Una puntata a Ferrara con l’Ariosto, un giro a Milano tra Pinacoteca di Brera e Pinacoteca Ambrosiana in onore di Caravaggio, ad Alba per Futur Balla e il tartufo
di Silvana Rizzi
Imperdibile: “Orlando Furioso 500 anni”
C’è tempo solo fino all’8 gennaio per andare a Ferrara e godersi a Palazzo dei Diamanti (www.palazzodeidiamanti.it) la mostra dedicata all’Ariosto e alla sua opera, il primo poema classico italiano apprezzato da Machiavelli, Cervantes, Galileo e Voltaire. Di sala in sala si assapora il mondo cavalleresco della Ferrara estense del Cinquecento, in un viaggio appassionante, tra battaglie, tornei, libri e manufatti. In mostra, i capolavori dei più grandi artisti di quel periodo, da Mantegna a Leonardo, da Raffaello a Botticelli, fanno rivivere il mondo del Furioso e raccontano sogni e desideri delle corti italiane del Rinascimento.
A far da cornice alla mostra, una cittadina a misura d’uomo, ricca di palazzi segreti e di stradine da scoprire in bicicletta, anche in inverno. Basta coprirsi bene! Per gustare la cucina tradizionale, c’è la Trattoria da Noemi (via Ragno 31, tel.0532 769070) con la tagliata e i cappellacci di zucca, mentre per dormire un buon indirizzo è l’Hotel Ferrara, in largo Castello, 89 la doppia(tel. 0532 205048).
A Milano il Caravaggio è di scena
Vero o falso? La battaglia tra storici dell’arte non si placa sulle attribuzioni di alcune opere a Caravaggio, genio sregolato e affascinante, dalla vita piena di misteri.
Alla Pinacoteca di Brera (www.pinacotecabrera.org), sempre più sulla cresta dell’onda, grazie alle nuove sistemazioni delle sale e alla passione del direttore James M.Bradburne “per un museo vivo”, fino al 15 febbraio la mostra “Attorno a Caravaggio” propone un dialogo intorno all’artista con una serie di comparazioni tra dipinti, alcuni di identico soggetto, mai visti insieme. In mostra e in dialogo la Cena in Emmaus, cinque dipinti con attribuzioni a Caravaggio, con opinioni divergenti, e per la prima volta, Giuditta che decapita Oloferne, proveniente da una collezione privata a Tolosa, oggetto di studi controversi sull’attribuzione a Caravaggio.
Altrettanto affascinante la mostra proposta dalla Pinacoteca Ambrosiana (fino al 19 febbraio, www.pinacotecaambrosiana.it) intorno al “San Girolamo scrivente”, capolavoro dipinto da Caravaggio all’inizio del Seicento. In mostra una serie di disegni, conservati in Ambrosiana, che analizzano come l’iconografia di San Girolamo sia stata sviluppata da artisti, quali Albrecht Durer, Giulio Romano, Giuseppe Nuvolone, Guercino e altri.
Se si ha voglia di fermarsi a pranzo in zona Brera, il ristorante “Pacifico”, via della Moscova 22, offre piatti leggeri e fantastici della cucina peruviana, con un menu per il lunch.
Ad Alba per Giacomo Balla
Balla che si dedica agli emarginati, racconta la sua vita a Torino, a Roma, a Parigi, studia i personaggi in chiave lombrosiana…Tutta l’arte e la vita di Giacomo Balla, il grande Futurista, pronto ad accogliere le novità del mondo moderno, appassionato di velocità, fino a rappresentare l’anima indomita del mondo, scorre nella bellissima mostra “Futur Balla” presso la Fondazione Ferrero di Alba, fino al 27 febbraio(www.fondazioneferrero.it)
Dopo la mostra, c’è il piacere di sedersi in uno dei tipici ristoranti della città, come Piazza Duomo e Cortiletto d’Alba.