Pedalare tra foreste di pini, villaggi dalle architetture uniche e dislivelli da circuiti mondiali
testo e foto di Carlo FERRARI
Le isole hanno per tutti un fascino particolare, da sempre. Calate come sono in mezzo al mare, quel mare che comunque da sempre ha richiamato l’uomo, che per natura non ha mai proteso verso le montagne ma verso il mare appunto, sono un poco nei sogni di tutti quanti quelli che abbiano a scegliersi una meta che sia sinonimo di riposo, drammaticità di paesaggi, silenzio. Gran Canaria è un autentico continente in miniatura, dove in un solo giorno è possibile passare attraverso dune di sabbia, spiagge tropicali, palme, montagne, gole con alte falesie, boschi di pini in alto e piante grasse in basso. Salire al di sopra di un mare di nuvole e contemplare a 360º l’Oceano Atlantico ai vostri piedi. Le eccezionali condizioni climatiche ed il rilievo orografico le conferiscono il dono di potere soddisfare tanto il turismo di riposo quanto quello di chi ama immergersi in movimento nelle trame della natura. L’UNESCO ha dichiarato quasi il 50% di Gran Canaria come Riserva della Biosfera, con 33 spazi protetti 8 riserve naturali ed oltre 100 specie di flora esclusive dell’isola. La rete di Caminos Reales, storici sentieri realizzati dagli antichi abitanti promettono un appassionante viaggio di scoperta per oltre 300 kilometri che dal punto piu’ alto, il Pico de las Nieves si diramano per tutto il nordest.
Siamo dei ciclisti, e dovendo scegliere una meta autunnale per chiudere la stagione estiva, non potevamo che fare rotta verso questi lidi insulari europei rubati al nord Africa. Il clima sarebbe perfetto anche in pieno inverno, che qui rappresenta la stagione clou per il turismo dedito alla tintarella, al materassino, ed alle vasche sul paseo di Maspalomas, ma noi siamo ciclisti alpinisti, abbiamo quel sinistro piacere della “vita in salita”, e dunque non avremmo potuto scegliere di meglio. D’altronde se anche la immagine piu’ conosciuta di Gran Canaria èil Parco Naturale delle dune di Maspalomas con i suoi 6km di spiagge, all’interno e’ dominata dalle cime del Roque Nublo e del Pico Bentayga, che condurranno le nostre tappe a sommatorie altimetriche da tapponi dolomitici mitigate da soste fotografiche da cui non farsi troppo tentare, perchè la assoluta mancanza di tratti piatti regala profondità di campi, vastità di paesaggi e verticalità di profili difficilmente trovati altrove e che, coniugati alla pulizia della luce di un cielo sempre terso offre un set facilmente rinnovabile di chilometro in chilometro.
Paesaggi tendenzialmente aridi caratterizzati da rocce vulcaniche e cespi di fichi d’india, piante grasse ovunque, il preponderante colore bianco dei villaggi, le ringhiere in ferro battuto, porte ed imposte in legno massiccio e la immancabile presenza della cattolicità latina delle chiese riccamente intarsiate all’interno e quei piccoli esercizi commerciali di paese dove ti fermi per la merenda di mezzogiorno, nei quali trovi di tutto, ma proprio di tutto, dove il pane è tagliato all’istante per essere riempito di locale affettato e formaggio ad un prezzo d’altri tempi, d’altri luoghi, da questi luoghi. Paesaggi non solo verticali di rocce vulcaniche, ma di preistoriche caldere come la Caldera de Bandama, un cratere con una profondità di 200m ed un diametro di 800m con il quale la nostra galoppata ha avuto inizio contemplabile dall’ alto del Pico de Bandama, prima di scendere al mare e riprendere dislivello verso il villaggio di Teror, con la imponente Cattedrale de La Virgen del Pino e le sue architetture esterne di stucchi, balconate di legno, ferri battuti, tinte pastello e strade di pietra.
