di Franca Celestini
Regate di primavera a St. Vincent e Grenadine
St. Vincent e Grenadine, destinazione caraibica da sogno tra acque turchesi e spiagge di sabbia finissima, è lo scenario perfetto per veleggiare tutto l’anno. L’arcipelago nelle Piccole Antille composto da 32 isole ospita in primavera alcuni degli appuntamenti velici più importanti dei Caraibi: Bequia Easter Regatta, Mayreau Regatta, Canouan Regatta. Le gare, che vedono impegnate imbarcazioni provenienti da tutto il mondo, sono seguite con grande entusiasmo da appassionati e tifosi, grazie alle numerose attrattive e ai molti eventi correlati. E, dopo le regate, al calar del sole, i vari localini di Port Elizabeth e dintorni, tra cui il Frangipani e Gingerbread, sono ideali per gustare una birra o un cocktail a base di rhum, assaporare piatti caraibici e ballare sotto le stelle. La Mayreau Regatta dal 1° al 5 maggio vede alternarsi una serie di competizioni intorno all’isola, oltre a gare di pesca e molte attività sulla terraferma, tra cui diversi party e pic-nic sulla spiaggia. Tappa obbligata a Saltwhistle Bay e Saline Bay, porti naturali protetti e situati nel lato sottovento dell’isola. Dal 20 al 24 maggio la Canouan Regatta è un’ottima occasione per esplorare la lussureggiante natura dell’isola, buen retiro degli amanti della esclusività offerta dal Canouan Resort at Carenage Bay. Per assistere alle regate a SVG coniugando l’adrenalina delle gare al comfort di una crociera, Sailor Company, leader delle vacanze in barca ai Caraibi, propone diverse partenze in catamarano con equipaggio, otto cabine doppie con bagno privato. www.sailorcompany.com – http://www.discoversvg.com/
La “Strada dell’amicizia” tra Tibet e Nepal
Uno strepitoso interessante itinerario in compagnia dell’esperto Giovanni Dardanelli lungo la “Friendship Highway”, la “Strada dell’amicizia” che connette Tibet e Nepal, è la proposta di Kel12, un tour operator specializzato nel campo dei viaggi culturali e di ricerca. Un viaggio tra misticismo e antiche tradizioni che permetterà di conoscere da vicino la spiritualità senza tempo dei popoli che abitano i regni himalayani, terra di eremiti e leggende, luoghi sacri dimora degli dèi. Nata per connettere le due terre saldate dal cordone himalayano, laddove per secoli sono passati solo sentieri tracciati da carovane di yak, la “Strada dell’amicizia” condurrà i viaggiatori in un affascinante itinerario. L’esperto Giovanni Dardanelli accompagnerà dai templi della Valle di Kathmandu, meta di culto per i pellegrini delle diverse fedi, alla scoperta di Lhasa, il centro spirituale del buddhismo tibetano, incastonato tra le vette dell’Himalaya, che saprà stupire, lasciando senza fiato davanti all’incredibile spettacolo delle cime innevate a fare da sfondo al tetto dorato del tempio di Jokang. Da questi luoghi dall’aria pura e rarefatta, dai quali sarà possibile ammirare le montagne più alte del mondo, i “pilastri del cielo” che gli antichi hanno identificato come la dimora degli dei, la transhimalayana scende alle valli nepalesi, diventando il filo conduttore di un viaggio emozionante tra paesi, terre, villaggi, monasteri e popoli che da millenni hanno conservato intatti i loro valori spirituali. www.kel12.com
Il mito di “Easy Rider”
E un viaggio memorabile sarà anche quello che, sulle orme del mito di “Easy Rider”, ci propone Naar: l’opportunità di ripercorrere in moto l’esatto itinerario della pellicola. Dal 1969, anno in cui fu proiettato il film cult Easy Rider, non è esistito motociclista che non abbia voluto essere Billy o Wyatt, guidando lungo le immense strade americane a bordo di una Captain America. Quest’anno, Naar Tour Operator, in collaborazione con EagleRider Motorcycle Rental and Tours, offre l’opportunità di ripercorrere l’esatto itinerario della pellicola. Verranno così svelati i retroscena del film, le storie più misteriose narrate dal regista prima della sua morte, per vedere insieme le vere location del film. Da Los Angeles, punto di incontro degli accompagnatori e dei compagni di viaggio, si percorrono in moto 3 km in direzione dell’aeroporto, dove venne filmato il primo leggendario scambio di droga che finanziò il famoso viaggio. Da qui si punta verso nord, in direzione della vasta, immensa e fatale Death Valley. In moto si va verso la città di Barstow, famosa località della Route 66. Dopo aver sollevato la polvere del famosissimo Bagdad Café, si prosegue il percorso lungo la Route 66, una strada apparentemente senza fine. Si solca l’enorme Colorado River vedendo il famoso ponte attraversato dai protagonisti del film, poi le strade attraverso le Sacred Mountains, fino a Flagstaff. Da qui ci si dirige a nord, attraverso le terre degli Indiani Paiute, dove grandi spazi all’aperto permettono di guidare lungo distese affascinanti. Si guida attraverso le meravigliose e immense rocce di arenaria della Monument Valley, fino al Four Corners, un luogo che tutti gli appassionati di moto sognano di vedere: Colorado, New Mexico, Utah e Arizona. La strada da Farmington a Taos è semplicemente epica, come quella da Taos ad Amarillo. Continuando il percorso verso New Orleans è stata inclusa una notte nella città di Austin in Texas, la capitale mondiale della musica. New Orleans, città del jazz e del blues, è diventata una vera mecca per gli appassionati di moto dopo la prima di Easy Rider. La scena del bordello e del cimitero furono il perfetto matrimonio tra la cultura hippy e l’emergente cultura dei biker di fine anni ’60. http://www.naar.com/
L’Ovest americano
E rimaniamo nell’Ovest americano, terra di frontiera, con La Fabbrica dei Sogni. Le sue atmosfere polverose rimandano a tante pellicole cinematografiche spaghetti-western: questi territori, tra California, Nevada, Arizona e Utah in cui la Natura è protagonista, esercitano un fascino innegabile su di noi europei, abituati a vivere in luoghi spesso troppo antropizzati. Da Bryce a Zion National Park, dalla Monument Valley al Grand Canyon: l’Ovest americano è una delle aree del mondo più scolpite dalla forza della natura, dove predominano immense distese rocciose dai colori caldi e ambrati e foreste di ineguagliabile bellezza. Tutti interessanti, ognuno con un’attrattiva diversa: Bryce è caratteristico per le sue guglie e pinnacoli, Zion per le imponenti gole e la natura rigogliosa, la Monument Valley per le sue monumentali formazioni rocciose come cita il nome stesso e il Grand Canyon fa impallidire per la sua maestosità. E poi, la risalita sulle montagne della Sierra Nevada, il suggestivo Passo del Tioga e l’accesso al Parco Nazionale di Yosemite. Non manca il brivido metropolitano: Los Angeles e San Francisco, e una doverosa tappa a Las Vegas. In questa varietà di paesaggi e di percorsi La Fabbrica dei Sogni organizza tour guidati con guida parlante italiano, anche con estensioni ai Caraibi, alle Hawaii e addirittura verso la Polinesia. www.lafabbricadeisogni.biz