a cura di Franca Dell’Arciprete Scotti
Stelle e sapori
Sapori di confine in Carinzia, dove ci attendono occasioni gustose e romantiche insieme. Qui la cucina é soggetta agli influssi gastronomici di tre culture diverse: Austria, Italia e Slovenia. È varia e ricca proprio come il territorio che la ospita, dai laghi alle zone montuose. Dalle limpide acque dolci della Carinzia arrivano le portate a base di pesce, in particolare trota e salmerino; speck affumicato e polenta è invece il piatto della montagna, ottimo anche d’estate. E la location certo non manca in Carinzia: una terrazza con vista panoramica o in un tipico agriturismo, una zattera in mezzo al lago, un rifugio in montagna. Bellissima l’idea di “Cena per 2” sul lago Millstätter See che propone l’emozione della zattera in mezzo al lago a cura del Koller’s Hotel e dell’Hotel Forelle. In entrambi i casi l’offerta comprende 3 pernottamenti e 1 cena sul lago Millstätter See con trasferta in motoscafo, aperitivo e gala dinner di 7 portate. Mentre si cena, il sole scende dietro le montagne del Parco Nazionale Alti Tauri. Tra i prodotti tipici da assaggiare, il famoso tortellone carinziano “Kärntner Nudeln” con ripieno di patate e ricotta o di pere dolci secche, l’agnello del Glockner e il manzo della Nockalm, che ad ogni boccone ricordano il gusto degli alpeggi. Fra le prelibatezze carinziane ricercate dagli intenditori di tutto il mondo spicca il miele Rosentaler Carnica, che viene anche aggiunto all’aceto di mele facendone uno dei più pregiati. www.carinzia.at Una delle principali città della Carinzia, Villach, invita al piacere della buona tavola: imperdibile la passeggiata sul caratteristico “Sentiero degli Assaggi” e una giornata all’insegna del divertimento e della buona birra al Villacher Kirchtag. Il “Kostale Weg”, un trekking leggero lungo il “Sentiero degli Assaggi” in compagnia di “mucche-menù” sull’Alpe Gerlitzen, offre tre rifugi e una carrellata di piatti della cucina locale. Si inizia assaporando la bistecchina di bue alpino al rifugio Neugartenstüberl di Hans Maier, famoso anche per le sue mucche dipinte. Niente allucinazioni, solo originali menù “alternativi” dell’oste che ogni anno fa dipingere con colori assolutamente atossici su alcune delle sue mucche il menù della casa. I simpatici animali accoglieranno i turisti e basterà dare loro uno sguardo per sapere quale meraviglia sfornerà la sua cucina. Una volta lasciate le colorate mucche e le loro malghe, si prosegue con i Kärntner Nudel, i tortelloni carinziani ripieni di carne o di formaggio proposti dal rifugio Pöllingerhütte. Si conclude con i dolci proposti al rifugio Gipfelhaus perfetti se accompagnati da una calda tazza di te aromatico. È possibile acquistare tre buoni per altrettante degustazioni a partire da 15,00 Euro, utilizzabili anche in momenti diversi in quanto le porzioni riservate agli ospiti sono molto più di piccoli assaggi. Villach non è solo laghi, montagna ed escursioni, ma è anche birra. La Villacher Bier, citata per la prima volta in un documento del 1738, è famosa anche oltre confine perché apprezzata per la sua qualità ottenuta dal mix di acqua cristallina, orzo di gran valore, luppolo selezionato e un metodo di produzione tradizionale che le conferisce un gusto unico. La Villacher Bier è sicuramente la protagonista del tradizionale Villacher Kirchtag, manifestazione estiva che nasce da un evento storico, quando nel 1225 l’imperatore Federico II concesse alla città il diritto di organizzare un mercato annuale 14 giorni prima o dopo la festività di San Giacomo. Questo fu il primo mercato di tutta la Carinzia, Kirchtag per l’appunto. Il piatto tipico di questa sagra folcloristica è la Villacher Kirchtagssuppe che può essere preparata secondo varie varianti e la cui ricetta spesso è segreta e tramandata di madre in figlia. Viene servita con il Kärntner Reindling, il dolce tipico carinziano fatto con lievito, uvetta e cannella. E a fianco dei tipici piatti carinziani da degustare non potrà certo mancare un boccale di Villacher Bier. Per informazioni: www.villacherkirchtag.at www.region-villach.at
