Un progetto nato per rivalutare un’area dimenticata, un tempo riservata ad artisti e classe operaia che le crisi economiche avevano degradato. Da qualche anno anche Milano ha la sua Downtown, il quartiere moderno caratterizzato da grattacieli, prestigiosi uffici di rappresentanza di aziende multinazionali e da residenze di lusso.
È la zona di Porta Nuova, nei pressi della stazione Garibaldi dove, negli anni Sessanta e Settanta arrivavano i lavoratori pendolari impiegati nelle fabbriche della periferia milanese. A causa delle numerose crisi e ristrutturazioni, molte fabbriche chiusero i battenti e l’area venne abbandonata e lentamente degradò. Nel 2004 la giunta Albertini approvò il progetto di rivalutazione concedendo alla compagnia immobiliare statunitense Hines un’area di 340.000 metri quadrati su cui costruire immobili residenziali, culturali e commerciali destinando però il 25% ad area verde.
Sorse quindi un cantiere che si sviluppò su tre baricentri: piazza Gae Aulenti racchiusa dalla Torre Unicredit, il BAM, la Biblioteca degli alberi di Milano e il Bosco Verticale. Il progetto oggi è gestito interamente dalla Qatar Investment Authority e rappresenta una zona frequentata da famiglie e giovani.
Con i suoi 231 metri di altezza, il grattacielo Unicredit si è guadagnato il primato dell’edificio più alto d’Italia, ma è l’IBM Studios con la sua sinuosa forma a seme a conferire all’insieme un’eleganza architettonica che altrimenti sarebbe mancata. Oggi è una vetrina tecnologica gestita dall’IBM destinata a conferenze, spazi espositivi, ma anche luogo di lavoro per ideare e sperimentare tecnologie del futuro.
E se piazza Gae Aulenti, con i bar, ristoranti e librerie è il ritrovo della Milano un po’ chic, la Biblioteca degli Alberi di Milano (BAM), è il luogo preferito dai bambini e dai genitori. Il BAM è un parco ideato dal designer olandese Petra Blaisse su cui sono state piantate cento specie diverse di piante e alberi ed è percorso da piste ciclabili e pedonali fungendo da collegamento tra la zona commerciale che sorge attorno a piazza Gae Aulenti e il quartiere residenziale con il famoso Bosco Verticale, progettato dall’architetto italiano Stefano Boeri.
Assieme al grattacielo Unicredit, le due torri del Bosco Verticale rappresentano gli edifici più noti del Progetto Porta Nuova. Nonostante l’ideatore di una soluzione residenziale ecosostenibile sia stato il biologo francese Patrick Blanc e progetti del genere siano sorti a Parigi ancora prima che a Milano, il Bosco Verticale ha ottenuto riconoscimenti in ambito internazionale, tra cui quello prestigioso dell’Illinois Institute of Technology per il grattacielo più bello e innovativo al mondo. La concezione del Bosco è stata esportata dallo stesso Boeri anche a Losanna e Nanchino.
Tra la selva di applausi non sono mancate però anche le critiche concentrate soprattutto sul grande dispendio energetico e di materiale nella costruzione e, soprattutto, nella manutenzione dell’edificio che, nonostante la propaganda, è ben lungi dall’essere ecosostenibile. Proprio per i suoi altissimi costi di manutenzione, per la pubblicità che ne è derivata e per la necessità di mantenere elevato il prestigio, il Bosco è rigorosamente riservato ad un ceto sociale altissimo stravolgendo le radici storiche popolari e operaie dell’area. Comprare uno dei 110 appartamenti che sono stati ricavati dalle due torri del Bosco Verticale costa tra i 12.500 e i 16.500 euro al metro quadrato, mentre l’affitto di un locale da 80 metri quadrati costa sui 3.000-4.000 euro al mese. A questo occorre aggiungere 1.500 euro di spese condominiali al mese per la manutenzione dello stabile. Guardare, ma non toccare!
Piazza Gae Aulenti e l’intera zona di Porta Nuova si raggiunge sia dalla stazione dei treni di Porta Garibaldi, sia con le linee della metropolitana. Con la linea 2 (Verde) e la linea 5 (Viola) si scende a Garibaldi FS, con la linea 3 (Gialla) a Repubblica.
Per maggiori informazioni: https://www.yesmilano.it/servizi-e-informazioni-turistiche
Contributi fotografici di Piergiorgio Pescali