commerciali di terra e di acqua, quando i mari olandesi erano ben più estesi, prima della costruzione delle dighe.
La passeggiata in città conduce lungo un canale sognante sotto il sole dove si affacciano case rosse, facciate a volute, insegne storiche, vetrine pittoresche e si conclude con il grande mulino e una chiusa con le porte di legno. Aldilà prati con oche e papere che si tuffano felicemente in acqua, come i salici piangenti.
Si comprende qui un ritmo di vita diverso, rilassante e a misura d’uomo, il piacere di sostare su una panchina a contemplare il paesaggio, una passeggiata lenta lungo i bastioni per scrutare l’orizzonte, una birra bevuta in compagnia, seduti tra aiuole fiorite.
Anche le altre città storiche della Frisia, come Dokkum e Sneek offrono un ambiente pittoresco, torrioncini che si specchiano nei canali, mulini e alte facciate rosse a gradoni di ricche case/magazzini del ‘600.
A IJoure, la città del caffè, c’è ancora una fabbrica del 1700 affacciata sul canale dove attraccavano le barche che portavano il caffè dalle colonie olandesi dell’Estremo Oriente. Ma IJoure è anche la città degli orologi a cucù, proprio come quelli della Foresta Nera.
Da non perdere infine la fabbrica degli zoccoli Scherjon, che lavora da quattro generazioni, unica in tutta la Frisia. La macchina per realizzarli risale al 1840, mentre prima gli zoccoli erano fatti a mano, ricavati dal legno di pioppo o di salice. Zoccoli di ogni tipo, compresi stivali di pelle, cavallino, gomma, con plantare in legno e suole in gomma, perfetti per affrontare la pioggia e i terreni zuppi d’acqua.
Molto interessante il piccolo museo sulle calzature in legno, compresi i modelli importanti di principi e nobili di tutta Europa e le riproduzioni dei quadri di Bosch e Brueghel che testimoniano l’utilizzo degli zoccoli di legno nei Paesi Bassi.
II Fries Museum nella città di Leeuwarden, capoluogo della Frisia, con diverse mostre, intende far conoscere l’arte, la storia e la cultura del popolo dei Frisoni e della Frisia, un vero e proprio “Paese nei Paesi Bassi”.
Consigli di viaggio:
Per raggiungere la Frisia, ottimo il volo Ryanair da Milano a Groningen. Qui, perfetto per sostare una notte e visitare questa deliziosa cittadina, l’hotel NH Groningen, a pochi minuti dal centro storico della città www.nh-hotels.com
Tutte le informazioni: www.vivalafrisia.it – www.frieslandtravel.com – www.holland.com