a cura di Silvana Rizzi
A Grottaglie una mostra fuori dal comune
Il fascino di conoscere e di sfidare l’ignoto è di tutti i tempi, attuale oggi, come all’epoca di Ulisse.
Ambientata nell’onirica grotta ipogea del 1200, la mostra di Domenico Pinto “Il viaggio di Ulisse, Io mi chiamo nessuno”(fino al 31 gennaio) dà vita al cuore più antico del quartiere delle ceramiche di Grottaglie. Il racconto, con 18 statue di cavalli in terracotta invetriata con lustri e ori zecchini, racconta le tappe del viaggio di Ulisse, in un dialogo fatto di ironia, fantasia e storia, dove emergono l’intelligenza e la saggezza di Ulisse, accanto alla sua voglia di evadere.
Sullo sfondo Itaca, il grande ideale da raggiungere, rappresentata con una nuvola appoggiata sulla città, come una forte aspirazione e ambizione umana www.ceramichepinto.it
Imola mette in luce i suoi tesori
A presentare l’evento a palazzo Sersanti “La collezione. Oggetti d’arte e d’artigianato della Fondazione Cassa dei risparmi di Imola”(fino al 7 febbraio, tel.0542 26606)è stato chiamato Philippe Daverio, proprio perché si tratta di una mostra eclettica legata al territorio emiliano-romagnolo. Per la prima volta la Fondazione della Cassa dei Risparmi della città apre le porte dei suoi tesori, riflettendo sull’opera d’arte. In mostra un viaggio nelle eccellenze di questa terra, tra dolci colline e mare, per scoprire non solo la pittura, la scultura e la ceramica, ma l’arte della calzatura, della moda e dell’artigianato.
Senza dimenticare l’arte della cucina, che si può sperimentare in prima persona andando a pranzo al Ristorante San Domenico (tel.0542 29000), un mito per i suoi piatti, ma anche per l’atmosfera e la qualità familiare del servizio www.mostrefondazioneimola.it
IL Poldi Pezzoli sulla cresta dell’arte
L’Expo ha ormai chiuso i battenti, ma la città meneghina domina la scena per la qualità delle sue mostre. Al Poldi Pezzoli, nella milanesissima via Manzoni, scrigno di opere d’arte d’inaspettata bellezza e simbolo del mecenatismo cittadino, ha appena riaperto le porte la Sala degli orologi, dopo un lungo restauro. Nata nel 1973 con la donazione dell’imprenditore Bruno Falck, la sala rinasce ora a nuova vita, grazie alla generosità di Nina Stevens, che ha dedicato l’opera di restauro alla memoria di Patrick Heiniger, suo compagno e storico CEO di Rolex. In mostra non solo si ammirano orologi da togliere il fiato per la bellezza, ma ci si ferma a scoprirne i meccanismi, ascoltarne i ticchettii e incantarsi davanti agli automi messi in azione.
Accanto alla rinnovata sala degli orologi, la bellissima e accattivante mostra in corso “L’incanto dei Macchiaioli nella Collezione di Giacomo e Ida Jucker”(fino al 29 febbraio) racconta l’avventura artistica di Giacomo Jucker, grande imprenditore lombardo agli inizi del Novecento, a cui è legato una delle più importanti collezioni dei Macchiaioli, i pittori della macchia della seconda metà dell’Ottocento, che amavano ritrovarsi per discutere di pittura al caffè Michelangelo di Firenze. In mostra, capolavori come Curiosità di Silvestro Lega, Che freddo di Giuseppe De Nittis e tanti altri. Senza dimenticare le scene di battaglia di Giovanni Fattori, riprese nelle prospettive e nella luminosità da Luchino Visconti nel suo capolavoro ”Senso”.
Il grande regista le aveva ben presenti in quanto frequentava, appunto, casa Jucker www.museopoldipezzoli.it
A Verona il Post-Impressionismo è di scena
Avete presente le picchiettature piccole e colorate di Seurat? La mostra al Palazzo della Gran Guardia “Seurat-Van Gogh-Mondrian”(fino al 13 marzo), curata da Stefano Zuffi, racconta il grande cambiamento nell’arte tra la fine dell’Ottocento e l’inizio del Novecento, grazie ai francesi George Seurat e Paul Signac, che portano una ventata di novità nella pittura impressionista. Si tratta di una rivoluzione del colore, legata agli studi di fisica e di ottica e agli sviluppi della fotografia, che apre la strada all’arte moderna.
Amicissimi tra loro, anche se di carattere diversissimo, Seurat meticoloso e silenzioso, Signac, allegro e appassionato di acqua e di mare, i due artisti fondano il Pointillisme, la tecnica pittorica basata su una fitta picchiettatura di punti di colore divisi e separati. Il risultato sono rasserenanti quadri di paesaggio dalla poesia straordinaria. In mostra magnifici capolavori pieni di colore, tutti provenienti dal museo olandese Kroller Muller di Otterlo, tra cui, tele di artisti notissimi come Van Gogh e altri meno noti, come Van Rysselberghe e Henry van de Velde. Dopo la mostra, merita una visita il Museo di Castelvecchio, depredato purtroppo ultimamente di alcuni capolavori, restaurato con grande maestria da Carlo Scarpa.
E, per terminare in gloria la giornata, merita una sosta per il pranzo la trattoria I Masenini (045 8065169), a pochi passi dalla Gran Guardia www.ilpostimpressionismoineuropa.it