Il senso della vendemmia nelle Tenute Seiterre; il 23°Sparkling Wine festival torna ad omaggiare spumanti e frizzanti; in mostra le foto di trentanove volti di vignaioli del Barbaresco
La vendemmia in Seiterre
Due mesi dura in media la vendemmia, per raccogliere a mano o con le macchine i grappoli, da quando negli acini il rapporto tra la percentuale di zuccheri e quella di acidi raggiunge il valore ottimale per il tipo di vino che si vuole produrre. Visitare vigneti e cantine, gli occhi attratti dai gesti rapidi e cadenzati della vendemmia e il naso inebriato dai profumi del mosto, è un’esperienza indimenticabile, tanto più se si inizia da bambini. “Cosa era per noi la vendemmia? Quando ero piccola il periodo vendemmiale non era altro che un momento di festa” – racconta Anna Rizzi, figlia di Gigi Rizzi, il titolare di Seiterre, laureata in architettura e responsabile dell’ufficio marketing e comunicazione del brand -. La storia vinicola di famiglia inizia nel Trentino nei primi anni del ‘900, quando il nonno Giambattista trasforma in vigneto le tradizionali coltivazioni miste dell’azienda agricola familiare sita sulle colline della Valdadige. “Ricordo ancora quando passando per i vigneti assaggiavo gli acini delle diverse varietà per capire se era giunta l’ora del raccolto. Ero affascinata dal vedere un grappolo, materia palpabile di fronte a me, trasformarsi in vino e infine assaggiarlo. Quando si è piccoli si vivono queste esperienze con l’effetto “Wow” che talvolta crescendo può svanire, ma per me è ancora così. Ho ancora in mente le storie di vendemmia che ci raccontava la super nonna Clara (donna intraprendente che girava in moto e gestiva con piglio famiglia e azienda). Mi pare di vedere quando l’uva si raccoglieva nel “Lorel” (una sorta di grande imbuto piatto) per poi porla nel “Gonzal” (cesto a spalle per raccogliere l’uva che sostituiva le odierne cassette) e i bambini aiutavano i genitori … che divertimento! Questa scena di vendemmia è rappresentata sulla nostra botte storica, quando tutto è iniziato nel lontano 1877, con il Castello di Avio a fare da sfondo. Oggi la vendemmia a Seiterre è molto variegata, perché abbiamo tenute in sei diverse regioni vitivinicole Italiane, da qui il nome del nostro brand Seiterre. Passiamo dal Trentino al Friuli, dal Veneto alla Lombardia per poi arrivare in Piemonte e terminare in Toscana. La pedologia del territorio e l’ampelografia dei vigneti è vastissima, ognuna con le proprie caratteristiche e peculiarità. In generale, la stagione 2021 è caratterizzata da un inizio anno con precipitazioni brevi ma intense; il periodo tardo-primaverile è stato fresco rispetto all’annata precedente, ciò ha comportato un leggero rallentamento nel germogliamento, ed ha spostato leggermente in avanti di circa 7-10 giorni, in base alla regione, la vendemmia. Se il clima manterrà queste temperature prevediamo una raccolta con uve perfettamente mature e sane, grazie anche ad operazioni in vigna di defogliatura, che consiste nell’asportare a mano le foglie della vigna per favorire la penetrazione dei raggi solari e arieggiare il grappolo, affinché raggiunga una maturazione ottimale”.