Sapori di confine anche in Valle Isarco in Alto Adige, che, posta a cerniera fra nord e sud d’Europa, fra Chiusa e il Brennero, intorno a Bressanone e Vipiteno, ha sempre avuto una lunga vocazione all’ospitalità e alla ristorazione. Sapori semplici e contadini, oggi anche rivisitati in chiave moderna. Grandi protagonisti sono le materie prime e i prodotti genuini e naturali che arrivano direttamente dai masi… Latte, formaggi, mele, carni, prodotti da forno, miele, ortaggi, frutti di bosco, senza dimenticare i vini (i vigneti si inerpicano fino quasi a mille metri di quota a ridosso delle Dolomiti), soprattutto i bianchi che hanno vere punte d’eccellenza con i migliori punteggi nelle guide. Ci attende allora una calda estate in Valle Isarco all’insegna della passione culinaria: dal 2 giugno al 15 luglio ‘Il Percorso dei Sapori’ è un programma settimanale di escursioni dedicate alla scoperta della ricchezza enogastronomica. A cominciare da un prodotto simbolo, l’oro bianco della Valle Isarco, il latte e i suoi derivati. Il latte arriva fresco ogni giorno da oltre 1600 contadini sulle tavole di hotel e agriturismi per la prima colazione o per piatti speciali degli chef. Proviene direttamente da masi e malghe di montagna situate nelle valli laterali (Ridanna, Racines, Fleres, Vizze, Valles, Fundres) o sugli altopiani, dove operano piccoli caseifici dediti a produzioni specializzate di formaggi di nicchia, oppure viene conferito alla prestigiosa Latteria Vipiteno, azienda nota anche a livello nazionale soprattutto per la produzione di yogurt biologico. Per scoprire quali erbe piacciono particolarmente alle mucche, o perché il latte d’alta quota è così speciale, così diverso, per conoscere tutto quello che c’è dietro la produzione del latte di montagna, vaccino, ovino o caprino che sia, molti pacchetti vacanze includono le escursioni de “Il Percorso dei Sapori”. www.valleisarco.com
Infine, Chef Stellati in Castello ci attendono per la nuova edizione della rassegna enogastronomica “Ricordanze di Sapori”, organizzata dall’Associazione Castelli del Ducato di Parma e Piacenza. Prodotti tipici a chilometro zero, un pizzico di futurismo in cucina con piatti unici rielaborati dall’estro e dal sapere di eccellenti cuochi, enogastronomia come volano per il turismo e la cultura, oltre a location da sogno come sono alcuni tra i castelli più belli del territorio parmense e piacentino: su questi aspetti punta la sedicesima edizione delle Ricordanze di Sapori 2012 in carnet fino a ottobre in 4 prestigiosi Castelli di Parma e Piacenza che aprono i loro giardini e saloni ad ospiti che assaggeranno vere e proprie prelibatezze da principi. I quattro manieri prescelti per il debutto di “Chef Stellati in Castello” sono: il Castello di Rivalta sul tranquillo fiume Trebbia ed il Castello di San Pietro in Cerro, nel piacentino, ancora circondato da un ampio parco; il Castello di Scipione dei Marchesi Pallavicino situato sulle colline del Borgo Medievale di Scipione Castello nel Comune di Salsomaggiore Terme e la Rocca Sanvitale di Fontanellato, ancora circondata dall’acqua del fossato. Nelle Cene Stellate sarà possibile assaporare piccoli capolavori degli chef che esprimeranno un pensiero legato al territorio, valorizzando i prodotti della terra. L’idea è invitare i produttori non solo a “presentare” i propri prodotti tipici “cucinati e serviti” con l’estro degli chef migliori della regione, in piatti esclusivi, ma anche offrire una “vetrina d’eccellenza” durante le Cene agli Stand ospiti. Si potrà infatti degustare e acquistare: prosciutto di Parma, culatello di Zibello, Salame di Felino, coppa di Piacenza, Parmigiano Reggiano, Grana Padano, Provolone Valpadana, Vini DOC dei Colli di Parma e vini DOC dei Colli Piacentini. www.castellidelducato.it