E nel giorno di riposo liberatevi dei velocipedi per un carosello meramente turistico/culturale per spazzolare al meglio le bianche viuzze di Telde, l’antico quartiere di Vegueta a Las Palmas con il suo mercato, il Museo di Colombo a la Chiesa dove “il genovese” prego’ prima della grande impresa, senza dimenticare il quartiere di Triana e la spiaggia di Playa de Las Canteras. Ed inoltre Arucas, detta “ la perla di Gran Canaria”, per ammirare la piu’ bella basilica dell’ isola, la Iglesia de San Juan, sovrastante strade pedonali fiancheggiate da eleganti edifici storici in stile coloniale. E da non perdere la cittadina di Aguimes, con uno dei centri storici piu’ fotogenici in assoluto che apre le porte al Barranco de Guayadeque, una gola posta a 1500m. dove si ammirano delle “casas cuevas” abitate e scavate interamente nella roccia dove si finirà la giornata al famoso e tipico Restaurante Tagoror, una serie di sale speleo-culinarie da restare a “bocca aperta”. Gran Canaria è il luogo per coloro che desiderano delle vacanze diverse, vicino a casa, in una stagione deliziosa che non finisce mai e con lo stimolo di scoprire ogni giorno un mondo nuovo di sensazioni che attivano tutti i sensi.
Tappa no.1: BANDAMA – TEROR – EL DRAGONAL – SAN MATEO
Lunghezza: km 62
Dislivello:Â m 1680
DifficoltĂ : abbastanza impegnativa
Dall’ Hotel Mondalon si gira subito a sinistra e si sale alla Caldera de Bandama ed in breve si raggiunge il Pico de Bandama, con una salita constante ed a tratti dura. Si ridiscende deviando dopo pochi kilometri per la GC 900 verso La Calzada, dove si continua sulla GC 310 fino a deviare sulla GC 308 per S. Lorenzo. Si continua fino ad immettersi sulla GC 21 salendo a Teror. Obbligatorio un giro per Calle Real, tra dimore antiche e colorate vivaci con muri obliqui e balconate in legno, e visita alla Basilica de la Virgen del Pino, patrona di Gran Canaria che secondo la tradizione apparve proprio su di un pino della vicina foresta, Si esce e si prende sempre e solo salita sulla GC 42 verso Vega de San Mateo.
Tappa no.2: SAN MATEO – PICO DE LAS NIEVES – ARTENARA – TUNTE
Lunghezza: km 73
Dislivello: m 1915
DifficoltĂ : impegnativa
In uscita da Vega de San Mateo si parte verso Cueva Grande per la GC 600 fino ad arrivare a Cruce de Los Pechos, girare a sinistra per la GC 130 e dunque per la GC 134 verso la vetta del Pozo de las Nieves, 1949 m. Si rientra verso “Cruce” e per la GC 150 si perviene al cocevia di Cruz de Tejeda che con la sua croce di pietra verde marca il centro geografico di Gran Canaria e punto di partenza degli storici Caminos Reales che attrversano tutta l’isola, e proseguendo in uno scenario ecursionistico dei piu ingaggianti atraverso i Pinos de Galdar, sempre sulla GC 150 si arriva al bel villaggio di Artenara, dove nella sua parte impegnata dalle abitazioni scavate nella roccia si visita la Virgen de la Cuevita, patrona dei ciclisti. Si scende per la GC 60 ad Ayacata, su di una strada incisa nei fianchi di alte montagne rocciose costituenti i blocchi del Roque Bentayga e del Roque Nublo, e sempre in discesa si giunge a San Bartolomè de Tirajana o Tunte.
Tappa no.3: TUNTE – MASPALOMAS – AICATA – TUNTE
Lunghezza: km 96
Dislivello: m 2005
DifficoltĂ : impegnativa
Si scende con ripidi e rapidi tornanti per raggiungere sulla GC 60 il delizioso villaggio di Fataga, si prosegue per pochi chilometri e dunque si sale al belvedere di Mundo Aborigen, da dove si riprende la discesa che in breve mena a Maspalomas, cittadina quasi offensiva nei confronti di quanto apprezzato fino a pochi chilometri prima. Una visita alle famose dune sabbiose e poi deviazione sulla GC 500 per Arguineguin, da dove si rifà rotta verso l’interno sulla GC 505 per un 10 km circa di pianura verso Cercados de Espino prima di iniziare una interminabile salita di 25 km in un ambiente selvaggio ed autentico doppiando Barranquillo de San Andres verso la GC 605 fino ad Ayacata, dove si reincrocia la strada del giorno precedente e si rientra a San Bartolomè de Tirajana ( Tunte ) sulla GC 60.
