E per tetto, un giardino…
di Alida Bonifacio
A dire il vero quando ho messo piede alla California Academy of Sciences nel Golden Gate Park di San Francisco ho avuto un piccolo moto d’orgoglio per il fatto che questo pregevole museo sia stato progettato da un italiano. Renzo Piano. Ne avevo letto e ne avevo sentito parlare, ma andarci di persona è stata un’esperienza che difficilmente dimenticherò, principalmente per il fatto che si tratta di un capolavoro di design pensato per fare spazio a un museo. Un’istituzione scientifica e culturale di rilievo internazionale che riunisce sotto lo stesso tetto acquario, planetario, museo di storia naturale e una foresta pluviale. E che tetto… un tetto vivente, ricoperto da un manto verde che ospita quasi due milioni di piante e fiori della California e per i quali non c’è bisogno di irrigazione grazie al microclima della Baia. Tetto dalla superficie ondulata, fatta di morbidi rilievi che richiamano la natura collinare di San Francisco. Tetto che grazie alla sua umidità diventa anche un isolante termico (rivestito da uno spessore di terra di un metro e mezzo garantisce un abbassamento della temperatura interna di circa 10 gradi più efficiente di un normale tetto). Un grande lucernario sulla “coperta verde” copre la piazza centrale attorno alla quale sono organizzate le diverse funzioni e diversi altri lucernari più piccoli distribuiti sulla superficie verde sospesa permettono il passaggio di luce naturale all’interno; un sistema computerizzato ne consente inoltre l’apertura per la ventilazione naturale dell’area sottostante.
Un tetto verde che è circondato da, all’incirca, 60 mila celle fotovoltaiche che forniscono parte dell’energia impiegata dalla struttura. L’85% delle strutture metalliche utilizzano materiali riciclati. Persino gli scarti dei jeans sono stati impiegati con successo come materiale isolante (un altro omaggio alla storia di San Francisco, dove è nata la Levi’s). Non è quindi difficile credere che questo edificio sia stato definito “il museo più verde degli Stati Uniti”. Un punto di riferimento per l’architettura museale del futuro. Un trionfo di leggerezza e di luce che regalano sensazioni molto diverse da quelle che siamo abituati a respirare da questa parte dell’Oceano. Un museo interattivo dove i ricercatori si mescolano ai visitatori per rispondere alle loro domande e dove i laboratori di lavoro sono a vista, con tanto di avviso per il pubblico sul tipo di attività che si sta svolgendo. Qui il pubblico viene coinvolto con regolarità anche oltre gli orari canonici di apertura museale: ogni giovedì notte infatti, dalle 18 alle 22, si tengono i NightLife, un’opportunità per gli adulti (in questo caso è consentito l’ingresso solo ai maggiori di 21 anni) di esplorare il museo sotto una luce diversa. Si balla con la musica dei più noti dj di San Francisco, si mangia e si beve e ogni volta ci sono degli happening e serate a tema differenti. Qui tutto diventa esperienza, grazie alle numerosità opportunità di interazione.
Gli appuntamenti Nightlife di questo mese sono:
2 dicembre: Surf’s Up @ NightLife
9 dicembre: Indie Mart @ NightLife
16 dicembre : A Chocolate-covered NightLife
23 e 30 dicembre: NightLife will be on hiatus for the winter holidays.
E poi ci sono anche i Wine & dine Tour, tour guidati e personalizzati, fuori dall’orario d apertura al pubblico, che includono anche l’area riservata a minerali e gemme, a cura della San Francisco Gem and Mineral Society, seguiti da una cena presso il ristorante The Moss Room, situato nell’Academy.
Potete seguire le attività del museo sul sito istituzionale http://www.calacademy.org/ e anche su facebook www.facebook.com/home.php?#!/calacademy?v=wall