Dieci denominazioni per il versatile, spumeggiante Garda Doc su un’ampia area vocata per il vino e la cultura; lo Spirito dei vini Venezia nel convento dei Carmelitani Scalzi; vigne in città, felice contaminazione tra paesaggio urbano e rurale; quel magico Sette per lo spumante Metodo Classico Ilatium
GARDA DOC vino e cultura
Dagli antichi ghiacciai sono nati i fiori; dalle colline moreniche fino alla pianura vegetano viti, olivi, agrumi, oleandri, in quel clima mite del Garda dove l’acqua del lago attenua il freddo e il caldo, mentre le montagne lo preservano dall’aria gelida del nord. Comprende una vasta area la denominazione Garda Doc, che abbraccia Valtenesi, Valpolicella, l’Alto Mantovano fino al territorio veronese, in un florilegio di vini varietali e bollicine. È un comprensorio turistico il Garda – con un vasto entroterra fino a lambire Brescia, Mantova e Verona – animato da una spiccata vocazione enologica. Riconosciuta nel 1996, la Doc Garda valorizza i vini varietali provenienti dalle produzioni di dieci denominazioni dell’area gardesana, tra la Lombardia e il Veneto. Ogni anno in media vengono prodotti circa 21 milioni di bottiglie.
Ecco tre imperdibili appuntamenti culturali, in cui godere di paesaggio, arte, letteratura e vino, gustando le etichette del Consorzio Garda Doc, presieduto da Paolo Fiorini.
Garda Wine Stories è l’evento, organizzato dal Consorzio GARDA DOC in programma venerdì 10 giugno alla Dogana Veneta di Lazise a partire dalle 18.00, rivolto ad un pubblico di appassionati e curiosi, che avranno modo di sorseggiare nel bicchiere il nettare del territorio gardesano, proposto da una ventina di aziende. I partecipanti saranno invitati a scattare foto rappresentative della serata e a condividerle sui canali social con gli hashtag definiti. L’autore dell’immagine ritenuta la più rappresentativa del concetto di “Garda Experience” sarà premiato con un week end sul lago.
Si preannuncia come uno dei maggiori eventi culturali della stagione e si terrà dal 24 al 26 giugno al Vittoriale degli Italiani, a Gardone Riviera: è GardaLò, il festival dedicato al pubblico con dodici eventi culturali e spettacoli di alta qualità, inerenti a innovazione, letteratura, giovani: una manifestazione unica nel suo format originale.
Torna a Mantova dal 7 all’11 settembre il Festival della Letteratura, appuntamento di livello nazionale e internazionale, per il quale Garda Doc rinnova solidi legami culturali ed enoici tra il Garda e la città dei Gonzaga.
Feelvenice
Il vino è Spirito, nella sua essenza fenomenologica; quello dell’area veneziana sa di beatitudine quando si presenta nel suggestivo giardino in fiore del Convento dei Carmelitani Scalzi a Venezia. Torna Feelvenice, il piccolo ma ricercato evento che celebra la ricchezza enologica del territorio veneziano, sabato 2 luglio all’interno del convento, a partire dalle ore 14. Il Consorzio Vini Venezia, promotore dell’evento, accoglierà i visitatori per portarli alla degustazione dei vini delle cinque denominazioni: DOC Piave, DOC Lison Pramaggiore, DOC Venezia, DOCG Malanotte e DOCG Lison. Per tutti gli appassionati saranno inoltre organizzate tre degustazioni guidate (su prenotazione e a numero chiuso), in collaborazione con l’Associazione Italiana Sommelier Veneto – Delegazione di Venezia. FeelVenice è una giornata dedicata all’arte e alla cultura enologica: durante la giornata, infatti, la chiesa seicentesca del Convento e l’antico Brolo saranno eccezionalmente aperti al pubblico che potrà ammirare il vigneto-collezione della biodiversità viticola sito nel giardino, che racchiude più di 20 varietà recuperate da diversi orti e giardini veneziani. Invitante è il passeggiare tra le viti, gli orti, il frutteto, l’oliveto tra i profumi inebrianti dei fiori, delle erbe aromatiche e officinali, con visita alla chiesa di Santa Maria di Nazaret.
