di Claudia Farina
Diodoros e la Valle dei Templi
Giunone protegge Diodoros, il vino della Valle dei Templi. E non solo il vino. Diodoros è un progetto voluto dall’Autorità del Parco della Valle, in collaborazione con le strutture produttive del territorio, per riprendere la coltivazione nelle aree demaniali del Parco siciliano. Il vino nasce dalla convenzione tra l’ente parco e la cantina CVA Canicattì, impegnata da oltre quarant’anni a valorizzare la tradizione viticola dell’agro agrigentino, con l’appeal dei vitigni autoctoni siciliani. Oltre al vigneto storico della Valle dei Templi, posto sotto il tempio di Giunone, “il progetto – come ha sottolineato l’ Assessore Regionale dei Beni Culturali e dell’Identità Siciliana Mariarita Sgarlata nella presentazione a Vinitaly – ha un grande valore economico e d’immagine, mirando a rivalutare l’area archeologica della Valle in una nuova fruizione, dal momento che vino e archeologia fanno grande un territorio ricco di storia”. Diodoros nasce in un giacimento viticolo di grande interesse, frutto di una selezione naturale che i vignaioli della Valle hanno operato nel corso degli anni interpretando al meglio gli aspetti pedoclimatici. Siamo nel cuore delle Terre del Nero d’Avola, dove i suoli di origine alluvionale profondi e sabbiosi sono molto fertili per la coltivazione delle varietà autoctone. Diodoros vendemmia 2012 è un blend delle varietà di Nero d’avola(90%) Nerello Cappuccio e Nerello Mascalese. La veste di questa prima annata ha come simbolo una colonna dorica stilizzata scelta dai visitatori del parco e dagli eno-appassionati, sulla base di tre bozzetti realizzati dal designer siciliano Antonio Giancontieri. www.viticoltoriassociati.com
Nebbiolo e Albeisa
“Nebbiolo Prima”, la manifestazione che porta in scena le più note espressioni del vitigno piemontese sarà all’insegna della sostenibilità ambientale in Africa. L’anteprima delle nuove annate di Barolo, Barbaresco e Roero, giunta alla quinta edizione, si terrà dall’11 al 16 maggio presso il Palazzo Mostre e Congressi di Alba. La presentazione dei tre grandi vini delle Langhe diventerà l’occasione per introdurre al pubblico della stampa internazionale la recente iniziativa di Albeisa per la conservazione della foresta tropicale del Kenya. Il progetto dell’associazione, nato per celebrare i quarant’anni della storica bottiglia albese, mira a finanziare il reintegro di 4000 alberi nella zona keniota di Bore, grazie al supporto dell’organizzazione Tree-Nation. In degustazione le annate Barolo 2010 e riserva 2008, Barbaresco 2011 e riserva 2009, Roero 2011 e riserva 2010. Saranno presenti oltre 230 aziende di Langa e Roero per un totale di quasi 500 vini a base Nebbiolo. L’evento si articolerà in cinque giornate, permettendo ad ogni partecipante di scegliere tra un programma leggero ed uno intensivo. In questo modo gli ospiti potranno conoscere i vini, i volti e i luoghi delle Langhe, dove il terroir si presenta come un mosaico di espressioni, che si mescolano alla filosofia e alla passione di ogni singola famiglia di viticoltori. Albeisa è stata fondata nel 1973 da un’idea di Renato Ratti con l’obiettivo di identificare, attraverso una bottiglia dalla forma unica e speciale, le migliori produzioni di Langa. L’associazione, non a scopo di lucro, ha come finalità principale la promozione e valorizzazione dei vini dell’albese. www.albeisa.it
Pecorino vino del Gran sasso d’Italia