Tappa no.4: TUNTE – SANTA LUCIA – TEMISES – AGUIMES
Lunghezza: km 30
Dislivello: m 300
DifficoltĂ : molto facile
Si esce dal villaggio in discesa, ed immediatamente si devia a sinistra sulla GC 65 affrontando una serie di saliscendi in una pineta che terminano con una discesa sul villaggio di Santa Lucia, che presenta un interessante centro storico. Da li si prende a sinistra a salire la GC 550 verso Temisas, un minuscolo villaggio situato su di una balconata naturale estremamente panoramica. Si prosegue sulla stessa strada ed in breve si arriva sempre scendendo ad Aguimes, il cui centro storico è uno dei piu’ pittoreschi e meglio restaurati dell’ isola, e la Iglesia de San Sebastian uno dei migliori esempi di stile canario. Ambiente che dagli scenari rocciosi muta piano piano fino al mare attraverso oasi verdi di palme.
Tappa no.5: PUERTO DE LAS NIEVES – BAIA SARDINA – AGAETE – PUERTO DE LAS NIEVES
Lunghezza: km 35
Dislivello: m 605
DifficoltĂ : facile
Da Puerto de las Nieves si sale alla attigua Agaete, e per la GC 293 si sale in alcuni kilometri fino ad una rotonda con piccola edicola religiosa. Si attraversa il cavalcavia e si inforca a sinistra una strada che inizialmente sale per qualche centinaio di metri, poi inizia a scendere direzione mare per arrivare in pochi kilometri alla deliziosa Baia Sardina. Da qui si esce in ripida salita ad un incrocio dove si prende la GC 202 che su falsopiano a salire conduce fino a Galdar. Da Galdar con 2km di superstrada GC 2 si ritorna all’incrocio con edicola di inizio giornata, da dove, aritroso, si rientra dapprima ad Agaete e dunque a Puerto de las Nieves.
Dove, come e quando
Le Isole Canarie hanno un clima favorevole tutto l’anno, perchè anche in estate le temperature raramente superano i 38°C. Dicembre, Gennaio e Febbraio sono i mesi di alta stagione, Luglio ed Agosto i più affollati. Ottobre e Novembre forse i migliori per il trekking ed il ciclismo.
Queste le nostre sistemazioni che sinceramente consigliamo:
Hotel Rural Mondalon, http://hotelruralmondalon.es/
Hotel Rural Las Calas, http://www.hotelrurallascalas.com/
Hotel Rural Las Tirajanas, www.hotelrurallastirajanas.com
Hotel Rural Los Camellos, www.hecansa.com
Hotel El Cabo, www.hotelelcabo.com
Restaurante Tagoror, www.restaurante-tagoror.com
Abbigliamento ciclista estivo integrato di un giacchettino antivento per le discese dalle quote piu elevate. Noi avevamo capi della linea NORTHWAVE. Assolutamente da non dimenticare il casco e gli occhiali da sole, noi avevamo i “FIRE BOLT” el il casco “WINDMAX” della RUDY PROJECT. Un consiglio che mi piace dare è di portare da casa la propria sella come la nostra SMP ed i propri pedali. Siamo in un paese c.e.e. dunque la assistenza medica è assicurata, mentre consiglio una polizza per danni che potreste arrecare ad altri come la EUROP ASSISTANCE.
Siti utili: www.grancanaria.com, www.grancanariafincas.com, http://happy-biking.com
Per il servizio taxi-trasporto contattare Jorge Luis Diaz Delgado, jorge17diaz@gmail.com