In Perù, nel nuovo Parco Nazionale della Sierra del Divisor
di Sahara Sebastiani
Se avete rimandato le vacanze a settembre, e se vi stuzzica l’idea di un viaggio in Perù all’insegna della natura e dell’osservazione da vicino degli animali, vi aspetta una piacevole sorpresa: da pochi mesi è infatti stato inaugurato un nuovo, splendido parco nazionale, quello della Sierra del Divisor. Un’area protetta di grande impatto, estesa su una superficie di oltre 1,3 milioni di ettari di foresta e posta nelle regioni di Loreto e Ucayali, al confine con l’Amazzonia brasiliana: un immenso patrimonio di biodiversità che comprende 42 insediamenti, 21 comunità indigene (di cui almeno una mai entrata in contatto con l’esterno), 1.000 specie di piante, 300 specie di pesci, 109 tra anfibi e rettili, 570 di uccelli e 64 di mammiferi. Secondo le autorità peruviane, la tutela della Sierra del Divisor avrà ripercussioni positive non solo sul benessere delle popolazioni che vivono nell’area amazzonica (l’acqua che proviene da questa zona viene utilizzata in agricoltura e alimenta centri come Orellana e Requena), ma anche sulla salute dell’intero Pianeta: l’istituzione della riserva porterà infatti fondi internazionali che dovrebbero contribuire in maniera significativa a contrastare il disboscamento e lo sfruttamento intensivo preservando così uno degli indispensabili polmoni verdi della Terra. La creazione di quest’area protetta segna inoltre un ulteriore passo avanti che il Governo peruviano sta compiendo a favore della tutela di un patrimonio naturale prezioso e fragile, da custodire e consegnare alle generazioni future.
Ma anche nelle vicinanze del Parco Nazionale della Sierra del Divisor vi sono aree protette importantissime, ben attrezzate per l’accoglienza dei visitatori: la prima è il Parco Nazionale del Manu, dove vivono alcune tribù indios che conducono un’esistenza tradizionale basata su caccia e pesca, ma ci sono anche la Riserva Nazionale di Tambopata, dove si rifugiano colonie di coloratissime are, e quella di Pacaya Samiria, un santuario del raro delfino rosa. Il Parco nazionale di Manu è uno dei più imponenti ed estesi del mondo: vi trovano protezione migliaia di specie animali e vegetali compreso l’ornitorinco, che vive qui fin dal 1965: era stato introdotto dagli aborigeni d’Australia che volevano commercializzare con i peruviani per avere in cambio i loro pregiati prodotti, si è ambientato e oggi ha trovato il suo equilibrio naturale. Nella riserva si può ammirare anche la stupenda conifera indigena, una specie in via d’estinzione, dalla mole così imponente che arriva a occupare circa un ettaro di terreno, ma che, grazie alle sue radici, porta nutrimento agli altri arbusti e alle piante di piccole dimensioni. La Riserva Nazionale di Pacaya Samiria, invece, ha un’estensione di circa 2.080.000 ettari ed è accessibile solo per via fluviale. Praticamente inesplorata e disabitata, conta più di 85 laghi e vanta un’esuberante vegetazione con una grande varietà di specie di flora, come l’albero di Lupuna, che misura fino a 160 piedi di altezza con un diametro di 10 piedi e quattro differenti tipi di bosco. Vivono qui anche 130 specie di mammiferi compresi il giaguaro, il gatto selvatico, il lupo di fiume, il ronsoco, il roditore più grande del mondo, e varie specie di scimmie in pericolo di estinzione come il maquisapa nero, la scimmia del petto giallo e il choro. Ed è sempre questo l’habitat ideale per 350 specie di uccelli: dai tucani ai pappagalli azzurri. Ma la risorsa più importante della Riserva Nazionale di Pacaya Samiria è la fauna acquatica: nei suoi fiumi e laghi vivono 250 specie di pesci, due specie di tartaruga, il manatee e i delfini rosa e grigi. Info: http://www.peru.travel/it