Vini eleganti, longevi, di cinque regioni diverse convivono in Tommasi Family Estates; per comprendere l’essenza della viticoltura biodinamica, recarsi nella sorprendente tenuta Musella alle porte di Verona
Tommasi Family Estates
Tra grandi ci si capisce, è una questione di stile familiare. Stiamo parlando della prima grande annata del Brunello di Montalcino della famiglia Tommasi, viticoltori dal 1902 e dell’Amarone De Buris (www.tommasi.com). Prima annata, il 2015 del Brunello Casisano, a essere seguita totalmente, dalla vigna alla cantina, dagli enologi Emiliano Falsini e Giancarlo Tommasi. In quell’anno si sono create le condizioni ambientali ideali per ottenere uve con notevole complessità di aromi, eleganza dei tannini e un’acidità naturale ben al di sopra della media. Il Casisano Brunello di Montalcino DOCG 2015, si distingue per il colore rubino profondo e tendente al granato. Si apre all’olfatto con un’elegante e fresca complessità delle note fruttate e speziate tipiche del Sangiovese; tannini vellutati e lunga persistenza. C’è uno stile Tommasi che accomuna tutti i vini prodotti in sei tenute vitivinicole di cinque regioni: Tommasi in Veneto, Caseo in Lombardia, Casisano a Montalcino e Poggio al Tufo in Maremma Toscana, Surani in Puglia, Paternoster in Basilicata e una partenership nel Chianti Classico con La Massacinque. Stile riconoscibile, in primis, dall’esaltazione più dell’eleganza che della potenza in vini di carattere ma gradevoli, di pronta beva che accompagnino il piacere della tavola, lo stare insieme, la convivialità, da riscoprire annata dopo annata nell’evoluzione longeva della complessità. Come dimostra il progetto culturale e vitivinicolo De Buris, legato al territorio della Valpollicella Classica, al recupero di Villa De Buris e all’Amarone Classico doc Riserva. La famiglia Tommasi ha affidato a quattro illustratori italiani – Giacomo Bagnara, Andrea Mongia, Antonio Sortino e Alice Piaggio – il compito di rappresentare il Tempo, il Luogo e il Patrimonio con il linguaggio universale dell’illustrazione: da qui De Buris Illustre. Altro punto d’interesse, realizzato nel tour di presentazione, è l’abbinamento originale con piatti non tradizionalmente legati alla degustazione di Amarone, dall’ effetto sorprendente. Per godere dell’ospitalità stile Tommasi, ecco quattro strutture davvero accoglienti: Villa Quaranta in Valpolicella, Albergo Mazzanti e Caffè Dante Bistrot a Verona, Agriturismo Poggio al Tufo a Pitigliano in Maremma Toscana.
Musella Cantina e Relais
L’agricoltura biodinamica è una filosofia di vita, complessa e sperimentale, che l’azienda vitivinicola Musella (appena fuori Verona) sta realizzando da anni, all’interno di una tenuta con al centro una Corte del 1500, adibita anticamente a scuderia del palazzo nobiliare della tenuta (www.musella.it).
Oggi, nel rispetto della tradizione e dopo un accurato restauro conservativo, è stata trasformata nel locale per le botti (botti che proprio non ti aspetti di vedere!) e nella cantina dotata di moderne tecnologie. Ogni prodotto (vino, olio, aceto, grappa) proviene esclusivamente dalla tenuta che si estende per quasi 400 ettari con differenti composizione del terreno, qualità che permette progetti basati su confronti a zone.
Il senso profondo del metodo biodinamico è che l’agricoltura vive in sintonia con la natura, la terra e le persone. La concimazione, la coltivazione e l’allevamento sono attuati in modo tale da rispettare e promuovere la fertilità e la vitalità del terreno e allo stesso tempo le qualità tipiche delle specie vegetali e animali. Seguendo i cicli cosmici e lunari, con il supporto concettuale della fisica quantistica, in Musella sono stati banditi i fertilizzanti minerali sintetici e i pesticidi chimici. In una recente visita con il CUOA Business School, ne abbiamo viste di cose non usuali: scelta decisa dell’impianto a pergola, potatura a filari alterni, no trattori in vigna; bidoni di rame con deiezioni di mucca felice che, opportunamente dinamizzate, diventano fertilizzante. Musica tra le viti: anche ricerche del CNR hanno dimostrato che il vino è sensibile alla musica. In cantina, continuano le sorprese: bandito l’acciaio, la vinificazione avviene nel legno, nel cemento, nel marmo e nella terracotta, anche a forma di uovo. Chi ha fortemente voluto e realizzato tutto questo? Maddalena Pasqua di Bisceglie che si occupa della tenuta e del commerciale, con la supervisione del padre Emilio Pasqua Di Bisceglie (proprietario e fondatore) e del cugino Enrico Raber che segue la produzione dalla campagna alla cantina. In questa oasi straordinaria, il soggiorno in camera non può che essere di charme.
… e usciremo, viaggeremo, vivremo la nostra vita con più slancio e amore.
Intanto sogniamo le nostre prossime vacanze, facciamo progetti, informiamoci… pensiamo al futuro, pensiamo alla vita.