Port Ghalib: un tuffo nel blu
di Patrizia Ribuoli
Quattro ore di volo, una manciata di minuti per andare dall’aeroporto al Resort (il Crowne Plaza Sahara Oasis, in questo caso), cinque minuti (non di più!) per togliersi di dosso il grigiore dell’autunno cittadino, respirare il profumo della salsedine portato dal vento che attenua la calura, infilarsi costume, pinne, maschera e boccaglio e… voilà! Eccoci pronti per un tuffo in un vero e proprio acquario naturale per nuotare tra i coralli muovendosi pinna-a-pinna con pesci farfalla, pesci pappagallo, pesci scoiattolo, razze, pesci trombetta, stelle marine, cernie, castagnole verde-blu, cavallucci marini, damigelle fasciate, tordi lunari e mille altre straordinarie, coloratissime varietà tropicali. Questo paradiso a misura non solo di sub (i punti perfetti per immersioni sono tantissimi e non mancano centri divers ottimamente organizzati ai quali affidarsi con sicurezza), ma anche di semplici amanti dello snorkeling, ha un nome: Port Ghalib, l’altra faccia del Mar Rosso, certo una delle mete più esclusive della costa egiziana, dove in un mix ben calibrato di lusso e natura si può ancora vivere il contatto con il mare nel senso più pieno del termine, senza difficoltà nemmeno per chi non nutre troppa familiarità con l’acqua (qui la salinità media sfiora il 41 per mille, più di tutti gli altri mari, il che aiuta non poco a stare a galla).
Reef mozzafiato e lagune turchesi
Settecento metri di litorale attrezzato lambito da uno dei mari più belli del mondo, con due pontili per immergersi direttamente nel reef e un ingresso in barriera direttamente dalla spiaggia, sarebbero già sufficienti a far sognare, ma è ancora niente rispetto a quello che promette, e mantiene, il richiamo del mare: basta una breve escursione in barca, non di rado accompagnata dalla danza di branchi di delfini, per trovarsi a nuotare con le tartarughe nella Baia di Abu Dabbab, o con un dugongo nella laguna di Marsa Shoona, o tra gli anemoni e i coralli duri che sembrano fluttuare sugli straordinari fondali di Marsa Mubarak o, ancora, lungo il reef ricchissimo e coloratissimo di Sharm El Loli, una spiaggia bianchissima affacciata su una laguna turchese. Certo, il rispetto per la natura è d’obbligo, ma a Port Ghalib sono per fortuna ormai pochi i turisti che sembrano avere ancora bisogno della raccomandazioni di rito (non camminate sulla barriera, non raccogliete conchiglie e coralli, non date da mangiare ai pesci…): qui ci si viene solo se il mare lo si ama davvero, per vederlo e goderne, non per distruggerlo.
Nuotare tra i coralli
Basta un tuffo dal pontile e un paio di bracciate per rimanere strabiliati dalla quantità di fragilissimi coralli rosa, gialli, lilla e rossi che formano le vertiginose pareti della barriera corallina che si immergono verso la profondità degli abissi: l’acqua, almeno per qualche metro sotto la superficie, è tiepida, il sole che filtra mette sotto i riflettori i colori smaglianti delle labbra delle tridacne che sembrano voler sorridere al passaggio delle miriadi di pesci dalle tinte sgargianti che trovano qui l’ambiente ideale per riprodursi, tranquilli e apparentemente ignari che qualche metro più sotto, o più al largo, si celano le temibili insidie non solo del pesce pietra o del pesce leone, ma anche dei grandi signori del mare come il barracuda, lo squalo leopardo, la murena gigante, lo squalo balena, la manta gigante e lo squalo martello. E non è ancora tutto: ci sono ancora le madrepore da vedere, e poi le spugne, una varietà di alghe che sembra infinita (a proposito: tartarughe dugongo ne sono ghiottissimi), molluschi di tutti i generi, polpi, gorgonie, anemoni, crostacei: gli esperti hanno calcolato che siano più di 1.200 le specie di pesci, e 25 quella di madrepore e coralli molli, che popolano questo magnifico acquario naturale. Una curiosità: tra le specie più piccole spiccano le castagnole, i blennidi e naturalmente gli anthias, rossi protagonisti di ricche colonie formate da molte femmine e un solo maschio, riconoscibile dalla livrea più vivace.
Tartarughe e dugongo
Ma visto che si è accennato tartarughe e dugongo, vale la pena di ricordare qualcosa in più a proposito di questi simpaticissimi protagonisti delle acque che bagnano le coste di Port Ghalib. Prima di tutto le tartarughe, che sono dei rettili e che, nel Mar Rosso, prosperano con ben cinque specie, anche se le due maggiormente diffuse sono la tartaruga a scaglie e quella verde: nessun problema se, quando le incontrate, le loro ragguardevoli dimensioni vi incutono un discreto rispetto delle distanze, perché non solo sono strettamente erbivore, ma sono anche ormai ben abituate alla presenza di sub e snorkelisti, restano indifferenti davanti allo stupore umano e, al massimo, spostano sul fondo un po’ di sabbia con le pinne quando sono stanche di essere fotografate. In ogni caso, e tartarughe marine non vanno mai toccate: il loro carapace è estremamente delicato e il semplice contatto potrebbe causare un indebolimento del loro sistema immunitario o addirittura la trasmissione di virus. Infine, i dugongo che, come i delfini, sono dei grandi mammiferi: fanno parte dei sirenidi e sono purtroppo a rischio di estinzione. Grossi (possono arrivare a 2 metri di lunghezza per 300 chili di peso), ma timidi e inoffensivi, sono golosissimi di alghe e riescono a brucarne fino a 50 chili al giorno: è per questo che molti li chiamano impropriamente “mucche del mare”.
Per il soggiorno: Crowne Plaza Sahara Oasis Port Ghalib Resort, CPOasis.PortGhalib@ihg.com, http://www.ihg.com/crowneplaza/hotels/gb/en/marsa-alam/ptgso/hoteldetail
Per escursioni, immersioni, attività di snorkeling: Emperor Divers, http://www.emperordivers.com/
Prenotazioni dall’Italia: www.brixiato.it