Una delle mete più gettonate dal turismo giovanile alla ricerca di città vivibili e al tempo stesso rispettose dell’ambiente e delle diversità etniche e culturali. Questa è Copenaghen, il “porto dei mercanti”.
La capitale danese è, assieme a Stoccolma, la città più ricca di storia tra quelle scandinave, ma se la metropoli svedese è ammantata da un’atmosfera di aristocrazia e regalità che la rende raffinata e ricercata, Copenaghen, pur ospitando anch’essa una delle monarchie più antiche al mondo, è riuscita a conquistare le simpatie di un’intera generazione di giovani in cerca di stili di vita alternativi.
Christiania, il quartiere che negli anni Settanta fu il rifugio di comunità hippies, è forse il miglior punto di partenza per visitare la città. Oggi, di quella società emancipata e libera, rimane ben poco, ma è forse un errore pensare che i fondatori della Libera città di Christiania abbiano fallito nel loro intento. È piuttosto il contrario: è la restante città di Copenaghen ad aver assorbito parte delle istanze di quei bizzarri abitanti, a partire da quel rispetto per la natura grazie al quale è possibile attraversare l’intera capitale (e la stessa Danimarca) pedalando su due ruote in modo sicuro e divertente o kayakando tra i numerosi canali che solcano la città. Uno di questi canali in particolare è diventato famoso tra i turisti che ormai riempiono le strade di Copenaghen: Nyhavn, il porto nuovo, un corso d’acqua scavato per volere del re Cristiano V tra il 1670 e il 1675 da prigionieri svedesi catturati durante la guerra danese-svedese del 1658-1660. Noto come luogo di perdizione e di criminalità fino alla fine degli anni Sessanta del secolo scorso, oggi Nyhavn è il cuore colorato a pastello del turismo internazionale. Un turismo che ammicca tanto alla spensieratezza quanto alla cultura.
Gli innumerevoli musei cittadini possono soddisfare la sete di conoscenza a 360 gradi dalla scienza (qui è nata la Scuola di Copenaghen con Niels Bohr) alla storia. Il Museo Nazionale, che percorre la storia sorprendentemente ricca per una nazione piccola come la Danimarca, può essere un valido assaggio prima di focalizzare i temi che stanno più a cuore ad ogni visitatore ognuno dei quali ha una sua valida e più profonda espressione nelle varie esposizioni sparse per la città. Il proverbiale pragmatismo e la serietà scandinava, che a Copenaghen sono espressi in modo superbo dall’avveniristica architettura dei suoi edifici più arditi sia pubblici che residenziali, in particolare nel nuovo quartiere di Ørestad, viene scalfita nella sua goliardia da quell’oasi di spensieratezza che è Tivoli, un parco giochi costruito da Georg Carstensen nel 1843 con l’assenso di re Cristiano VIII, convinto dall’asserzione di Carstenses stesso secondo cui “quando il popolo si diverte, non pensa alla politica.” I fuochi d’artificio e le luci che si accendono al calare della sera rispecchiano perfettamente questa volontà di garantire distrazioni che, almeno per qualche ora, possano alleviare le fatiche della quotidianità.
Non sorprende quindi che Copenaghen sia stato l’ambiente in cui hanno trovato ispirazione scrittori e poeti assai diversi tra loro, come Søren Kierkegaard e Hans Christian Andersen, la cui statua della Sirenetta che, malinconica e isolata, guarda verso il mare aperto, è diventata malgrado gli ambienti più impegnati politicamente, il simbolo della città. Rubata, sfregiata, decapitata, amputata, deturpata numerose volte, è stata comunque sempre ripristinata per la gioia dei turisti che, per la verità, rimangono delusi nel vederla così piccola e quasi insignificante.
La riservatezza e morigeratezza tutta scandinava che rifugge l’ostentazione della ricchezza a favore di una socialdemocrazia che cerca di spalmare sulla popolazione il benessere sociale, ripone dietro le quinte la presenza di una monarchia amata e rispettata anche dagli ambienti politici più progressisti. Tra i pochi elementi che ricordano che la Danimarca è un regno, il cambio della guardia che si svolge ogni giorno a mezzogiorno al palazzo reale di Amalienborg è quello più evidente e seguito.
Copenaghen è davvero una città che offre interessi per tutti i gusti e tutti gli interessi.
È utile iniziare la visita di Copenaghen dall’efficiente ufficio turistico cittadino, la cui sede si trova in Vesterbrogade 4B, poco distante dalla stazione ferroviaria https://www.visitcopenhagen.com/.
Valida la Copenaghen Card che permette l’utilizzo dei mezzi pubblici e l’entrata gratuita nella maggior parte delle attrazioni per 24-120 ore https://copenhagencard.com/cart.
Spesso i ristoranti offrono sconti consistenti sui propri menù e prenotando con congruo anticipo è possibile ottenere tariffe agevolate anche negli hotel cittadini permettendo un notevole risparmio economico nei servizi di una città che non sempre è alla portata di tutte le tasche.
Foto di Piergiorgio Pescali