Il 2021 si apre all’insegna della speranza di poter tornare a viaggiare e conoscere nuovi luoghi e nuove culture. L’inverno porta molti a sognare spiagge assolate e tuffi nel mare azzurro, ma la neve, l’oscurità che avvolge il paesaggio, il silenzio ovattato dalle calde luci delle case possono rappresentare una valida alternativa a chi preferisce la solitudine e l’introspezione.
Capo Nord, sulla punta settentrionale dell’isola di Magerøya, in Norvegia è una delle mete più indicate per questi viaggiatori dello spirito e per chi ama la natura.
In tutta l’isola, oltre a Honningsvåg, il centro principale, ci sono altri tre paesini abitati da pescatori: due, Kamøyvær e Skarsvåg, si trovano lungo la statale che termina a Capo Nord mentre Gjesvær, il villaggio più isolato, si raggiunge percorrendo una stradina secondaria di venti chilometri che si dirama dall’altopiano a circa metà tragitto tra Honningsvåg e il capo.
Anche in pieno inverno raggiungere il promontorio è abbastanza facile: ogni giorno alle 11 e alle 12, tempo permettendo, un convoglio guidato da uno spazzaneve parte dall’incrocio della statale con la strada per Skarsvåg percorrendo gli ultimi 15 km di strada innevata che termina alla stazione di Capo Nord, dove oltre ad una stazione metereologica c’è anche un centro visitatori, alcuni diorami che ripercorrono la storia del luogo, un museo che ricorda la visita fatta nel 1907 dall’allora re del Siam Chulalongkorn (con una pietra in cui sono state incise le sue iniziali in caratteri thai) e la minuscola cappella di San Giovanni il Battista.
Lo stesso convoglio ripercorre il tragitto inverso alle 13 e alle 13.45 per riportare i visitatori sulla strada principale e permettere loro di tornare nei propri alloggi.
Da non perdere la gita notturna per osservare l’aurora boreale: si parte alle 19.30 con ritorno alle 21.45.
A Capo Nord, per la verità non c’è molto da vedere: un monumento, chiamato The Globe posizionato all’estremità del promontorio che si erge a 307 metri di altezza dal punto in cui l’oceano Atlantico e quello Artico si incontrano è l’attrazione principale che fa da sfondo ai selfie dei turisti.
Poco più in là una stele in granito ricorda la visita fatta il 2 luglio 1873 dal re di Norvegia e Svezia, Oscar II. Durante l’inaugurazione il monarca disse che quel monumento non era «un ornamento transitorio, ma un segno dell’estensione del regno di Norvegia; questo è il motivo per cui ho voluto questa pietra memoriale nel punto più estremo di Capo Nord».
In realtà Capo Nord non rappresenta la parte più settentrionale della Norvegia (e dell’Europa continentale). Il primato spetta a Knivskjellodden, il promontorio visibile a ovest dalla scogliera e raggiungibile solo a piedi percorrendo un sentiero di 9 chilometri, che si allunga per 1.450 metri più a nord di Capo Nord.
Anzi, a voler ben guardare Capo Nord e Knivskjellodden non sono neppure i punti più settentrionali dell’Europa continentale, dato che entrambe sorgono su un’isola. Il primato spetterebbe quindi a Capo Nordkinn (Kinnarodden in norvegese), 14 chilometri a nord del villaggio di Mehamn. Come Knivskjellodden anche Kinnarodden non è servito da strade: l’unico modo di visitarlo è percorrere un lungo ed estenuante sentiero di 24 chilometri, ma, a parte l’interesse geografico, Capo Nordkinn non è spettacolare quanto Capo Nord.
E continuando a parlare di primati, per essere ancora più pignoli Capo Nord non si potrebbe manco fregiare del record di terra europea più settentrionale in quanto questo spetterebbe alla Terra di Franz Josef, in territorio russo. Ma dato che non è chiaro se la Terra di Franz Josef appartiene al continente europeo o asiatico (i geografi la considerano terra Euroasiatica), in alternativa sarebbero le isole Svalbard a detenere questa supremazia geografica.
Insomma, un gran caos, anche se, motivi turistici a parte, non è chiaro a chi potrebbe interessare dal punto di vista pratico fregiare la propria terra della targa del punto più vicino al Polo Nord.
Un primato inerente a Capo Nord lo detengono comunque gli italiani: il primo “turista” giunto sul posto fu quel Francesco Negri, prete e scienziato ravennate che nel 1664 lo raggiunse in solitaria scrivendo nel suo diario Viaggio Settentrionale: «Or eccomi giunto al Capo Nord, che è a dire all’estremità di Finmarkia, anzi, non ritrovandosi più altra terra dal genere umano verso al polo abitata, del mondo stesso: però co’ termini del medesimo rimane terminata la mia curiosità, onde son disposto a ritornar in Danimarca, e indi, a Dio piacendo, alla patria».
Informazioni turistiche:
Capo Nord https://www.nordkapp.no/en/,
escursioni https://www.nordkapp.no/en/other/winter-expeditions
L’isola di Magerøya si trova a 4 ore d’auto da Alta. Arrivarci è semplice anche d’inverno perché le strade sono perfettamente mantenute e le auto a noleggio hanno tutte le gomme chiodate. Come base per visitare Capo Nord si può utilizzare la cittadina di Honningsvåg, dove si sono diversi hotel, due dei quali della collaudata catena Scandic (https://www.scandichotels.com/hotels/norway/honningsvag/scandic-honningsvag). Ci sono anche collegamenti aerei con Trømso e da qui con Oslo. Per programmare un viaggio in modo indipendente utilissimo è il sito dell’ufficio turistico norvegese https://www.visitnorway.it/.
Contributi fotografici di Piergiorgio Pescali