Pagine d’autore per scoprire come la metropoli lombarda si mette ai fornelli. E altre per conoscere la Comunità di Cesana Torinese
di Gabriella Poli
“Vecchia Milano in cucina”, di Cesare Comoletti e Giovanna Falzone, Meravigli Edizioni
Questo Dizionario gastronomico meneghino è costituito da oltre duemila vocaboli dialettali disposti in ordine rigorosamente alfabetico, secondo la scrittura milanese tradizionale. Per facilitare la ricerca di una parola di cui si conosce l’accezione italiana ma non quella milanese, in appendice è stato aggiunto un repertorio italiano/milanese che elenca tutte le voci o le locuzioni italiane con la traduzione dialettale di tutti i sinonimi che compaiono nel volume. Arricchiscono inoltre il volume numerose ricette di piatti tipici della tradizione meneghina e schede dei principali locali storici della città dove è possibile assaporarli. Nato a Milano il 12 dicembre 1933, dopo la laurea in ingegneria industriale al Politecnico Cesare Comoletti cominciò ad occuparsi dell’azienda di famiglia. Iscritto al Circolo Filologico Milanese e co-fondatore della sezione dialettale, per trent’anni insegnò grammatica del meneghino e venne eletto presidente del Filologico nel 1996/97. Insignito nel ‘ 98 del premio Carlo Porta e cittadino benemerito, ha pubblicato numerosi volumi, anche come co-autore, tra cui I grandoeur de Milan, I mestée de Milan, Milano misteriosa e segreta, il Grande Dizionario Milanese (Vallardi, 2001). www.meravigliedizioni.it
“Milano: la cucina della nonna”, di Giovanna Falzone, Meravigli Edizioni
Nello scrivere questo volume l’autrice si è prefissa di “fermare” uno dei tratti più caratteristici della fisionomia della vecchia Milano. Risalendo anche a epoche lontane, ha cercato di raccogliere le ricette che erano patrimonio di nonni e bisnonni: perché questo non andasse disperso. Talune sono state ritrovate su quaderni e libri di cucina di famiglia, pagine ingiallite dal tempo, consunte dall’uso, testimoni di necessità e gusti lontani, ma ancora attuali. Una tale ricerca acquista primaria importanza poiché la cucina, per quanto umile e domestica, è una delle piccole arti di cui si è sempre occupata l’umanità, lasciandovi la propria impronta. Un’impronta troppo spesso labile: la cucina, specie quella popolare, non ha infatti lasciato che alcuni grezzi ricettari, più che altro appunti, promemoria, e magari neppure quelli, perché i prodotti di cui essa si è avvalsa appartenevano talmente al quotidiano che non vi era la necessità di “fermare” sulla carta qualcosa che rientrava nella prassi familiare. www.meravigliedizioni.it
“La cusina de Milan”, di Giuseppe Fontana, Meravigli Edizioni
Giuseppe Fontana illustre membro della schiera dei cuochi milanesi, a cavallo fra Otto e Novecento, contesi fra le case patrizie e i migliori ristoranti, fu uno dei più grandi chef dell’esclusivo Savini in Galleria, dal 1905 al 1929. Consumato conoscitore di palati, gastronomo, poeta, educato alla più raffinata cultura gastronomica internazionale, predilesse sempre, fra tutte, le ricette tradizionali della cucina meneghina. Appassionato cultore del vernacolo milanese, quasi a sfidare chi lo spregiava quale infimo linguaggio del volgo, lo seppe utilizzare magistralmente, sulla scia di Carlo Porta ed Emilio De Marchi, per offrire alla sua città un gioiello senza precedenti: La cusina de Milan, una raccolta di ricette milanesi scritte non solo in dialetto ma anche in versi. Il volume è stampato con “effetto cartapaglia”. www.meravigliedizioni.it
“Souramìa, Courombiera e l’Outanhë. Territorio, storia e toponimi dell’ex comune censuario di Solomiac” di Renato Sibille
Un libro dedicato alla Comunità di Cesana Torinese. La memoria storica è un bene prezioso per una comunità. Un bene che si tramanda di generazione in generazione, nei racconti di famiglia, nello stare insieme. Frammenti di vita quotidiana, di personaggi, ricordi che lo scorrere del tempo rende sempre più sbiaditi e che lo spopolare di antichi centri alpini finisce per cancellare. Ricordi che sono stati fissati in maniera indelebile nel Cahier n.23 dell’Ecomuseo Colombano Romean intitolato “Souramìa, Courombiera e l’Outanhë. Territorio, storia e toponimi dell’ex comune censuario di Solomiac” di Renato Sibille, presentato recentemente nella biblioteca Comunale di Cesana Torinese “2 Giugno”. Il Sindaco di Cesana Torinese, Lorenzo Colombo, ha sottolineato come usi e costumi delle frazioni rappresentino un punto di partenza per il rispetto e la gestione di un territorio che ha molto da insegnare. Sul palco con il primo cittadino, introdotti dal direttore della biblioteca comunale di Cesana, Alessandro Fossato, l’autore Renato Sibille, Nadia Faure in rappresentanza dell’Ente di Gestione delle aree protette delle Alpi Cozie, Massimo Garavelli, Presidente del Consorzio Forestale Alta Valle di Susa, ed Enzo Vayr del CeSDoMeO (Centro Studi e Documentazione della Memoria Orale) di Giaglione. La chiave della memoria sono i toponimi, collegati al territorio alla storia dell’ex Comune censuario di Solomiac, dal 1929 divenuto frazione di Cesana Torinese. Il volume è disponibile presso la biblioteca di Cesana Torinese e all’Ecomuseo Colombano Romean di Salbertrand. Info: Tel. 0122 854720 – info@press100.com