Sparkling Wine Festival
Attesa e gagliarda sarà anche quest’anno la manifestazione dedicata ai vini Spumanti & Frizzanti prodotti con Metodo Classico e Charmat. Il 23° Sparkling Wine Festival è organizzato, come le precedenti, da ONAV (Organizzazione nazionale Assaggiatori di Vino) e coinvolge oltre un centinaio di aziende situate in Veneto, Trentino Alto Adige, Lombardia, Friuli Venezia Giulia ed Emilia Romagna. Alla rassegna interregionale sono ammessi vini spumanti e frizzanti valutati su campioni alla cieca da commissioni che si si riuniscono entro il mese di settembre e sono composte da Maestri Assaggiatori, Tecnici Assaggiatori, Esperti Assaggiatori e Assaggiatori ONAV. Considerati idonei a ricevere l’Attestato di Merito saranno i campioni che raggiungeranno il punteggio minimo di 85/100 secondo la scheda “Union International des Oenologues”. Le aziende che raggiungeranno tale risultato riceveranno l’ambìto riconoscimento la sera di domenica 3 ottobre alle ore 19:00, presso lo storico edificio settecentesco Villa Venier di Sommacampagna (Vr). Al termine della cerimonia di consegna, si aprirà al pubblico il banco d’assaggio dei vini Spumanti & Frizzanti, accompagnati da un rinfresco. A partire da questa edizione viene istituito il Premio Challenge “Daniele Zamuner” Metodo Classico, dedicato all’Ingegnere Daniele Zamuner scomparso nel 2016, grande appassionato di spumanti, che negli anni Settanta ebbe l’intuizione di creare sulle colline di Sona, in provincia di Verona, un vigneto di Pinot Noir e Pinot Meunier scommettendo sulle potenzialità del territorio per produrre un eccellente Metodo Classico. Il tempo gli ha dato ragione. Tale riconoscimento sarà attribuito allo spumante che durante le selezioni avrà ottenuto il punteggio più alto.
Per contatti: Francesco Galeone, delegato ONAV Verona tel 3397195010; Antonio Monaco segretario tel 338243558 – email verona@onav.it
Volti di Barbaresco
Sono in molti a sfidare il tempo: la torre medioevale, i volti dei vignaioli, le etichette prestigiose. Come in ogni storia di ascendenza medioevale non mancano i cavalieri, 39 nel nostro racconto, per affermare l’eccellenza del Barbaresco. E’ stata inaugurata sabato 19 giugno la mostra fotografica Volti di Barbaresco, un percorso per immagini in bianco e nero e in grande formato, allestita negli spazi recintati e intorno alla Torre medievale di Barbaresco. L’esposizione permanente en plein air ha come protagonisti 39 Volti del Barbaresco Docg: sono i produttori che hanno reso grande e famoso nel mondo enologico questo piccolo paese delle Langhe, in provincia di Cuneo – di soli 600 abitanti e 41 cantine – che dà il nome a un’intera denominazione di origine controllata e garantita (abbraccia anche Treiso, Neive e una frazione di Alba). Il progetto voluto dal Comune di Barbaresco è stato realizzato tra dicembre e maggio 2021 da Max Rella, giornalista e fotografo di viaggi, enoturismo, vino e gastronomia. Il progetto è nato per dare un volto ai produttori, spesso sconosciuti ai più nonostante la notorietà di tante cantine e di alcune etichette: una raccolta di ritratti, ambientati e non, e personaggi all’opera mentre lavorano tra le vigne, le botti e gli altri strumenti del mestiere. Un progetto che riapre la stagione culturale della Torre di Barbaresco e del Museo Cavazza, affiancato dal catalogo in bianco e nero “Volti di Barbaresco” e dalla raccolta di video-pillole “Un’Annata a Barbaresco”. Si tratta di 39 immagini stampate su pvc adesivo polimerico plastificato, che resiste qualche anno alle intemperie, riproducendo il più fedelmente possibile la resa del bianco e nero, a cui si aggiungono altre 39 piccole immagini in B&N e un testo breve in italiano e inglese, riferito a ciascun protagonista. Le targhette esplicative comprendono anche il QR code che rimanda al sito di ogni singola cantina. La mostra prosegue poi all’interno della Torre di Barbaresco negli spazi del Museo Cavazza dedicato all’enologia, ma con altre immagini degli stessi produttori proiettate a colori sulle pareti interne di pietra e mattoncini. Completa la rassegna la raccolta di video pillole – di nuovo in bianco e nero – in cui ciascun produttore racconta in libertà Un’Annata a Barbaresco: dalla più lontana alla più recente, dalla più favorevole alla più difficile; ma anche un’annata in cui è avvenuto un fatto bello e importante per la vita del produttore.