Una delle città più intriganti e meno note della Nuova Europa sa come ammaliare non solo nella bella stagione, ma anche nei mesi invernali, quando la Città Vecchia, scintillante di luci e colori su candide coltri di neve, sembra uscita da una fiaba nordica e ricorda al visitatore che proprio qui, nel 1510, fu addobbato il primo albero di Natale
di Roberto M. Polce – foto di Ikars Kublins / LIVE RIGA
La Parigi del Nord
Fortunato il viaggiatore mediterraneo che non si fa spaventare dal freddo e decide di recarsi in Lettonia in inverno, quando le vie e le case medievali spruzzate di neve, fanno somigliare Vecriga, la Città vecchia di Riga, a un presepe. Fra le tre capitali dei Paesi Baltici Riga è non solo la più grande, ma anche la più vivace e cosmopolita, e si sta spendendo con ottimi risultati per farsi conoscere nel mondo anche in previsione dell’opportunità che le verrà offerta nel 2014, quando sarà la capitale europea della cultura. Riga, intanto, già ribolle di manifestazioni ed eventi culturali: cinema, teatro, arti visive, ma soprattutto danza e musica. Non a caso la Lettonia viene definita “il Paese cantante” e non a caso l’appuntamento più famoso è la Celebrazione Nazionale della Musica e della Danza Lettone, un evento organizzato ogni cinque anni cui partecipano ben 30
mila cantanti e danzatori in costume tradizionale. E la prossima edizione si terrà fra pochi mesi, nel 2013. Del resto, qui, teatri musicali, sale da concerto e festival affondano le radici nella comunità dei germani baltici, che fra XVIII e XIX secolo fecero di Riga uno dei più importanti centri culturali, artistici e scientifici d’Europa. Quell’antica anima, sempre tesa al futuro e attenta al progresso pur senza perdere contatto con le proprie tradizioni, dopo i tempi bui delle occupazioni nazista e sovietica, sta riprendendo possesso della città restituendole lo smalto delle sue epoche migliori. All’interno della cerchia delle mura medievali, abbattuta nel XIX secolo e trasformata in un semianello verde luogo di passeggiate ed eventi, il tessuto urbano ha conservato quasi intatta la sua struttura medievale, che ha valso a Riga l’epiteto di “Parigi del Nord”, come era in voga definirla nel periodo fra le due guerre mondiali proprio in virtù dei suoi vicoli e dei suoi caffè all’aperto.
L’invenzione dell’albero di Natale
A Vecriga, Riga vecchia, visitabie tranquillamente e piacevolmente a piedi, i punti focali restano da secoli la piazza della Cattedrale, Doma laukums, e il Kalku, la via che taglia la città vecchia dal fiume Daugava, a est, agli antichi fossati, a ovest. Un luogo cruciale, che conserva alcuni degli episodi più importanti della storia antica e recente di Riga, è lo slargo su cui si apre la sede di una potente corporazione mercantile, la cosiddetta casa delle Teste Nere. Danneggiata durante la seconda guerra mondiale, completamente rasa al suolo dai sovietici e ricostruita solo dopo l’indipendenza, nel 1999. Di fronte, proprio al centro della piazza, sorge la statua di Rolando, elemento tipico delle città tedesche medievali, e proprio accanto, un semplice “segnalino” metallico incassato nel selciato ricorda ai visitatori che proprio qui a Riga, nel 1510, un abete venne per la prima volta decorato con carta colorata e poi bruciato come auspicio di prosperità per l’anno nuovo, e da questo episodio, a sua volta legato a una tradizione pagana locale, sembra si sia originata la tradizione di addobbare un albero con luci e decori in occasione del solstizio d’inverno. Poco lontano sorge la chiesa di S. Pietro, quattrocentesca, carica anch’essa di storia e leggende, così come più a nord, la Cattedrale, nelle cui vicinanze merita assolutamente una visita la Vecchia Borsa, appena restaurata e trasformata in uno splendido museo d’arte, ma utilizzata anche per concerti ed eventi culturali e mondani di alto livello.
Il quartiere Art Nouveau
Non è solo la Città Vecchia a essere stata iscritta dal 1997 nel patrimonio dell’umanità dell’Unesco, ma anche il complesso dei suoi edifici Liberty, che sorgono in gran parte nella Città Nuova, in una manciata di strade oggi ribattezzate Quartiere Art Nouveau. Tra il 1896 e il 1913, qui ne furono eretti oltre 600, e costituiscono la più alta concentrazione al mondo di architetture in questo stile. L’architetto-principe dello Jugendstil di Riga, capace di dare ai suoi edifici un tocco inconfondibile, fu senz’altro Mikhail Ejzenstein, padre di Sergej, regista sovietico della celebre “Corazzata Potemkin”. Riccamente ornati da volti di donne severe e inaccessibili, ma anche da una pletora di animali e decorazioni geometriche, quasi tutti gli edifici di Ejzenstein si distinguono per i colori azzurro e bianco. Ma lo Jugendstil di Riga fu anche opera di architetti tedeschi, finlandesi e lettoni, che dopo la rivoluzione del 1905 introdussero una particolare variante che si ispirava all’edilizia popolare e perciò fu detto stile romantico nazionale, contraddistinto da colori naturali, strutture massicce e decorazioni etnografiche. Alla fine di questo magico viaggio, dopo aver visto decine di splendide facciate, si può anche conoscere l’aspetto che queste case avevano all’interno. Basta infilarsi nel museo dello Jugendstil ospitato in una casa in stile romantico nazionale in Alberta iela all’angolo con Strelnieku iela. Dopo aver attraversato la tromba delle scale, bella da togliere il fiato, entrate in un vasto appartamento in cui vengono presentati ambienti e oggetti di arte applicata risalenti alla stessa epoca delle case intorno.
Per gli occhi e per la gola
Storditi da tanta bellezza, dopo essersi inoltrati così in profondità nelle meraviglie di Riga, si può tornare nella Città Vecchia, salire sulla torre di S. Pietro per abbracciare con lo sguardo dall’alto tutto il centro storico. E, a proposito di sguardi d’insieme, prima di andare via non si può non varcare il fiume Daugava per ammirare dall’altra riva l’inconfondibile skyline del cuore antico di Riga, contrappuntato dalle snelle e aguzze torri delle sue chiese. Così come non si può partire senza aver fatto prima un tour gastronomico: Riga infatti sta puntando molto sul palato, e un itinerario di ristoranti di nouvelle cuisine eclettica internazionale, basata però su ingredienti e tradizioni locali, guadagna di anno in anno sempre più estimatori. Segno che anche in questo campo Riga si rinnova e guarda avanti, preparandosi a ricevere degnamente milioni di ospiti nel 2014, quando sarà capitale europea della cultura. Perché, qualcuno nutre forse dubbi?, anche la gastronomia è cultura. E della miglior… pasta!
Informazioni utili
Come arrivare – In aereo da Milano Malpensa e Roma Fiumicino: Air Baltic, www.airbaltic.com. Da Milano-Bergamo Orio al Serio: Ryanair, www.ryanair.com.
Per saperne di più – Rigas Turisma Attistibas Birojs / Riga Tourism Development Bureau Terbatas 14, Riga, LV-1011, Latvia – GSM +371 28442636 – http://www.liveriga.com/