Imperdibile Mario Puccini a Livorno, una notte artistica al Gran Paradiso a Sorrento, scoprire le trame del giovanissimo Basil Kincaid alla Galleria Poggiali a Milano
A Livorno per Mario Puccini, una rivelazione da non perdere
Difficile staccare gli occhi dalla luce accecante degli ultimi raggi del sole, dalle vele al vento, dai barconi, dalle sartie, dagli uomini al lavoro dopo la pesca. Con Mario Puccini (1869/1920) il porto di Livorno, i barconi da pesca, così come i paesaggi intorno, vivono attraverso la sua straordinaria sensibilità . “Un Van Gogh involontario, fortissimo..”, scrive Emilio Cecchi alla moglie, dopo aver visto per la prima volta le tele di Puccini.
Livornese doc, allievo di Fattori, amico di Silvestro Lega e di Plinio Nomellini, Puccini frequenta l’Accademia di Belle Arti a Firenze e insegna disegno dal 1890. Quando ormai è stimato nell’ambiente artistico dell’epoca, nel 1893 cade preda di una forte depressione, tanto da essere ricoverato nell’ospedale psichiatrico di Siena, dove resterà fino al 1898. Dopo il periodo oscuro, l’artista torna lentamente ad occuparsi di pittura. Si risveglia, torna a scoprire il porto, le suggestioni della luce, il fascino del lungomare di Livorno, decora la saletta del Caffè Bardi, il cenacolo livornese, frequentato da intellettuali e artisti, una sorta di Caffè Michelangelo dei post macchiaioli. In mostra scopriamo il Lazzaretto e il disegno La Venezia livornese. Dal 1911 l’artista Puccini ricomincia ad esporre, premiato in prestigiose mostre a Roma e Firenze. La mostra al Museo della Città di Livorno, curata da Nadia Marchioni, presenta 140 opere, divise in otto sezioni. Dagli esordi, ai confronti con i suoi contemporanei, tutto interessa al visitatore. Si lascia la mostra sognando una Livorno animata dalla potente cromia dell’artista. La città appare più bella, viene voglia di girare tra i canali e di fermarsi a cena in uno dei tanti ristorantini sull’acqua. Io sono andata alla Vecchia Venezia. Eccelso.
Per info: Mario Puccini Van Gogh involontario. Fino al 19 settembre. www.mostrapuccini.comune.livorno.it
Gran Paradiso, l’art hotel nel cuore di Sorrento
L’idea di base, sostenuta dal direttore Mario Colonna, è quella di fare interagire arte e hotellerie: ogni stanza è stata messa a disposizione di un artista, che ha creato un’installazione specifica per il luogo. Può essere un dipinto, una scultura, un’installazione. Si passa dalle Torri di Bologna di Claudio Parmiggiani, alle mattonelle maiolicate di Lello Lopez, tipiche della zona di Sorrento- Amalfi, a ricordare le case in cui Lopez ha abitato. Ogni camera porta il nome dell’artista che l’ha decorata. All’arte, si aggiunge la vista unica del Gran Paradiso, che si affaccia sulla penisola Sorrentina e sul Golfo di Napoli.
Per info: www.arthotelgranparadiso.com/it
Alla Galleria Poggiali per Basil Kincaid
Sempre all’avanguardia la Galleria Poggiali di Milano presenta l’artista ghanese-statunitense Kincaid (1986), che debutta con la sua prima mostra personale italiana dal titolo The Rolling Fields to My House. Attraverso collage, fotografie, performance e soprattutto con la tecnica del quitting, l’assemblaggio di frammenti di trapunte trovati o donati, Basil interroga i costumi sociali mentre disegna tessuti culturali alternativi. Lo spirito si libera attraverso la libertà d’immaginazione. Le trapunte appese al muro sono estraniate dalla loro utilità e manipolate secondo la lettura. Il quitting, nella tradizione culturale nera è sempre servito come uno spazio rivoluzionario di gioia, coraggio e comunità in diretto contrasto con la sottomissione sociale e finanziaria.
Foro Bonaparte 52, Milano. Dal 15 settembre al 20 novembre.