Nasce nel cuore dell’Abruzzo, all’interno del Parco Nazionale del Gran Sasso e Monti della Laga, la produzione enologica della famiglia Pasetti. È infatti nelle zone incontaminate e selvagge a cavallo del massiccio montuoso che vengono coltivate le uve destinate alla vinificazione dei prodotti simbolo dell’azienda, primo fra tutti il Pecorino Dop. Le prime tracce bibliografiche di questa varietà risalgono infatti al tempo di Catone il Censore che lo classificava, insieme con altri vitigni, nel gruppo delle aminee. Questi vitigni presero il nome dal popolo degli Ammei, originari della Tessaglia, i quali nelle loro migrazioni portarono questi vitigni nella nostra penisola. Alla fine degli anni ’80 del Pecorino si erano però perse le tracce ed erano presenti solo alcune piante nel teramano e nella provincia dell’Aquila. Oggi, grazie ad un lavoro di recupero e di selezione e all’audacia di pochi viticoltori lungimiranti, tra cui la famiglia Pasetti, questo vino sta riscuotendo sempre più consensi. Il Pecorino di Pasetti nasce nel comprensorio di Pescosansonesco (PE), Capestrano (AQ), e Ofena (AQ), in zona pedemontana a 550 mt. sul livello del mare, proprio ai piedi del massiccio del Gran Sasso d’Italia. Le uve utilizzate vengono infatti prodotte all’interno del Parco Nazionale del Gran Sasso d’Italia, e per questo l’azienda può apporre il logo del Parco sulle proprie etichette.Condotta dalle sommelier Ais abruzzesi Adua Villa e Manuela Cornelii, è stata presentata a Vinitaly una verticale di grande interesse di sei annate (2012 – 2011 – 2008 – 2007 – 2006 – 2004, clou proprio quest’ultima) a tratteggiare la storia enologica dell’azienda Pasetti e di questo vitigno dalla storia antica. www.pasettivini.it
Premi Grandi Cru d’Italia
Assegnati nella cornice del Teatro Ristori di Verona i Premi Grandi Cru d’Italia dedicati ad eminenti personalità internazionali del settore enologico. Alla cena di gala svoltasi durante Vinitaly hanno partecipato circa 300 giornalisti e operatori nazionali e internazionali, autorità e i soci del Comitato Grandi Cru d’Italia, associazione che sul modello francese riunisce i 100 produttori di più alta qualità, che da almeno 20 anni producono vini con i più alti rating derivanti dall’incrocio di guide e riviste italiane e straniere. A fare gli onori di casa il nuovo Presidente, il Marchese Carlo Guerrieri Gonzaga (Tenuta San Leonardo, dove si produce l’omonimo grande Cru), succeduto al Marchese Vittorio Frescobaldi, affiancato dal Vice Presidente Esecutivo Paolo Panerai. Fil rouge della serata è stato il connubio tra vino e arte, protagonista il Bacco Adolescente di Caravaggio, di cui gli ospiti hanno potuto apprezzare significativi dettagli pittorici e la storia della sua creazione, grazie agli approfondimenti del Prof. Vittorio Maria De Bonis. Ai partecipanti è stato presentato il libro WineArt in italiano, inglese e cinese, con un interessante approfondimento sul legame fra vino e arte. Ad esaltare i Grandi Cru, serviti nel corso della cena dai sommelier di AIS Veneto, sono state le creazioni dello chef Niko Romito, cuore, insieme alla sorella Cristiana, del ristorante Reale di Castel di Sangro (AQ), tre stelle Michelin nel 2014. I soci del Comitato Grandi Cru d’Italia hanno premiato come miglior giornalista, ex aequo, Jay McInerney (Wine Columnist Town & Country e The Wall Street Journal, oltre che grande romanziere) e Qianrui Cheng, Senior Editor Wine in China. Sommelier: Paolo Basso, miglior sommelier del Mondo 2013 per la Association de la Sommellerie Internationale. Premi speciali: Diana Bracco, Presidente EXPO 2015 e Commissario Generale Padiglione Italia; Alberto Bradanini, Ambasciatore d’Italia a Pechino; Eduardo Eurnekian, Presidente Corporacion America e Proprietario di Bodega del Fin del Mundo in Argentina e Armavir in Armenia. http://www.grandicruditalia.com/