di Franca Dell’Arciprete
Alta e bassa quota
Camminare, bruciare grassi e… recuperare le forze al rifugio o alla baita, magari gustando un delizioso dolce. Potrebbe essere la soluzione per godere senza colpe i piaceri della gola. Nella regione svizzera Engadin St. Moritz esiste una vera e propria ‘Via Gastronomica’. Un trekking di 2-5 ore che prevede l’antipasto in un rifugio, il piatto principale in un’altra baita e il dolce alla fine. Così le calorie bisogna conquistarle e soprattutto si smaltiscono in fretta! La Via Gastronomica si sviluppa tra Sils Maria, delizioso villaggio alpino frequentato in passato anche da Nietsche, il comprensorio di montagna Furtschellas-Corvatsch e la valle di Fex, un autentico paradiso alpino dove le auto non possono circolare. La prima tappa è al ristorante di montagna La Chüdera, all’arrivo della funivia che parte da Sils, dove si consuma l’antipasto, poi si prosegue per Marmoré e si scende nella Valle Fex oppure si prende il sentiero più lungo e impegnativo per il Lej Sgrischus e il Piz Chüern. Il piatto principale verrà servito alla Pensiun Crasta, in un minuscolo borgo a metà della valle, mentre per il dolce bisognerà aspettare di arrivare alla Pensione Chesa Pool, alle porte di Sils Maria. La Via Gastronomica è percorribile fino al 14 ottobre. Con l’offerta ‘Impianti di risalita inclusi’ chi prenota in 90 alberghi delle località dell’Engadina, dal secondo pernottamento non paga il biglietto per i 13 impianti di Engadin St. Moritz. Quote a partire da 190 euro per due pernottamenti. www.mountains.ch – http://www.engadin.stmoritz.ch/berge/ – www.svizzera.it
Anche in Canton Ticino le passeggiate gastronomiche portano a fattorie, agriturismi e alpeggi per scoprire i formaggi artigianali tipici. Negli ultimi anni è nata fortunatamente tutta una serie di attività volte a promuovere la collaborazione tra agricoltura, turismo e gastronomia per valorizzare i prodotti tipici locali, che vanno orgogliosi della loro tradizione. Partendo dal nord, dal Gottardo, fino a Chiasso, si trova un’incredibile gamma di formaggi d’alpeggio prodotti artigianalmente, spesso acquistabili in loco. Non solo: in zona si può assistere alla lavorazione del prodotto, fare bellissime passeggiate e anche…dormire sulla paglia. Tra gli itinerari che portano alla scoperta dei formaggi nelle diverse zone di produzione, ne scegliamo alcuni. In Valle di Blenio, come nella Leventina, i formaggi profumano della flora alpina dei pascoli, che a volte arrivano sino a 2.800 metri, sono formaggi da tavola quasi esclusivamente a base di latte di mucca. Nel Luganese gli alpeggi si trovano a basse quote, circa 1.200 metri e producono ottime formaggelle (formaggio mezzo grasso, ottenuto da latte scremato della panna affiorata in modo naturale sulla superficie delle ‘conche’, bacinelle lasciate al fresco dalla sera alla mattina) e formaggini di latte misto capra/mucca, a pasta acida. Il distretto di Mendrisio presenta alpeggi a quote ancora più basse e producono le famose ‘robiole’, di latte misto e di basso spessore. Nella zona si possono ammirare stupende nevere: costruzioni in pietra, in parte interrate, che possono essere considerate i frigoriferi di un tempo. Nella zona di Bellinzona alcuni alpeggi che producono formaggio lo vendono direttamente al pubblico: nelle vicinanze dell’Alpeggio Mornera, che produce un formaggio semiduro grasso, si trova un idilliaco laghetto con ninfee. In Vallemaggia è da segnalare la produzione del famoso e raro ’formaggio della paglia’, ricercatissimo e dal sapore particolare. http://www.ticino.ch/
In Trentino ci attendono salite ed escursioni per conquistare prelibate golosità. Dal 22 settembre al 7 ottobre andrà in scena la terza edizione di “I rifugi del gusto”, a cui aderiranno ben 44 strutture, che prolungheranno l’apertura estiva e proporranno i piatti della tradizione rielaborati dallo chef stellato Rinaldo Dalsasso con menù a prezzi speciali In ciascun rifugio l’ospite sarà accolto dal sorriso cordiale dei gestori, da un caloroso benvenuto e da un calice di Trentodoc Metodo Classico accompagnato dai sapori della terra trentina. Poi sarà possibile gustare le ricette della miglior tradizione gastronomica: la trota marinata all’aceto di mele, i canederli alle erbe e ai formaggi e il brasato di manzo con polenta costituiranno il piatto «I Rifugi del Gusto». Il piatto speciale sarà proposto a 16 euro, prezzo che comprende anche un calice di vino e un bicchiere di TrentinoGrappa. Il vasto menù de «I Rifugi del Gusto» propone poi primi sfiziosi come la zuppa di fagioli, l’orzetto di verdure alla trentina, i canederli ai funghi con burro di malga fuso e gli gnocchi di patate, secondi della tradizione come lo spezzatino alla trentina, il guanciale di maiale al Trentodoc con polenta o purè e il tagliere di formaggi tipici. Per concludere il pasto alcuni dolci da leccarsi i baffi come il flan di mele della Val di Non Dop, la torta di carote e le pere al Teroldego Rotaliano. www.visittrentino.it
Infine, scendendo in pianura, ecco “Pane Nostrum” la Festa internazionale del Pane che si svolgerà dal 20 al 23 settembre a Senigallia, in provincia di Ancona. Quattro giorni di fragranze e ritualità, saperi, tradizione e gusto sulla spiaggia di velluto con: Forni a cielo aperto e panificatori in piazza all’opera davanti al pubblico; Corsi gratuiti di panificazione per adulti e bambini; “un sacco” di pani da tutta Italia e dall’Europa.Quattro intensi giorni di viaggio intorno alle molteplici latitudini e declinazioni di un alimento che unisce le culture di tutto il mondo. Quest’anno ospiti d’onore a Senigallia saranno i pani della Liguria, della Sicilia, dell’Abruzzo, della Val Gardena (Trentino). E ancora: il Lazio sarà rappresentato dal Pane di Genzano, l’Umbria dal Pane di Terni, la Toscana dal Marocca di Casola e dal Testarolo. Immancabili il forno dedicato alle Marche e i panificatori delle tre città gemellate con la spiaggia di velluto, Sens, Lorrach, Chester per Francia, Germania e Gran Bretagna. www.panenostrum.com