Panorami, passeggiate, ottimo cibo: ecco Agerola (Napoli), cittadina di montagna a due passi dal mare, sui Monti Lattari, affacciata sulla Costiera Amalfitana. Il porto di Amalfi è a solo mezz’ora di auto, ma qui natura e clima sono da alte vette: d’estate una bella arietta fresca ritempra anche nelle giornate più afose, d’inverno la neve non è affatto rara, come ricordano i tetti spioventi delle case.
Boschi sterminati di castagno circondano i lussureggianti sentieri, che si snodano per circa 60 chilometri tra le sei frazioni distese su un’ampia area a ferro di cavallo. Ovunque si vada, a piedi o in auto, ci si affaccia su panorami meravigliosi: il golfo di Salerno fino a Punta Licosa, la Costiera Amalfitana con i suoi paesi arroccati sulla roccia, e poi le Isole dei Galli, al largo di Positano, Punta della Campanella, Capri e persino Procida e Ischia, nel Golfo di Napoli.
Bella e salubre, Agerola è stata meta di villeggiatura, sin dall’800, per la borghesia napoletana, e fonte di ispirazione per artisti, tra cui Roberto Bracco, Salvatore di Giacomo, Francesco Cilea.
Oggi è molto amata per la possibilità di fare passeggiate, da quelle urbane, tra gradinate e mulattiere sparse sul territorio, fino al percorso più famoso, il Sentiero degli Dei, uno dei dieci itinerari di trekking più belli del mondo (parola del New York Times). L’itinerario inizia a Bomerano, una delle frazioni di Agerola e arriva fino a Positano (Salerno), è lungo 8/10 chilometri (dipende dal tragitto scelto) e si percorre in circa 4 ore e mezzo. Si cammina a circa 650 metri di altezza, su un crinale a picco sul mare e il panorama viene incontro passo dopo passo con la distesa blu solcata dal bianco dei motoscafi e gli scorci dei paesini della Costiera Amalfitana visti dall’altro: Furore, Atrani, Conca dei Marini, Praiano e poi nel tratto finale, Positano, mentre in lontananza lo sguardo arriva fino a Punta della Campanella e a Capri. Terreni impervi, eppure coltivati con amore e dedizione. I filari di vite ben allineati sui terrazzamenti sono frutto di lavoro tenace e difficile. Qui da sempre le famiglie fanno il vino, ma la conquista recente sono i riconoscimenti della qualità della produzione locale, come quella della pluripremiata cantina di Marisa Cuomo.
Il percorso è molto ben indicato, quindi si può fare autonomamente, il consiglio però è di organizzarsi con la guida. Accompagnati da Enzo, del gruppo Cartotrekking, abbiamo scoperto la storia di queste montagne, che oggi sono una meta turistica, ma fino a qualche decennio fa erano percorse solo dagli abitanti dei vari paesini e frazioni, dove ogni casa aveva la sua mucca, e poiché il terreno non era adatto al pascolo, l’erba per loro veniva raccolta da donne e bambini che provvedevano così alla cura dell’ambiente. Erano località isolate, dove non c’era la corrente elettrica e la famiglia si riuniva la sera davanti al camino. Casolari lungo il percorso raccontano la fatica dei contadini che raccolgono l’uva o dei pastori che seguono il gregge. Ma c’è anche chi si prepara al futuro pur restando legato al passato, come il pastore Antonio Milo, trentenne, che al mestiere ereditato del padre non ha voluto rinunciare. Così fa pascolare le sue 100 capre liberamente lungo gli scoscesi terreni del “Sentiero” e le aspetta al tramonto nell’edificio in pietra, premiandole con del cibo da loro amato. Pian piano sta valorizzando il suo rustico, che si trova a metà strada circa del Sentiero, e a chi lo incontra offre il suo formaggio, insieme al vino o all’acqua e limone.
Lungo la via c’è anche chi si è organizzato per ospitare i turisti, come Francesco che tra le vigne e l’orto ha ristrutturato un paio di ambienti ricavando due camere da letto e due bagni per un B&B romantico e davvero a un passo dal cielo.