Vigne urbane
È sorprendente trovare vigneti in città, in un rimando di paesaggio rurale e urbano che si sta diffondendo. Se ne sta occupando l’associazione internazionale Urban Vineyards Association, la quale, con l’intento di tutelare il patrimonio rurale, storico e paesaggistico, riunisce i vigneti all’interno dei centri cittadini, dalla “Vigna della Regina” di Torino ai filari di “Rooftop Reds” impiantati sui tetti di Brooklyn a New York. Le vigne urbane sono presenti anche in Sicilia con la Vigna del Gallo di Palermo – di recente intitolata a Diego Planeta – e l’Etna Urban Winery di Catania. In Sicilia, la Vigna del Gallo dell’Orto Botanico dell’Università degli studi di Palermo, è il risultato di un progetto del Consorzio di Tutela Vini Doc Sicilia e del Sistema museale dell’Università, realizzato in collaborazione con il Dipartimento Scienze Agrarie, Alimentari e Forestali (SAAF). Testimonianza tangibile della biodiversità dell’isola, la Vigna del Gallo è un’area di circa 200 metri quadri che custodisce vitigni autoctoni (tra cui Grillo e Nero d’Avola) e tra questi i vitigni reliquia. Etna Urban Winery si trova alle porte di Catania, in un contesto totalmente urbano: un progetto pioniere che punta a reintrodurre la viticoltura e la produzione di vino in una delle più antiche zone di produzione dell’Etna. La storia di Etna Urban Winery inizia nel 1790 con l’avvio di una delle più grandi produzioni di vino sull’Etna. Nel 2018 otto cugini (discendenti dal fondatore) decidono di riportare in vita l’azienda vitivinicola di famiglia, dismessa negli anni 60 del ‘900 dopo oltre 200 anni di attività: «A distanza di più di 50 anni dall’ultima vendemmia – commenta Nicola Purrello, co-fondatore e direttore del progetto – la nostra generazione ha deciso di recuperare la contrada, tutelare il ricco patrimonio storico antropologico, difendere l’ultimo bosco di querce a bassa quota, condividendo la nostra storia attraverso un’esperienza enoturistica».
Magico Sette di Ilatium
“Il sette, per le sue virtù celate, mantiene nell’essere tutte le cose; esso è dispensatore di vita, di movimento ed è determinante nell’influenzare gli esseri celesti”, parola di Ippocrate. E’ considerato il numero spirituale per eccellenza: 7 i giorni della settimana, 7 le virtù e i vizi capitali, 7 i Sacramenti, 7 le braccia del candelabro ebraico…”Sette” è l’etichetta, prosaicamente parlando, dello Spumante Metodo classico di cantina Ilatium della famiglia Morini, che ha come logo sette petali, a ricordare i sette fratelli e cugini fondatori della realtà vinicola, posizionata tra le valli veronesi di Illasi e Mezzane. Le referenze vanno dal Soave DOC al Valpolicella Superiore DOC all’ Amarone DOCG, fino al più recente “Sette”, Spumante Metodo Classico Extra Brut firmato Ilatium, un blend 75% Garganega e 25% Raboso Verona. Espande nel bicchiere un perlage fine e persistente con colore giallo paglierino brillante; s’insinua dolcemente nel naso con note fragranti floreali e fruttate. Secco in bocca con spiccata acidità, ha subito affinamento in bottiglia per 40 mesi sui lieviti, con un attento remuage rigorosamente fatto a mano. Versatile, si gusta da solo o in compagnia di molti piatti. E per finire, la completa assenza di gelatine o lieviti di origine animale nella produzione lo rendono un vino adatto anche per vegetariani e vegani.