Tra nere pietre vulcaniche, bianchi irruenti geyser, abbacinanti ghiacciai e imponenti cascate: benvenuti nel Paese che ha il Parlamento più antico d’Europa
Testo e foto di Claudia Farina
Fuoco, acqua e visioni della terra com’era milioni d’ anni fa. È l’Islanda delle nere pietre vulcaniche, dei bianchi irruenti geyser, di abbacinanti ghiacciai e imponenti cascate; dei verdi di ogni sfumatura sui tappeti di muschio o sui sentieri che costeggiano canyon dell’ultima glaciazione. Posizionata sotto il circolo polare artico,d’estate ha luce per quasi 24 ore e altrettanto buio d’inverno, finche l’aurora boreale fa esplodere il cielo in mille colori. La calda corrente del golfo mitiga il clima, mentre i paesaggi mutano velocemente, con l’alternarsi frequente di sole e pioggia. Il fuoco vulcanico con i suoi comprimari lapilli e ceneri domina la scena: Laki – il nome simpatico non inganni – ha oscurato i cieli per mesi nella devastante eruzione del 1783 che ha lanciato lava alta chilometri, ridisegnando a coni la morfologia del territorio meridionale. Se Laki è estinto, indimenticabile è l’eruzione dell’Eyjafjöll del 2010 che bloccò con nubi cenerine il traffico aereo sull’ Europa.
Acqua e fuoco
In questo paesaggio modellato da forze geotermiche arrivano fotografi da tutto il mondo. Cavalletti, obiettivi e smartphone si allineano di fronte a cascate, fumanti vapori, muschi su roccia nera, fiori “alpini”, iceberg striati d’azzurro vaganti in laguna, ma anche di fronte al baluginante centro culturale Harpa di Reykiavic o nei tepori lattiginosi della Blue Lagoon. Immergersi qualche ora all’andata e al ritorno dal viaggio Italia-Islanda, visto che si trova vicino all’aeroporto di Keflavik, è il migliore benvenuto–arrivederci che si possa immaginare. Acque termali smeraldine (www.bluelagoon.com) fluttuanti in una conca di lava nera contenente alghe, sali minerali e silicio, alimentano questa SPA open air di caldi vapori, con benefici effetti rilassanti e rigeneranti. Fuoco e acqua disegnano la geografia dell’Islanda. In una superficie di 103.000 km quadrati, solo l’1% è coltivabile; i campi di lava occupano il 25%, la sabbia il 4% , i pascoli il 20%, i ghiacciai il 12% e i laghi il 3%. Fiumi, laghi, fumarole e cascate si vedono un po’ ovunque nell’Islanda del sud. Imponente e fragorosa precipita dalla roccia Svartifoss, la “cascata nera”incorniciata da colonne di basalto scuro, visibile nel Parco Nazionale di Skaftafell. Sorprendente è Gulfoss – cascata d’Oro – la più grande d’Islanda, che si incunea a balzi in un canyon, producendo avvolgenti nebbie sorvolate dall’arcobaleno. Ci sono vapori e vapori, quelli che scendono e quelli che salgono come il Geyser, fenomeno che prende il nome proprio dalla località islandese: destrezza fotografica è riprenderlo quando fuoriesce tuonando dal cratere. Oltre alla cascata nera, di straordinario nel Parco Nazionale di Skaftafell c’è la lingua glaciale del Vatnajökull, il più grande ghiacciaio d’Europa, di un bianco abbacinante tra pareti di roccia nera. Ci si avvicina percorrendo vari sentieri concentrici, tra cespugli di piante basse, boschi di betulle, tappeti di muschio e aiole spontanee di fiori. Un luogo di straordinaria energia per meditare.
Spettacoli naturali
Se la Repubblica è giovane – è stata proclamata nel 1944 in una cerimonia al Parco nazionale di Thingvellir– il suo Parlamento è il più antico d’Europa, istituito nel 930 nello stesso luogo. Un ambiente straordinario, il parco nazionale Thingvellir, anche dal punto di vista geologico: qui si trova la spaccatura causata dalla deriva dei continenti tra la placca nord americana e quella euroasiatica, che si allarga di 5 mm all’anno. La verde distesa pianeggiante è illuminata dal lago e dall’immancabile cascata; dominata dalla “roccia della legge” dove i vichinghi recitavano la loro “costituzione” è solcata da sentieri verso l’altura, mentre spiccano solitarie una fattoria e una chiesetta svettante tra il verde. Oltrepassato il circuito turistico “Circolo d’oro” (Thingvellir, il lago Laugarvatn, Geysir, Gullfoss) e proseguendo verso il villaggio di Kirkjubaejarklaustur, merita una sosta di meraviglia (anche perché ignorato dalle guide) il Fjardargljufur, un canyon di novemila anni fa: le pareti rocciose di 100 metri sono state modellate dal fiume sottostante che scorre in profondità per due chilometri. Spettacolare è la laguna glaciale di Jökulsàrlòn, dove gli iceberg staccatisi dal ghiacciaio confluiscono in un moto perpetuo di scioglimento e ricongelamento, fino ad incanalarsi in un fiume e raggiungere l’oceano Atlantico.
Reykiavik e Hafnarfjoerdur
Se gli islandesi sono 320.000, metà abita nella capitale, linda, ordinata e culturalmente molto vivace, come attesta il fantasmagorico Harpa vicino al porto, grande edificio con sala concerti e centro congressi. Di notte, le pareti ricoperte di vetri concavi e convessi luccicano con movimento stroboscopico, accompagnato dalle melodie suonate dall’Orchestra Sinfonica. Oltre al Museo Nazionale (www.nationalmuseum.is) che conserva interessanti reperti di ogni epoca, incuriosisce il museo fallologico, visitabile anche dalle famiglie! (www.phallus.it). Ristorazione e shopping si trovano sulla stessa centralissima via. A una decina di km dalla capitale sorge il villaggio vichingo di Hafnarfjoerdur, un tempo chiamata “città della lava”, buono per qualche scatto fotografico, mentre nel porto sono ancorati vecchi battelli, in memoria del tempo che fu.
Consigli utili
Tour Operator: Evolution Travel. Tutte le offerte su: www.islanda.viagginmente.com e www.islanda.evolutiontravel.it
Voli diretti con Icelandair in partenza da Malpensa: www.icelandair.it
Per il pernottamento: www.farmholidays.is