Una Spagna insolita? Non tanto, da quando il turismo ha cominciato a scoprire e ad appassionarsi a itinerari che parlano al cuore e alla cultura.
La Regione di Castiglia y Léon, la più grande della Spagna, rappresenta al meglio questa tendenza. Basti pensare che questa affascinante regione spagnola possiede ben nove siti Patrimonio dell’Umanità Unesco, tra cui le intere città di Segovia, Avila e Salamanca, praticamente oltre il 60 per cento di tutto il patrimonio architettonico e artistico esistente in Spagna.
Non solo: in Castiglia y Léon si sviluppa gran parte del famoso Camino di Santiago, da secoli meta di pellegrini che da tutta Europa si dirigono verso il santuario dell’Apostolo, in Galizia, là dove sorge la magnifica cattedrale, a pochi chilometri dall’Oceano Atlantico e da Finisterre.
Proprio l’anno prossimo si celebrerà l’8° centenario del pellegrinaggio di San Francesco d’Assisi a Santiago di Compostela. Uno dei più famosi pellegrini di questo itinerario, dichiarato Primo Itinerario Culturale Europeo dal Consiglio d’Europa, che attraversa la Castilla y León da est a ovest, passando da Burgos, Palencia e León, per quasi 400 chilometri.
Potremmo accompagnarli anche noi, idealmente, questi pellegrini, tra splendidi paesaggi montani e monumenti di interesse storico, scoprendo, insieme con la bellezza del territorio, la profondità di una spiritualità secolare, che riesce a parlare anche agli spiriti laici. Non rimpiangeremo qui né spiagge, né discoteche, né mondanità.
Ecco allora alcune delle meraviglie della Castilla y León, tutte presenti nella lista del Patrimonio dell’Unesco.
La città di Ávila racchiude all’interno delle sue mura un magnifico complesso monumentale formato dalla cattedrale, belle chiese, conventi, palazzi e case nobiliari impregnate dall’aria di spiritualità del suo personaggio più illustre: Santa Teresa di Gesù. Appuntamento ad Avila nel 2014, quando sarà celebrato il 4° Centenario della beatificazione di Santa Teresa con eventi di grande importanza storica e religiosa.
Salamanca, città universitaria per eccellenza, ha saputo rispettare il suo bellissimo patrimonio: l’affollata e famosa Plaza Mayor, la più monumentale e grandiosa della Spagna, costruita nel 1750, l’Università, le Cattedrali, i suoi numerosi palazzi.
Capolavori caratterizzati dall’uso della famosa pietra di Villamayor, una arenaria che conferisce ai monumenti un singolare colore dorato.
L’Università, una delle prime fondate in Europa, spicca per la facciata plateresca concepita come un grande retablo di pietra e le Cattedrali sono unite formando un complesso architettonico di eccezionale bellezza.
Intrecciati a questi monumenti storici, in un mix armonioso, ecco edifici nuovi come il Palazzo dei Congressi o il Centro di Arti Sceniche.
Segovia richiama la nostra attenzione soprattutto su uno dei capolavori dell’ingegneria romana, l’Acquedotto. Insieme alla Cattedrale gotica che domina la Playa Maior e all’Alcázar, invita ad una lunga passeggiata, anche per scoprire il quartiere più suggestivo della città, quello medievale, con le sue botteghe artigiane, le case, i decori di arabeschi sulle facciate. Affascinante anche la sopravvivenza delle tracce della fertile convivenza delle tre culture: giudaica, musulmana e cristiana.
E come dimenticare la Cattedrale di Burgos?. L’unica cattedrale di Spagna ad essere stata dichiarata Patrimonio dell’Umanità, in modo individuale, aldilà del contesto in cui è inserita. E’ uno dei migliori esempi del gotico del XIII secolo, con le sue torri slanciate, il tamburo e la Cappella dei Connestabili, pale d’altare, cappelle, vetrate, sepolcri e la famosa Scala dorata di Diego di Siloé.
In Castilla y Léon non mancano bellezze naturalistiche. Come Las Médulas, un territorio risultato dall’azione congiunta della natura e dell’uomo. Situato nella Regione del Bierzo, Las Médulas é considerato il maggior sfruttamento aurifero a cielo aperto di epoca romana. Fino al III secolo d.C. queste montagne rossastre rappresentavano una fonte di ricchezza enorme e nel contempo un interessante fenomeno di continuo rimodellamento del territorio. Infatti il particolare sistema estrattivo prevedeva che grandi serbatoi d’acqua ad alta quota venissero aperti all’improvviso, causando un’erosione che faceva affiorare nuovo materiale aurifero, ridisegnando ogni volta il paesaggio. Ancora oggi affascinante con le sue pareti rocciose, foreste, canyon e gallerie.
Infine Soria, una delle province meno conosciute della Castilla y León, ma uno dei luoghi più incredibili: una natura lussureggiante con magnifici boschi di pino, bacini e lagune, luoghi remoti nei quali è ancora possibile vedere le impronte dei Dinosauri.
Per maggiori informazioni: www.turismocastillayleon.com – www.spain.info/it
a cura di Franca Dell’Arciprete Scotti