Dopo il tratto quasi pianeggiante, il sentiero comincia a scendere verso Positano, è questo il punto in cui bisogna fare più attenzione, ma nulla di difficile, davvero è adatto a tutte le età. Arrivati a Nocelle si sosta su una bella piazzetta aperta sul panorama. Da qui comincia la lunga scalinata che porta al mare. Scendere i tanti gradini è quasi più impegnativo che fare il sentiero, perciò chi non se la sente può prendere l’autobus che parte da Nocelle e arriva a Positano. Per il rientro il consiglio è di prendere il traghetto Travelmar che parte da Positano e arriva ad Amalfi e da lì il transfer collegato che riporta ad Agerola, nel pomeriggio.
La serata può essere dedicata alla buona tavola, dove si gustano prelibatezze e prodotti unici. Innanzitutto i vari latticini: fiordilatte, ricotta, caciocavallo e il pregiato “Provolone del Monaco Dop”, fatto con il latte della mucca agerolese. Una razza nata qui, per iniziativa del personaggio più famoso di Agerola, il generale Paolo Avitabile (1791-1850), che fece fortuna combattendo in Afganistan e fu premiato dagli inglesi con un regalo speciale, la mucca di razza Jersey che incrociata alle specie locali ha dato vita a una razza particolarmente resistente, l’agerolese, che produce un latte ricco di sapore e di elementi nutritivi. Ottimi, e prodotti in loco, i salumi, i pomodorini, le pere e… il pane biscottato, da chiedere a tavola, fatto con una tecnica particolare e bagnato per pochi secondi nell’acqua.
Per saperne di più sul generale Avitabile si va nella chiesa di San Martino (già dedicata a Santa Maria di Loreto) dove c’è la sua monumentale tomba, mentre sul soffitto si ammira una preziosa tela del Settecento recuperata e restaurata dopo il terremoto del 1980 dagli stessi abitanti. Oppure si percorre l’Itinerario del generale, che parte dalla piazza a lui intitolata, nella frazione San Lazzaro, e lungo la via Miramare conduce fino al belvedere di Punta di San Lazzaro. Proseguendo in leggera salita si arriva al Parco della colonia Montana, sorta negli anni ‘30 del Novecento sulle rovine del palazzo Avitabile. Oggi l’imponente edificio ospita l’Università della gastronomia dell’ospitalità e del turismo e l’Osservatorio Astronomico, dove è possibile prenotare la visita.
La memoria storica e artigianale del paese è custodita nel Museo Etnoantropologico, presso la Casa comunale, ricco di oggetti di uso quotidiano e impreziosito dalla presenza della Croce processionale, in argento lavorata su due facce, che risale al XV secolo.
E a proposito di epoche passate, niente di meglio che alloggiare in una dimora storica, con tutte le comodità moderne: Palazzo Lauritano, nella frazione San Lazzaro, edificato tra il XVII e il XVIII secolo, adornato dalla cappella gentilizia, del XVII secolo. Oggi un attento restauro, eseguito dagli eredi Lauritano, mostra gli elementi architettonici, gli affreschi su tela, i soffitti con travi in legno di castagno, e ha restituito l’atmosfera evocativa di un tempo, dando la percezione di una chiara e precisa identità storica. L’elegante B&B offre ogni tipo di comfort, wifi compreso. E un’accoglienza gentile e professionale, pronta a organizzare il transfer verso il mare, l’aeroporto, le escursioni sul territorio o a indirizzare ai ristoranti convenzionati per il pranzo o la cena.
Info turistiche: Pro loco Agerola www.proagerola.it
Dormire: Palazzo Lauritano, dimora storica. Frazione San Lazzaro www.palazzolauritano.com
Guide escursionistiche: Cartotrekking. www.cartotrekking.com
Traverlmar bus+ nave www.travelmar.it
Osservatorio Astronomico https://osservatorio.astrocampania.it
Contributi fotografici Rosanna Precchia