La storia delle ferrovie possiede delle realtà che nel tempo diventano miti. Tali sono alcune linee oltremodo spettacolari, come la Transiberiana, oppure particolari treni, come l’Orient Express, e locomotive che hanno fatto la storia. Tra queste, le più note appartengono all’epopea del vapore, grazie a quel magico connubio fatto di acqua e fuoco in grado di muovere gigantesche macchine, che l’ingegno umano ha nel tempo ideato, spesso con soluzioni spettacolari dettate da esigenze tecniche di utilizzo. È il caso delle Garrat, tra le più grandi e potenti macchine a vapore mai costruite: una di queste è stato possibile ammirarla in viaggio lungo una spettacolare linea che raggiunge i Pirenei da Lleida in Catalogna.
La vivace cittadina da dove parte il treno, è dominata dal solitario rilievo sulla riva del Segre. Nel cuore della città, sfoggia l’imponente ma elegante mole della vecchia cattedrale, la Seu Velia, e della fortezza, contenute all’Interno di possenti mura con una infinità di fortificazioni militari. La magnifica cattedrale, una delle maggiori di Spagna (situata lungo il percorso del “Camino de Santiago” di Catalogna) fu costruita al posto di una moschea attorno al 1200, e nel 1600 subì una progressiva trasformazione in caserma perdurata fino a metà Novecento, quando si cercò di porre rimedio al suo degrado con importanti ma assai tardivi restauri. Oggi, grazie a massicce e costose opere di restauro, il complesso mostra alcuni dei suoi antichi splendori, come il merlettato chiostro, uno tra i più grandi e ricamati d’Europa, e l’interno della chiesa a navata unica, enorme. Dal piazzale della chiesa una vista meravigliosa sulla città e sui Pirenei.
Nella grande stazione centrale di Lleida, uno storico, imponente edificio dai tetti a guglia, fra l’andirivieni di moderni treni ad alta velocità, sosta nell’ultimo binario la mitica locomotiva a vapore pronta a capo del convoglio del Treno dei Laghi. La Garrafeta è stata così amorevolmente battezzata dai volontari dell’associazione che si occupa della ricostruzione di materiale ferroviario, da loro restaurata e che provvedono alla sua conservazione e la messa in servizio. Gli stessi gestiscono anche due mastodontiche locomotive diesel denominate le ye-yes anch’esse d’epoca e perfettamente funzionanti che viaggiano nello stesso convoglio; la loro presenza è necessaria per venire in aiuto alla veterana Garrat che ormai da qualche anno non riesce a trainare il pesante treno storico per tutto il percorso; infatti, solo la parte in pianura è effettuata a vapore e prima dell’inizio delle salite, dopo una spettacolare manovra la Garrat viene messa su un binario parallelo, lasciando la testa del treno alle locomotive Diesel.
Una marea di gente attornia la locomotiva, pazienti macchinisti fanno visitare la cabina spiegando le funzioni delle mille manovelle, delle leve, dei manometri, mentre dal focolare giunge inconfondibile il rumore del fuoco. La macchina è lucida come un’automobile nuova di fabbrica, sia dentro che fuori. Uno spettacolo per tutti, appassionati e non.
Il viaggio ha inizio fra i frutteti per cui Lleida è famosa, che in primavera sfoggiano un trionfo di fiori e di profumi. Il treno sbuffa e fischia e attraverso un lungo ponte sul fiume Segre si addentra nelle verdi campagne, ricche di coltivazioni e di paesaggi incontaminati. La tratta è pianeggiante ed è piacevole lasciarsi cullare dal lento incedere del treno, fin quando non viene cambiata la locomotiva e comincia un percorso veramente ardito, inerpicato fra ponti e gallerie verso le pendici dei Pirenei. All’uscita di un buio tunnel appare luminoso il lago di Sant Llorec, il primo dei tre bacini artificiali che si incontrano durante il percorso e che caratterizzano il “Treno dei Laghi”. Lo scenario diventa fantastico: dentro l’azzurro smeraldo dell’acqua si specchiano le alte e rosse pareti di roccia a picco nel lago, in un contesto selvaggio e incontaminato. Tra un susseguirsi incessante di strette curve lentamente il convoglio procede all’interno di profondi canyon dalle rocce perfettamente levigate, mentre dei rocciatori appesi come uomini ragno alle pareti mandano il loro saluto. Dopo aver superato il secondo lago, quello di Camarasa, si è giunti a circa metà del percorso e tutt’attorno le montagne diventano sempre più alte mentre in lontananza appaiono le innevate vette dei Pirenei. Dopo aver costeggiato il terzo e ultimo lago, il San Antoni, lentamente il treno entra nella stazione di arrivo di La Pobla de Segur, il cui edificio storico è stato riacquistato dalla comunità che lo ha destinato all’accoglienza dei turisti. Giovani guide del posto sono a disposizione per effettuare delle visite guidate alla cittadina, ricca di edifici storici come il caratteristico Municipio Casa Mauri che risale al 1907 decorato con coloratissime maioliche da Lluis Bru, allievo di Gaudì. Il viaggio di ritorno si svolge mentre il sole scende dietro i monti e una luce che colora di rosso le pareti di roccia e di giallo, la pietra viva delle case di montagna. Le ombre si fanno più lunghe mentre lentamente il treno ridiscende la valle costeggiando i laghi. Le strette gole sono ormai buie e tutto il paesaggio attende la quiete della sera. A Balaguer è pronta la Garrat che col suo lento incedere, sbuffando ritorna nella stazione di Lleida, a conclusione di un viaggio indimenticabile.
Per maggiori informazioni:
“Tren dels Llacs” www.trendelsllacs.cat
Contributi fotografici di Stefania Mezzetti