“Lo volle amor, passione lo mantiene” è il claim del Giardino di Casa Biasi. Contro ogni avversità, contro ogni afflizione di questi tempi, godiamo mia Lisbia e amiamo, avrebbe detto Catullo, che visse sulla riva della penisola di Sirmione, a non molti chilometri da qui.
Riapre dopo Pasqua Il Giardino di Casa Biasi con fioriture di narcisi, ellebori, camelie; seguiranno le peonie, gli iris, le rose. Nella piana di Caprino Veronese, tra il morbido azzurro-blu del Garda e il selvaggio verde del Monte Baldo, sta questo scrigno botanico che racchiude piante, fiori, siepi,“stanze”, viali, vasi, mentre profumi di sottobosco, rose, gelsomini, agrumi, Datura, Wattakaka sinensis, Calicantus avvolgono l’ospite, a seconda delle fioriture stagionali. Siamo a Pesina, 7 chilometri da Garda, 9 dal casello autostradale di Affi sulla Modena-Brennero, 36 da Verona.
Qui si respira aria di fortuna, per l’ambiente accarezzato dalle brezze provenienti dal lago e dalla montagna e per le porte aperte a coloro che ne vogliono godere con sensibilità.
L’amore e la passione sono profusi negli ultimi vent’anni da Cecilia Residori e Nico Biasi – un passato professionale da medici -, eredi di Mario e Luciana Biasi che hanno voluto il Giardino nel 1977, piantando alberi e fiori. Esteso su 16 mila metri quadrati, occupa una parte dell’antico brolo della Villa Veneta Boldieri -Trentini risalente al Seicento, ed è sorto sul terreno dove furono estirpati i vigneti, allora in sofferenza. Il parco romantico e il giardino mediterraneo sono due elementi essenziali del Giardino. Il primo ricorda i parchi ottocenteschi, ai piedi dell’antica scala che scende dal piano nobile della villa.
Uno scrigno botanico
Il percorso inizia dalla “Rotonda dei tigli”, umbratile di odorosi tigli, cedri del Libano, aceri sotto i quali si susseguono le fioriture di ellebori, camelie, iris, ciclamini, anemoni, ortensie, hoste, contornati da felci ed erbacee perenni. Il Giardino è ricamato da rose, rifiorenti e no, talvolta abbracciate ai rami alti di tigli e ippocastani come la Rosa Filipes Kiftsgate; ma c’è anche la Rosa Chinensis Mutabilis, che cambia colore nelle fioriture da aprile a novembre. Dopo l’esedra degli allori appaiono le casette costruite per i giochi dei bambini e i nani in una piccola radura, proprio come in un paesaggio da fiaba.
Ad est si estende il giardino mediterraneo sistemato a gradoni, con le specie tipiche e qualche curiosità: un piccolo uliveto, cipressi, oleandri, agrumi, gelsomini, palme, rose antiche e moderne, peonie, anemoni variamente distribuiti lungo i terrazzamenti.
La collezione di agrumi è tra le vedute più interessanti: c’è l’arancio amaro chiamato “Bizzarria” perché dà frutti diversi; il “Caviale degli agrumi” con tanti piccoli frutti; il Pomelo con frutto gigante. Attraversiamo vari giardini di diverse dimensioni. Minuto e raccolto è il “Giardino da meditazione”, stile Ananda (beatitudine, in sanscrito); di pompeiana memoria è il“Giardino del fauno”; seguono il “Giardino della voliera”con trionfo di fiori; il “Giardino del pavone”con aiuole e belvedere panoramico sull’antico muro; il “Giardino medievale” attorno all’antica vera da pozzo in ferro battuto abbellito da piante di Kumquat; elegante il cancelletto in ferro battuto che delimita il “Giardino segreto” bordato da fiori; “Salotto vittoriano” e “Giardino di Giove” fanno parte delle menzioni dedicate ad epoche e personaggi come la Valletta dei principi adornata dal busto di Pietro III d’Aragona; infine il grande “Giardino del Chaparral”, che prende il nome dal deserto arido e sassoso della California, giusto per ricordare l’impegno che ha richiesto piantare e far crescere una vegetazione rigogliosa su un terreno difficile. Per finire, ecco il “Giardino Atene” che prende il nome dalla magnolia Atene.
Bellissimi i viali che inducono sguardi lontani: “Viale delle camelie” con i fiori coltivati in vaso e la spettacolare fioritura di primavera; “Viale mediterraneo” che congiunge il Parco romantico e il Giardino mediterraneo. Non mancano piante da frutto per cogliere fichi polposi e pere cotogne, da squisita cotognata.
“Qualsiasi sfumatura di verde qui c’è” osserva Cecilia Residori, che in vent’anni di dedizione sembra una botanica, precisa come un chirurgo, e non smette di piantare, potare, coltivare, cercare semi in ogni parte del mondo.
Per informazioni:
Il Giardino di Casa Biasi
Giardino privato visitabile su prenotazione, aperto da maggio ad ottobre
Via Boldiera 144 – 37013 Pesina di Caprino Veronese –
Contributi fotografici di Claudia Farina