La mostra fotografica di Arturo Delle Donne “Tribes, The last breath on earth”, in esposizione al museo d’Arte Cinese ed Etnografico di Parma
“Io amo indagare la diversità culturale, una diversità che lentamente e silenziosamente scompare…”, afferma Arturo Delle Donne, “…così è nata questa mostra.”. In esposizione 13 grandi ritratti che riportano ad un linguaggio forte e antico. Attraverso i disegni sulla pelle, gli uomini hanno trasmesso per millenni preziose informazioni: l’appartenenza a una tribù, il rango sociale. Il progresso, inconsapevole ma colpevole, sta cancellando dal pianeta lingue, culture, modi espressivi, compreso la nobile forma del linguaggio corporale e l’antropologo Bronislaw Malinowski, un secolo fa, già indicava la necessità di documentare tutte quelle usanze che sarebbero andate disperse.
L’artista recupera importanti caratteristiche tribali da Papua Nuova Guinea, Amazzonia, Australia, Etiopia, Perù, Burkina Faso, Nuova Caledonia, riproducendoli minuziosamente sui volti di studenti, operai, giovani laureati, gente presa a prestito dalla quotidianità occidentale. “In questo progetto – spiega – ho utilizzato un tipico stile fashion della fotografia per sottolineare l’analogia che c’è tra il vestirsi per il mondo occidentale ed il truccarsi per le popolazioni indigene”.
Chiara Allegri, vice direttrice del Museo e curatrice della mostra spiega: “È significativo che nel momento in cui i corpi delle tribù vengono ridotti al silenzio, nel nostro mondo l’Uomo vada riscoprendo il linguaggio del corpo come strumento per comunicare con gli altri. Quasi un macabro paradosso. Mentre i popoli che da secoli praticano la pittura corporale, l’inserimento del disco labiale, body piercing e body modification si stanno estinguendo, nella società occidentale queste antiche pratiche vengono scoperte e fatte proprie senza conoscerne le origini. Tatuaggi e piercing sono gli eredi di ‘parole antiche’. Le parole dipinte”.
La sequenza di simboli e ritualità di popolazioni tribali ci ricorda la drammaticità di un costante decadimento della diversità culturale e la tendenza della cultura globalizzata a trasformare tutto in merce, massificando e banalizzando a favore di un pensiero unico.
Museo d’Arte Cinese ed Etnografico, viale San Martino, 8 – 43123 Parma
Fino al 30 aprile 2021 – www.museocineseparma.org
Orari di apertura: dal lunedì al venerdì dalle 9 alle 13 e dalle 15 alle 19. In ottemperanza alle disposizioni del Dpcm del 14 gennaio, osserverà la chiusura il sabato e la domenica.
contributi fotografici e immagini: Arturo Delle Donne