Atmosfere sospese e un ricco patrimonio di storia e architettura in una delle più antiche città della Polonia. Forse il Veggente di Lublino aveva previsto tutto: ricchezza e distruzione, sofferenza e rinascita. E, con le sue profezie leggendarie, aveva contribuito a creare un alone fiabesco intorno a questa città.
Lublino, la più orientale delle città polacche, più piccola di Cracovia, ma altrettanto favolosa, ha quasi mille anni di storia, che si leggono ancora tutti nella città vecchia.
Compatto e armonioso, il centro storico si percorre tranquillamente a piedi da un capo all’altro. La via principale è aperta su piazze e piazzuole. La più importante è il Mercato Vecchio con i bei palazzi borghesi e nobili, rinascimentali e barocchi, dai coronamenti capricciosi, ritratti a graffito sulle facciate, portali imponenti, colonnati neoclassici. Dalla via principale si staccano piccoli passaggi, anche coperti da volte e voltoni, che conservano talvolta l’acciottolato medievale.
Una ricca tradizione ebraica, atmosfere sospese, ricordi medievali e un eccezionale patrimonio artistico caratterizzano Lublino.
La più orientale delle città polacche, fin dal Medioevo sede di fiere per mercanti armeni, greci, tedeschi, francesi, olandesi, inglesi, fu luogo di scambio al centro delle direttrici europee che univano Oriente e Occidente.
Cosa che la rese ricchissima, soprattutto nel ‘600. Due grandi porte segnano i confini del centro storico, compatto e armonioso: la porta Cracovia, unico resto delle mura difensive erette dopo l’invasione dei Tartari nel 1341, e la porta Grodzka o porta di Città.
Aldilà della porta Grodzka si alza la massa chiara e compatta del Castello, che ha avuto una lunga storia. Due le strutture di rilievo all’interno: la grande torre rotonda o donjon, un tempo prigione, museo del terribile periodo della seconda guerra mondiale, e soprattutto la Cappella della Santa Trinità che da sola vale il viaggio.
Di origine probabilmente quattrocentesca, la cappella é uno dei più importanti monumenti dell’arte medievale europea: unici al mondo i dipinti bizantino russi integrati nell’architettura gotica, che fondono arte orientale e arte occidentale.
Tra una profusione di angeli sono ritratte le festività dell’anno liturgico della Chiesa orientale. È sorprendente sapere che i dipinti della cappella furono completamente coperti all’inizio del secolo 19º con uno strato di intonaco, che la loro scoperta risale al 1899 e soltanto dopo 100 anni di restauro sono stati resi accessibili al pubblico nel 1997.
Non si capisce la fisionomia di Lublino se non si ricorda la sua fortissima identità ebraica. Definita “Gerusalemme del Nord” e anche “Oxford ebraica”, era il centro di studi talmudici più raffinato e importante, luogo di formazione rabbinica, patria leggendaria del Veggente di Lublino, dotato di spirito profetico.
Negli anni ’40, la comunità ebraica di Lublino contava 42.000 persone su 120.000 abitanti della città. Poi la tragedia della seconda guerra mondiale, l’eliminazione del quartiere, le deportazioni, i campi di sterminio a pochi chilometri dalla città.
Di tutto quel mondo sopravvissero poco più di 1000 persone. Per caso tuttavia furono trovate in una casa abbandonata 3000 lastre fotografiche, scattate tra gli anni ’10 e gli anni ‘30, che testimoniano in modo sorprendente la vita quotidiana di quella comunità.
Che riemerge nelle grandi foto in bianco e nero poste oggi alle finestre, sui balconi, lungo i muri delle strade.
Così appare ricco di storia l’Hotel Ilan, accademia talmudica negli anni ’30, quartier generale dell’esercito tedesco e ospedale durante la seconda guerra mondiale, sede della facoltà di medicina nel periodo comunista, oggi hotel 4 stelle ricco di atmosfera.
Per info turistiche sul Lublino e la Polonia: http://www.polonia.travel/it
Eurolot, la compagnia aerea low cost polacca, già presente a Roma Fiumicino, ha due voli settimanali da Malpensa a Lublino. I voli, una volta atterrati a Lublino, sono in connessione con il nuovo volo domestico della compagnia con destinazione Gdańsk (Danzica). www.eurolot.com