Uno scorcio di Venezia in mezzo al lago incorniciato da un’esplosione di rose, iris, lavande, bouganville, dalie, zinnie… Benvenuti nei giardini romantici di Villa Borghese-Cavazza, un paradiso lacustre tutto da scoprire
di Claudia Farina
Quando vedi uno scorcio di Venezia in mezzo al lago, quella è lâIsola del Garda. Quando intravedi fioriture di rose, iris, lavande, margherite, zinnie, dalie che regalano pennellate di colore e profumi nelle aiuole poste ai piedi degli alberi, sei vicino alla villa BorgheseâCavazza in stile neogotico veneziano, che ricorda palazzo Ducale. Qui a sorpresa il paesaggio diventa tropicale tra agavi, cycas e le grandiose palme delle Canarie. Nel parterre davanti allâedificio, siepi di bosso sapientemente modellate raffigurano il giglio araldico dei de Ferrari, che realizzarono il giardino dâ impronta romantica alla fine dellâ800: mirabili sculture verdi visibili sia dallâacqua che dalla terraferma. E quando intravedi frutti di stagione (pere, fichi, olive, giuggiole, cachi, melograniâŚ) sei immerso in unâaltra dimensione temporale: quella di San Francesco, Napoleone, i Carbonari, lâArciduchessa russa, la nobildonna inglese. Ognuno di questi personaggi ha lasciato vestigia sullâisola Borghese-Cavazza. I proprietari, i sette figli del Conte Camillo Cavazza e di Lady Charlotte Talbot dâInghilterra, hanno aperto al pubblico dal 2002 questo frammento di terra lunga e stretta come una nave, giĂ abitata da Romani e Longobardi, dimora di frati, aristocratici, artisti e letterati.
Venezia nel Garda
LâIsola BorgheseâCavazza affiora dalle acque di pertinenza del comune di S. Felice del Benaco e si raggiunge salpando dai porti di Gardone, Barbarano, Salò, Garda, Bardolino e Manerba. Si attracca al porticciolo in stile Sanmicheli, accolti da olivi secolari e piccole sculture  a forma di drago e aquila che campeggiano nello stemma della famiglia Borghese. Il percorso – tra  terrazzamenti e boschetti di sempreverdi, fioriture di stagione come la splendida  rosa Lady Hillingdon, limonaie, aranceti, capperi abbarbicati ai muri – conduce alla visita, novitĂ di questâanno, alle celle conventuali del 1400, che conservano gli oggetti della vita di fattoria come botti, fiaschi, vasi per lâolio ma anche letti in ferro battuto, scaldaletto e completo da toelette dellâ800. Mentre lo sguardo punta sulle sponde di Sirmione, Bardolino, Garda e San Vigilio, una vegetazione tropicale annuncia Villa Borghese Cavazza, visione simbolo dellâisola, progettata dallâarch. Luigi Rovelli nei primi del â900 per volere della famiglia de Ferrari. Il complesso degli edifici si alza su sette livelli, a ridosso di un promontorio. La torre che sovrasta il panorama richiama Palazzo Ducale, come pure la Loggia sottostante, adibita a banchetti e feste, aperta verso il lago con colonne e capitelli finemente decorati a foglie e fiori. Di grande interesse le sale ricche di suppellettili e arredi dâepoca, appartenuti alle famiglie proprietarie; la sala della musica con  pianoforte originale ospita concerti, mentre giochi e  culle dei bambini sono teneri ricordi di varie generazioni. Campeggia, nella camera da letto aperta al pubblico, il ritratto della bisnonna Arciduchessa russa Maria Annenkoff: una vita che se non fosse vera, sembrerebbe la trama di un film. Eâ stata lei a volere la piccola Venezia sul Garda. Seconda novitĂ per i turisti questâanno è il restauro della grande tela del Carloni accanto alla panoramica terrazza, dove gli ospiti si ritemprano gustando lâaperitivo accompagnato da prodotti locali,  tra cui lâolio prodotto dallâazienda di famiglia. La visita prosegue tra scalette e sentieri verso scorci ancora piĂš esotici e misteriosi: un boschetto di pini e cipressi, lâacqua verde smeraldo dietro la villa, piante palustri con radici aeree: siamo su un lago italiano o in qualche isola dellâOceano Indiano? E il mostro sorgente dalle acque, che avrebbe il suo antro proprio qui dietro…? Di certo, invece, câè una bellissima vista su  Gardone e il monte Baldo, mentre un prato open space, la casetta delle fate e un vialetto di fiori di pesco regalano le ultime armonie sulla via dellâuscita.
Duemila anni di storia e nobili presenze
LâIsola fu abitata giĂ al tempo dei Romani. Nell’ 879 fu donata da Carlomanno ai frati di San Zeno di Verona; nel 1220 – â21 Francesco d’Assisi visitò  il lago di Garda e vi istituĂŹ un semplice romitorio. Fu S. Bernardino da Siena nel 1429 ad ampliare il monastero, che ospitò unâ importante scuola di teologia e filosofia. Dopo la confisca da parte di Napoleone nel 1778, ebbe vari proprietari fino alla rinascita con lâacquisizione da parte del Conte Luigi Lechi di Brescia (1817), cui succedette il Barone Scotti che la rivendette al Duca Gaetano de Ferrari di Genova e a sua moglie, l’Arciduchessa russa Maria Annenkoff. Tra il 1880 e il 1900 i nuovi proprietari realizzarono il parco, importando terra fertile e piante esotiche. Al posto della villa Lechi fu edificata la villa in stile neogotico-veneziano tra il 1890 e il 1903. Dopo la morte dell’Arciduchessa, l’isola passò in ereditĂ alla figlia Anna Maria – sposa del Principe Scipione Borghese di Roma – che ebbe molta cura del parco e dei ricordi di famiglia. Nel 1927subentrò la figlia Livia, sposata con il Conte Alessandro Cavazza di Bologna, che la lasciò al figlio Camillo e, dopo la sua morte, fu ereditata dalla  moglie Lady Charlotte Talbot dâInghilterra e dai loro sette figli.
La Stagione 2013
La stagione 2013, inaugurata a Pasqua, si protrarrĂ fino ad ottobre, allâinsegna della musica e della cultura collegata allâenogastronomia. La visita allâisola, della durata di circa due ore, comprende la guida, un piccolo aperitivo e il tragitto con imbarcazio i che partono dal porto di Gardone, Barbarano, Salò, Garda, Bardolino e Manerba. Per prenotazioni, visite e informazioni: cell. 328-3849226; info@isoladelgarda.com – http://www.isoladelgarda.com/